lunedì 5 novembre 2007

Risposta (molto adirata) agli 'informatori (s)corretti'

Un gruppo sionista che si autodefinisce ‘Informazione Corretta’ si permette ormai di ricorrere a qualsiasi sporco trucco per denigrare e mettere a tacere i propri avversari politici. O per meglio dire, gli avversari politici di Israele, visto che io questi signori non ho mai avuto il (dis)piacere di conoscerli personalmente e spero di non averlo mai anche se credo che prima o poi li dovrò convocare in tribunale. Ma sono dei vili e non attaccano mai direttamente temendo appunto una citazione per calunnia.

Mi occupo di sionismo e del conflitto mediorientale. I miei articoli sono ormai pubblicati su vari siti e riscuotono una certa approvazione. Sono anche tradotti in francese, in inglese e in spagnolo e hanno quindi anche una diffusione internazionale.

Ho scritto recentemente per il blog "Civium Libertas", un vero spazio aperto alla libertà d’opinione, un articolo (che riproduco di seguito) dal titolo, Israele, i ‘cristiani’ sionisti e gli ebrei iraniani. L’articolo è stato ripreso, e la cosa mi pare del tutto naturale, dal sito della Radio Iraniana in lingua italiana (redazione italiana dell’IRIB). Da qui è stato preso e posto su un forum di discussione di islamici sciiti, e anche questo mi pare cosa del tutto naturale. Gli iraniani pubblicano articoli di autori italiani che scrivono sul loro paese e gli sciiti in Italia dibattono articoli che in qualche modo riguardano il loro credo religioso. Ma è successo che qualche infiltrato di questo forum (non dubitiamo che sia qualche spia del ‘popolo eletto’) ha segnalato il mio scritto ai censori di ‘Informazione corretta’ dove per ‘corretta’ si deve intendere ‘filo-israeliana’, ché se tale non è, allora l’informazione è ‘scorretta’. Costoro si sono subito dati da fare e hanno invitato i loro lettori a protestare col server del forum sciita. I loro lettori sono ovviamente tutti sacri bevitori di informazioni assolutamente ‘corrette’ . Nel senso che sono state corrette dai suddetti censori, cioè aggiustate per la bisogna sionista, in parole povere, falsificate ad usum sionistorum.

Ha fatto bene il matematico Piergiorgio Odifreddi a definire i ‘corretti informatori’ un gruppo parafascista. Io voglio rincarare la dose: sono parafascisti perché cercano di bloccare il libero dibattito sulla politica estera USA, una politica ‘americana’ di guerra in Medio Oriente (che è invece una politica che la lobby ebraica americana ha ottenuto per conto di Israele, vedi Mearsheimer e Walt), su Israele e i suoi amici fondamentalisti, i cosiddetti ‘cristiani’ sionisti. Ma contrariamente ai fascisti che volevano l’Italia grande e indipendente, i nostri ‘corretti informatori’, benché portino nomi italiani, sono agenti di un paese straniero (o due): agenti di Israele in primo luogo e poi agenti della peggiore America, quella dei neoconservatori, della lobby ebraica, dell’AIPAC e dei ‘cristiani’ sionisti. Essi vogliono un’Italia piccola piccola, asservita a Israele e all’imperialismo americano.

Scelta sciaguratissima che attira loro addosso il disprezzo dei popoli amanti della pace e della convivenza pacifica tra le genti. Se stai dalla parte della reazione e della guerra perché ti meravigli se non ti ricevono con i fiori e la banda musicale? Se fai il prepotente e tiranneggi la gente vuoi forse che questa stessa gente ti abbracci e ti rispetti?

Un grande ebreo, l’antisionista Nathan Weinstock, nel suo libro Storia del sionismo, alla pag. 46, scrive che fin dal primo congresso sionista (Basilea 1897) fu stabilito che uno dei compiti dei sionisti di ogni paese era quello di promuovere “iniziative volte ad ottenere dai governi il consenso necessario a perseguire i fini del sionismo”. E se i fini del sionismo sono la guerra contro i paesi arabi colpevoli di NON avere armi di distruzione di massa, il che contrasta con la nostra costituzione che ripudia la guerra come mezzo dei conflitti internazionali? Se cioè il sionismo promuove un programma contrario agli interessi italiani? La patria dei nostri sionisti è l’Italia o Israele?

