martedì 13 gennaio 2015

Attentato al Vaticano: obiettivo raggiunto!

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Nessun allarme, per favore. Il titolo vuole solo attirare l’attenzione e dare una sintesi del contenuto. Il concetto è subito espresso e chiarito. Ovviamente, io qui ragiono e scrivo da semplice cittadino comune, uno fra tutti, non certo come uno addetto o intricato con i servizi segreti, che sono sempre per me qualcosa di losco, anche quando vengono usati entro i limiti della legge e per la giusta causa e a protezione di ognuno di noi e delle nostre libertà. In una Stato ideale, che non esiste, retto da onestà e trasparenza, non avrebbe senso l’idea stessa di “servizi segreti” o «Intelligence», come si dice con anglicismo che rivela anche l’origine di questo torbido mondo.

Dunque, tutti noi attraverso gli abiettissimi media siamo stati intimiditi dalla notizia, data dal Mossad (ma senza riscontro), che dopo Parigi viene Roma, e precisamente il Vaticano, colpevole evidentemente di non aver proclamata - dopo parecchi secoli - una nuova crociata contro gli infedeli musulmani. Non dimentichiamoci che le “crociate” sono cosa nostra e non è stata una storia sempre limpida ed esemplare.

Il furto della scena: Fonte.
Un noto politico diceva: a pensar male, a sospettare, si fa peccato, ma spesso ci si indovina. Ritenendo io il Mossad il più scellerato e criminale di tutti i servizi segreti, mi sono chiesto: ma come fanno a saperlo? E mi sono risposto: perché l’attentato lo faranno loro o lo possono fare loro, come forse lo hanno già fatto a Parigi. Anche se non lo faranno, hanno già prodotto il danno perché come minimo hanno prodotto uno spostamento di risorse finanziarie. Tutti gli statali hanno già da anni lo stipendio bloccato, ma economie sugli stipendi dei poliziotti e di tutti gli apparati repressivi non se ne potranno e vorranno fare. La gente soffrirà sempre più la fame, i licenziamenti continueranno, la gente si continuerà a suicidare, ma la sicurezza, la prevenzione, la repressione non potranno subire tagli. Basta soltanto una soffiata come quella data dal Mossad per fare già parecchio danno. Se in un treno suono per scherzo l’allarme, mi procuro una denuncia penale per procurato allarme. il Mossad non corre di questi rischi... Il problema, comunque, non è cosa c’è dietro, ma cosa già si vede davanti a noi, e come i vari soggetti geopolitici o gruppi sociali stanno già sfruttando e strumentalizzando l’accaduto. Il nostro intento è di ragionare su questo. Ad altri lasciamo il compito di ricostruire la reale dinamica o regia dei fatti, analisi che noi seguiremo con costanza ma senza poter essere in grado di dare un nostro autonomo contributo.

Fonte.
Ormai nella controinformazione più avvertita e agguerrita che si trova in rete è quasi assodato che l’attentato di Parigi sia una false flag ordita da CIA e/o Mossad, per evidenti ragioni politiche che non hanno bisogno di essere illustrati: in ultimo, aderisce a questa testi anche Stephen Lendman. Gli USA vogliono tutti i sudditi europei schierati contro la Russia e contro i propri stessi interessi economici, geopolitici,  religiosi, culturale. Lo «stato ebraico di Israele» non vuole ostacoli al suo «processo di pulizia etnica» che inizia già nel 1882 con i primi biluim che mettevano piede in Palestina, assai prima del processo Dreyfus e prima ancora della nascita di Hitler. La propaganda israeliana è solita invertire i nessi cronologici e causali, sentendosi tranquilla davanti alla quasi totalità di media asserviti o fortemente condizionali e manipolati.

In quelle oscenità quotidiane che sono i “talk show” diventa sempre più chiara la manipolazione anti-islamica: sono addirittura più realisti del re, essendo chiaro alle comunità ebraiche - beneficiarie della manipolazione, per non dire altro - come la religione islamica nel mondo non abbia una struttura gerarchizzata come la chiesa cattolica o un qualsiasi partito politico, alle quali è sempre possibile comminare “scomuniche” o “espulsioni”. Il mondo islamico di un miliardo e seicento milioni di affiliati non è organizzato così e quindi non si può chiedere ai “capi” di fare un cicchetto o un cazziatone ai sottoposti. Per il resto, il grado di asservimento non è mai abbastanza... La sola condizione chiesta è che sia efficace ed utile senza essere controproducente.

Cazenueve censura Dieudonnè: Fonte.
Osservando le piazze “fetide” dell’informazione televisiva mi è parso abbastanza chiaro e trasparente l’obiettivo, ad opera per giunta di ottusi servi, più realisti del re, o più carogne dei loro stessi padroni. Cosa si vuole da ogni musulmano, più o meno saldo e forte nella sua fede e pratica religiosa? Non basta che si sappia che non abbia niente a che fare con attentati o reati di qualsiasi genere, non basta che dica che l’Islam in quanto religione non ha niente a che fare con la violenza e le barbare uccisioni di cui i media ci inondano, non basta tutto questo. E cosa si vuole di più da loro? Quello che già hanno ottenuto da noi. Cosa? Un senso profondo di colpa. Ci di deve «inginocchiare»... Il termine è virgolettato perché udito con le mie orecchie da una trasmissione RAI. Quando ritroverò il link, lo darò... Per adesso posso solo affidare alla mia memoria rimasta assai impressionata.

Non voglio dilungarmi. So che quanto più un testo è lungo, tanto più si pretende da chi pur avendo interesse dovrebbe poi leggerlo. Rinvio quindi gli sviluppi concettuali ad altri brevi articoli di questa serie, concludendo con una posizione piuttosto insolita. Una presenza islamica, indipendente e non addomesticata come si vorrebbe, è utile e preziosa per l’Italia e anche l’Europa. Infatti, per ragioni storiche, religiose, culturali una simile presenza non sarà condizionabile come è avvenuto per la gran massa dei cittadini italiani ed europei, qualsiasi religione dicano di professare o a qualsia partito politico siano affiliati. La “ragione illuministica”, che un grosso e grossonalo personaggio sempre presente nei talk show vorrebbe “pervadesse” la religione islamica, facendo convertire il profeta Maometto (vissuto tra il 570 e il 632 d.C.) all’Illuminismo francese del XVIII secolo, non è affatto immune da critiche di ogni genere... Basti dire che è una ragione “eurocentrica”, “razzista”, “coloniale”, che ha forgiato i concetti di «Occidente» e di «Oriente», che un palestinese come Edward Said, nel suo magistrale Orientalismo, demistificato in ogni suo aspetto, rendendo necessaria la conoscenza del suo testo ad ogni persona colta che non voglia essere un mero pappagallo della propaganda dei servizi segreti, dei loro Think Tank, dei loro media, dei «tall shoh» nostrani e stranieri.

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