domenica 11 gennaio 2015

Io non sono Charlie

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Fonte: Aurora
Io non sono Charlie, come ho subito risposto a chi mi aveva rivolto un invito a dichiararmi tale. Non lo sono per tanti, tantissimi motivi che cercherò qui di enucleare, motivi importanti e non importanti, o meno importanti. Intanto, non ho mai letto il settimanale francese, che mi è noto solo per la fama che si è conquistando insultando e offendendo i cittadini di religione islamica. Assurdo oltre che idiota e turpe pensare che l’arte del ridere consista nell’offendere il prossima, per giunta al riparo di ogni impunità, garantita in Francia da un governo largamente dipendente e asservito a quella che i due politologici americani hanno chiamato timorosamente “Israel lobby”, cui viene attribuito di determinare la politica estera americana contro gli interessi del popolo americano. Ahimé, se ciò è vero per gli USA, lo è ancora di più in ogni singolo paese d’Europa per l’azione congiunta degli USA che schiacciano e opprimono i territori da loro conquistati nel 1945 e per l’azione di una eguale e più pervasiva lobby che occupa tutta l’apparato mediatico (Charlie) e tutte le istituzioni politiche, economiche, culturali, pedagogiche. Siamo messi proprio male! E non possiamo neppure parlare, ovvero se lo facciamo dobbiamo stare molto cauti, per non sbagliare una sola virgola o un solo aggettivo. I “sayanim” sono sempre in agguato, a sentire Gilad Atzmon che crede all’esistenza di questo strano esercito occulto di cui ha parlato per la prima volta una ex-spia del Mossad, che ha pure scritto un libro tradotto anche in italiano: Attraverso l’inganno. Questo il titolo, se ricordo bene: l’ho letto, però!

Immagine diffusa da Gilad Atzmon
Io non sono Charlie, per tanti motivi che dirò poco alla volta, anche seguendo la cronaca quotidiana di eventi ancora in divenire. Naturalmente, non giustifico in nessun modo la strage parigina. Ma per un motivo molto semplice che non ha niente a che fare con “i nostri valori” di cui tanto sento sbrodolare i politici e i “giornalisti”, ceto professionale tra i più infami mai esistiti. Pretendono di essere loro la nostra testa e la nostra bocca. Noi siamo dei poveri mentecatti che possiamo avere pensieri e parole solo quando e se a loro aggrada attribuirceli. Così si sono inventati che come delle scimmie ammaestrate dovremmo ripetere: “Io sono Charlie”. E devo ammettere che molti stupidi ci stanno cascando, senza accorgersi di essere manipolati, come sempre del resto tutti quelli che non sono capaci di andarsi a trovare le notizie per loro davvero importanti o almeno essere capaci di smontare e decostruire i flussi di menzogne che ogni giorni scorrono da televisioni di regime e carta stampata, per giunta a nostre spese. È molto semplice la ragione per la quale non posso gioire per l’uccisione dei Carletti parigini come invece gioisce e tripudia un quotidiano italiano di merda per l’uccisione dei “terroristi islamici”: la vita umana (e direi anche quella animale e vegetale) è sempre e comunque sacra! Gli uomini fin dalla notte dei tempi avvertono il “sacro” che poi diventa religione strutturata. Ma la sacralità della vita viene prima di ogni religione sia essa cristiana, musulmana o giudaica. Il dio biblico - gran sanguinario lui stesso - pone il divieto di uccidere Caino non perché deve scrivere i Comandamenti, ma perché ciò che è sacro viene e veniva prima di Lui: si facciano buone letture di storia comparata delle religioni.

Certo, se i Carletti francesi avessero concesso il diritto di replica a ogni insulto e diffamazione che quotidianamente, settimanalmente, spargevano scialandosi e facendo scialare della loro impunità, noi oggi non dovremmo parlare di una tragedia dove eccetto i morti che son certi tutto il resto è oscuro e incerto. Si dice già che la Strage dei Carletti sarà il nostro 11 Settembre... Ma quali altre guerre che già non abbiamo fatto dobbiamo ancora iniziare? Al Vaticano? A San Marino? Dove ancora dobbiamo portare guerra, fame, distruzione, malattia... appunto i nostri “valori”? Vogliono metterci tutti in prigione se quotidianamente non saremmo proni a ciò che televisioni e giornali comandano? Se non rideremo quando ci dicono di ridere? Se non piangeremo e ci commuoveremo con le lacrime agli occhi quando ci faranno segno? Se non ci metteremo «in ginocchio» davanti a chi ci dicono? Certo, diventa un poco difficile immaginare cosa vanno tramando... Dobbiamo avere pazienza ed aspettare per vederlo.

Lo conoscete? Chi lo ha visto?
Su vari siti (per tutti: “Come don Chisciotte”, si clicchi sopra nel frontespizio al n. 1, per la Homepage) si possono leggere articoli di informazione puntuale, con commenti liberi e approfonditi, su cosa poi fosse questo “settimanale satirico” nel quale si fa consistere ogni libertà di pensiero e di espressione: un’autentica schifezza! Non mi va di farne l’analisi... La tragedia ha fatto loro, ai Carletti, da volano pubblicitario: se prima nessuno sapeva niente di loro, adesso venderanno più copie. Appunto, i nostri “valori”, in un senso tutto commerciale e monetario! Gli affari! I soldi... Mi soffermo invece su un fatto che dovrebbe subito saltare agli occhi e alla mente di tutti i talkshowisti nostrani che ogni sera ci affliggono e mettono a durissima prova la nostra pazienza. Questi infami... Se sapessero tutti gli improperi che ricevono dalle nostre case... Ma è probabile che lo sappiano e facciano il classico gesto del dito, come fece ai cittadini un noto politico, protetto da cordoni di poliziotti... Lo stesso politico che spesso allieta le nostre serate...

Il più grande “pericolo”: Dieudonnè!
Dicevo (e chiudo): si riempiono la bocca sulla “libertà” di espressione e di pensiero, che esisterebbe solo quando la usano e per come la usano i Carletti, ma non esiste per un Dieudonné al quale sono state fatte tutte le angherie possibili e immaginabili per tappargli la bocca. È un comico musulmano che sul piano della satita (e dell’arte) avrebbe potuto benissimo fare da contraltare a tutti i Carletti messi insieme. Ma una satira “musulmana” non è consentita, mentre quella anti-islamica, o meglio la propaganda sionista dei Carletti, è sostenuta dal regime francese con tutti i suoi mezzi. Senza parlare poi dei Faurisson, di una legislazione infinita e capillare, a livello europeo, che reprime ogni autentica libertà di pensiero e introduce un vero e proprio regime di terrorismo ideologico, trasformato anche in sistema educativa... Orwell è superato al di là di ogni immaginazione...

Dal Blog di Giald Atzmon
Ho finito di assistere, in parte, alle dirette televisive della manifestazione francese. Difficile ascoltare commenti più idioti di quelli che ho dovuto sorbirmi... Maniacale l’insistenza con cui si chiedeva alla gente se avevano “paura”... Ma di chi? Di cosa? In realtà, l’unica paura che quegli sciocchi potessero avere è proprio da parte dei governanti del mondo lì convenuti, ad incominciare dal presidente Hollande che sparge “terrore” in ogni parte del mondo e restringe in una morsa i diritti dei cittadini. Già immaginano le misure da prendere contro il terrorismo, ma le uniche misure che prenderanno saranno contro noi tutti... Prepariamoci!

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