Gli ‘informatori corretti’ sono anche vili, come dicevo, perché non osano denunciare l’autore dell’articolo, cioè me, perché sanno che le loro calunnie non reggerebbero alla prova dei fatti in un tribunale. Allora promuovono una campagna affinché il server di cui si serve il forum sciita neghi i suoi servizi a questo gruppo di discussione. Vili, due volte perché in questo clima anti-islamico e xenofobo se la prendono con i più deboli sperando si sfruttare la canea che hanno in altri tempi combattuto perché allora era a loro nemica. Il mio articolo è stato infatti pubblicato da vari siti non islamici, di sinistra e di altra collocazione politica, ma non risulta che i ‘corretti informatori’ se la siano presa anche con loro.

E veniamo ai metodi usati da ‘Informazione corretta’.

1) Si cita una frase del mio articolo, estrapolata dal contesto. Evidentemente perché non si vuol far leggere l’intero articolo per paura che i fatti da me riportati (che io riprendo dal giornale americano di destra, USA Today) convincano i loro lettori della pericolosità di Israele e dei suoi alleati.
2) La frase incriminata viene trasformata ad arte perché ne viene eliminata una parte (nella fattispecie le parole “restando nel linguaggio religioso”) e poi ‘satana’ con la minuscola diventa ‘Satana’ con la maiuscola.

Io sono ateo ma molto vicino al messaggio di Cristo, se non proprio alla chiesa cattolica (che però mi rifiuto di attaccare à tort et à travers, come fanno alcuni nel mio stesso campo politico). Per me satana non esiste, non lo scriverei mai con la maiuscola. Facendo questa semplice operazione e togliendo la parte della frase che ho detto, ecco che io, ateo, divento, per gli 'informatori corretti', un cattolico estremista che (secondo lor signori sionisti) accusa gli ebrei di essere i rappresentanti del demonio. L’attacco non è solo a quello che scrivo io, è una calunnia alla chiesa cattolica e al cristianesimo. Il messaggio sottinteso è: voi cristiani siete coloro che accusano gli ebrei di deicidio, di pasque di sangue, di ogni possibile crimine, voi siete tutti antisemiti e nazisti. Volete lo sterminio totale di noi poveri ebrei, perché noi siamo i rappresentanti (non di satana ma) proprio di Dio, essendo noi l’unico e solo ‘popolo eletto’ (ho scritto Dio con la maiuscola per rispetto a quelli che credono, indipendentemente dalla religione a cui sono affiliati).

Il contenuto del mio articolo è chiaro e incontrovertibile. Se ho usato la parola ‘satana’ l’ho fatto ovviamente in senso metaforico (conoscete questo procedimento retorico, cari signori di ‘Informazione corretta’?). Nella parola ‘satana’, che voi incriminate, c’è anche un riferimento alla definizione che Komeini diede del regime di Saddam Hussein e degli Stati Uniti d’America. Durante la guerra di aggressione che Saddam promosse contro l’Iran, il capo spirituale della nazione iraniana, per incoraggiare il suo popolo a resistere all’aggressione, definì l’Iraq ‘piccolo satana’ e gli USA ‘grande satana’. Il ‘piccolo satana’ oggi è stato fagocitato dal ‘grande satana’, a imperituro avvertimento che chi si fida del lupo, prima o poi, viene da esso mangiato. È rimasto solo il ‘grande satana’ che continua a fare guai. Da un’analisi accorta si può vedere che il ‘satana’ rimasto ha due teste, una a Washington e una a Tel Aviv. Questo lo vedono tutti e oggi, ne sia lodato il cielo, lo si può leggere anche nel libro di Mearsheimer e Walt.

Non mi sembra, o cari 'corretti informatori' che voi abbiate minimamente protestato quando Komeini, che maledite ogni giorno, definì l’Iraq il ‘piccolo satana’. Evidentemente la cosa vi andava benone. Per voi gli altri possono essere definiti ‘satana’ ma non Israele, nè il suo alleato Bush nè i 'cristiani' sionisti. Per voi va benone che si definiscano l’Iraq, la Corea e l’Iran "Asse del Male". Tra l’altro vi ricordo e ricordo ai lettori che la definizione ‘asse del male’ è stata inventata dallo speechwriter sionista di Bush (anche lì siete arrivati), il signor David Frum. Si sa che il demonio è il male per cui dire ‘satana’ o ‘male’ poco cambia. E non mi pare che il sig. Frum abbia usato quell’espressione in senso metaforico. Se avete dubbi al riguardo chiedetelo agli iracheni.

Dov’è l’odio e l’incitamento all’odio che voi sbandierate e di cui mi accusate? En passant, avete per caso cambiato la tradizionale accusa di ‘antisemitismo’ per questa nuova formulazione? Vi siete forse accorti che l’uso strumentale e vergognoso dell’accusa di ‘antisemitismo’ ormai non funziona più e se continuaste ad usarla vi sentireste ridere in faccia e dire provocatoriamente “Si, siamo tutti ‘antisemiti’ da Carter a D’Alema, da Shakespeare a Dante Alighieri”?

Ho scritto un libro, La natura del sionismo, in cui ricostruisco la collaborazione dei sionisti con il fascismo e il nazismo e il loro tradimento degli ebrei assimilazionisti. Vi ricordate cosa diceva il caporione dell’Agenzia ebraica Greenbaum? “Una mucca in Palestina vale più di tutti gli ebrei d’Europa”! Ho scritto il libro in memoria e in difesa dei milioni di ebrei che i sionisti hanno tradito. Voi siete degni successori di Rezso Kasztner e Joel Brand che vendettero 400.000 ebrei ungheresi a Eichmann. Voi siete i degni successori di Haim Arlozorov, quello del patto economico tra Yushuv e Germania nazista e del suo complice il banchiere Sam Cohen. Siete i degni successori di Yitzhak Greenbaum di cui sopra o dello stesso Chaim Weizmann che ribadì che “La parte più preziosa della nazione ebraica si trova già in Palestina (i sionisti, ndr), e gli ebrei che vivono fuori da quel paese non sono troppo importanti”. Voi siete i degni successori di Dov Joseph, altro caporione dell’Agenzia Ebraica, che parlando a giornalisti ebrei in Palestina, preoccupati delle notizie dei massacri nei campi di concentramento, li mise in guardia contro “la pubblicazione di dati che esagerano il numero delle vittime ebraiche, perché se noi annunciamo che milioni di ebrei sono stati massacrati dai nazisti, poi ci chiederanno, a ragione, dove sono i milioni di ebrei per i quali noi rivendichiamo una patria quando la guerra sarà finita”. Solo che oggi voi fate proprio quello che Dov Joseph, per le chiare ragioni che abbiamo visto, non voleva che allora si facesse. Voi oggi esagerate il numero degli ebrei morti nei campi di concentramento (morti grazie anche al tradimento sionista) e lo fate per incassare un dividendo politico-economico. Voi siete i degni successori di Feivel Polkes, l’agente dell’Hagana, che nel 1938 riceveva in Palestina gli inviati del III Reich. Siete i degni successori di Abraham Kaufman che nel Manchukuo stringeva la mano dei generali russi dell’armata bianca e dei dignitari giapponesi di quello stato fantoccio militarista e guerrafondaio. Siete i degni successori di Stephen Wise, il consigliere di Roosevelt, che quando gli ebrei bussavano alle porte della ‘terra della libertà’, consigliava al presidente di non accogliere altri profughi della Germania nazista, nella speranza che essi si dirigessero in Palestina a rubare altre terre ai palestinesi.

Volete nascondere i crimini dei sionisti. Certo lo si capisce ma almeno lasciateci in pace! Io sono un sostenitore di uno Stato Unico in Palestina, per ebrei e palestinesi. Uguali diritti per tutti e ‘diritto al ritorno’ per chi dalla Palestina è stato cacciato, cioè i palestinesi nel 1948 e in seguito. Una sola patria, una sola terra, senza territori occupati, dove ogni cittadino può esercitare il diritto democratico al voto. Una soluzione che ha già funzionato in Sud Africa, con soddisfazione del mondo intero salvo forse di Israele che del regime di apartheid di Pretoria era il miglior alleato.

Io non odio gli ebrei, e nemmeno i sionisti (vi sorprende?). Io odio il sionismo. Molti ebrei sionisti si sono ricreduti ed altri lo faranno, perché la ‘rivoluzione sionista’ è fallita e siete alla frutta. Questo vi rende irascibili e furiosi, ma non ci potete fare niente. Tutto passa e fra non molto passerà anche Israele, per mancanza di idee nuove, per abuso di retorica, per eccessiva autoesaltazione, per follia autodistruttiva, perché ha stancato il mondo e sta stancando gli stessi ebrei, almeno quelli intelligenti.

mauro manno,
5 novembre 2007
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Ripropongo l'articolo incriminato e il lettore giudichi di persona

Israele, i ‘cristiani’ sionisti e gli ebrei iraniani.
Ottobre 2007

La stampa 'libera' d'Occidente cerca di convincerci ogni giorno che la Repubblica Islamica dell'Iran non vuole altro che dotarsi dell'arma nucleare per poter distruggere Israele e compiere un nuovo 'Olocausto'. Batti e ribatti, i Signori del Discorso stanno facendo un gioco sporco per preparare una nuova guerra americano-sionista in Medio Oriente: la guerra contro l'Iran. Dopo le menzogne diffuse per preparare l'opinione pubblica ad accettare la catastrofica invasione dell'Iraq, ecco che ci ritroviamo davanti gli stessi giornalisti, gli stessi giornali o network televisivi che cercano di convincere i cittadini d'America e d'Europa, stanchi di guerre che servono solo gli interessi di Israele e infiammano le organizzazioni terroristiche, che sono sotto la minaccia missilistica dell'Iran. Un paese che ha le testate nucleari israeliane puntate contro, che è circondato dalle truppe e dalle basi americane in Iraq, Kuwait, Afghanistan, ecc, che ha la flotta USA quasi nelle sue acque territoriali, che è a portata dei bombardieri strategici americani dell'isola di Diego Garcia, che viene definito stato canaglia o terrorista, definizione che costituisce la base ideologica ed il preludio ad un attacco americano (Iraq docet). In queste condizioni l'Iran si permette di 'minacciare' tutto l'Occidente o come dice Bush di prepararsi a scatenare la 'Terza Guerra Mondiale'. Sarebbero dei pazzi. 'Sono dei pazzi', dicono i Signori del Discorso e per questo vanno distrutti prima che riescano a costruire l'arma atomica. Una logica ineccepibile.

L'Iran non ha mai attaccato nessuno, non in questo secolo o quello appena trascorso, ma almeno negli ultimi cinquecento anni. Anzi è stato attaccato e vilmente da Saddam Hussein nel 1980, su istigazione americana e saudita. Per controllare il suo petrolio, gli americani e i britannici hanno prima rovesciato un suo governo legittimo (Mossadeq) nel 1952, poi gli hanno imposto la terribile, sfarzosa e dispendiosa monarchia di Reza Pahlavi, una dittatura che si reggeva sulla repressione micidiale della Savak.

L'Iran ha un programma nucleare, ma è pacifico ed è sotto il controllo dell'agenzia nucleare dell'ONU, l'AIEA in quanto il paese aderisce al trattato di non proliferazione. Israele invece non ha mai aderito al programma di non proliferazione nucleare, si rifiuta di far parte dell'AIEA, non ha centrali per il nucleare civile, possiede tra le 200 e le 400 testate atomiche, ha i missili per spedirle su tutto il globo, ha sottomarini nucleari adatti a lanciare la cosiddetta seconda risposta in caso di attacco nucleare e distruzione del paese. E parla della necessità di fermare l'Iran. Come? Ma con un attacco da far fare agli americani come è successo per l'Iraq. Recentemente un collaboratore di Dick Cheney che dirige il covo di neoconservatori sionisti ebrei responsabile della politica del 'Clean Break', del taglio netto col passato, ha lasciato il suo posto ed ha rivelato alla stampa che il Vice-Presidente americano lavora ad un piano in due fasi per distruggere l'Iran. Prima Israele attacca la centrale nucleare di Busher (come in Irak nel 1981 quando attaccò Osirak), poi, dopo la risposta iraniana, intervengono gli Stati Uniti con tutta la loro potenza di fuoco, comprese, probabilmente le nuove armi nucleari, le cosiddette 'mini-nukes'.

Ma Israele è buono, Israele vuole la pace, Israele è minacciato. L'Iran invece vuole 'cancellare lo stato ebraico dalla carta geografica'. L'Iran 'nega l'olocausto' e quindi si dispone a farne uno vero.

La frase 'cancellare Israele dalla carta geografica' non è mai stata pronunciata da Ahmadinejad che invece ha detto che 'il regime che occupa Gerusalemme, come il regime dello shah e come l'Unione Sovietica, finirà per scomparire dalle pagine del tempo'. La falsificazione di cui è responsabile l'agenzia di 'informazioni' ebraica Reuters, va avanti da tempo. Sarebbe come accusare Stalin, il quale spesso ripeteva che il capitalismo era destinato a scomparire dalla faccia della terra, di voler bruciare il mondo intero esclusa la Russia. Poi abbiamo visto chi allora attaccò chi.

In quanto alla pretesa 'negazione dell'olocausto' di Ahmadinejad, limitiamoci a ribadire che il presidente iraniano continua a ripetere due semplici cose: che l'uso dell'olocausto per opprimere ed uccidere i palestinesi è inaccettabile, che questo uso criminale è reso possibile perché l'olocausto è stato trasformato in una religione, con la sua mitologia, i suoi dogmi che non possono essere contestati, a meno che non si voglia visitare le 'civili e libere' galere del civile e libero Occidente.

Ben altra cosa quindi rispetto alle fandonie che ci propinano gli scribi dei Signori del Discorso.Abbiamo già detto queste cose in altre occasioni. Oggi scriviamo per portare la prova delle menzogne sull'Iran.

Il giornale USATODAY, oggi pubblica un post molto interessante. Si può leggere QUI. Vi si dice che i 'cristiani' evangelici cioè questa razza strana anche definita 'cristiani sionisti' hanno costituito con Israele e la lobby ebraica americana un gruppo 'umanitario' denominato The International Fellowship of Christians and Jews, alla cui testa hanno messo il rabbino Yechiel Eckstein (nella foto sotto). L'impegno 'umanitario' del gruppo si fa presto a spiegarlo: sostenere Israele che di sostegno umanitario sembra proprio avere bisogno. E noi che credevamo che avesse necessità di denari e armi! Come sostenere 'umanitariamente' Israele? E' facile: convincere la comunità ebraica dell'Iran ad emigrare in nello stato ebraico sulla terra dei palestinesi.

C'è quindi una comunità ebraica in Iran? Molti non lo sapevano. E pare addirittura che gode di "protezione legale", che è composta in maggioranza di gente "economicamente benestante", che "non si sente minacciata" che "la maggior parte degli iraniani sono accoglienti". Pare che la comunità ebraica iraniana ha addirittura un rappresentante in parlamento (apprendiamo che esiste addirittura un parlamento, molti non lo sapevano). Un rappresentante su 290, per una comunità di 25.000 persone; il che significa che numericamente non le spetterebbe nessun rappresentante ma che lo stato gliene accorda uno indipendentemente dal numero di voti che esprime. É quindi sovra-rappresentata.

Gli sforzi di Israele e dei suoi alleati 'cristiani' sionisti per far emigrare gli ebrei iraniani non hanno sortito finora risultati significativi. In un primo tempo l'organizzazione di Eckstein offriva 5.000 dollari ad ogni ebreo iraniano che lasciava l'Iran per Israele. Ma i risultati sono stati talmente ridicoli che la somma è oggi stata raddoppiata, e inoltre c'è il contributo ancora più consistente che lo stato ebraico (in realtà si tratta di storno di fondi dei contribuenti americani) offre graziosamente agli ebrei che 'tornano' in 'patria'.

Il gruppo fin'ora è riuscito a portare in Israele 82 ebrei, in gran parte vecchi, attirati più dalla possibilità del guadagno e dalla speranza di godersi una pensione consistente, che dal richiamo della terra promessa.

Una riflessione finale: se Ahmadinejad vuole veramente realizzare un nuovo olocausto, perché non ha cominciato a sterminare gli ebrei dell'Iran? Forse perché costoro sarebbero talmente 'scemi' che vogliono restare nel loro paese malgrado le lusinghe, l'esca dei 10.000 dollari e le 'minacce di sterminio' del nuovo Hitler. Dovremmo evidentemente concludere che, a contatto con un popolo 'primitivo', anche il 'popolo eletto' è andato perdendo le sue prerogative e intelligenza superiori.

Una parolina a coloro che con Pannella, l'ADL e l'ambasciatore israeliano attaccano continuamente il cattolicesimo e il Papa. Costui si pronuncia contro la guerra, difende i palestinesi (poco è vero), resiste agli assalti della lobby ebraica americana e difende pure i precari contro gli eccessi del liberismo; i 'cristiani' evangelisti americani, sionistizzati ed ebraicizzati dal rigetto del Nuovo Testamento e dalla lettura letterale del Vecchio, sono per Israele, per la finale espulsione di tutti i palestinesi, per la guerra in Iraq, in Libano, in Siria, in Iran: sono per lo sterminio e la distruzione. Sono anche per l'imposizione al mondo del sistema di sfruttamento americano.

La chiesa cattolica ha dei difetti e al suo interno si annidano molti peccatori. Ma, restando nel linguaggio religioso, i sionisti, Israele, il governo Bush e i 'cristiani' sionisti sono satana, il grande satana. Perché fare il loro gioco?

Mauro Manno

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