venerdì 9 febbraio 2018

Nuova serie in Blogspot: I contenuti rimossi da facebook.

Il giovane proprietario di Facebook.
Ho già detto molte volte che non vi è da fidarsi più di tanto delle piattaforme che oggi ci danno l'illusione di una certa libertà di espressione. Sappiamo a chi appartengono, e quali sono i loro scopi: di profitto economico, ma anche con una loro linea politica. Quindi, se mi censurano, la cosa non mi sorprende e non me ne lamento più di tanto o ne faccio scandalo. Oggi, aprendo facebook, ho avuto una sorpresa: l'annuncio che è stato rimosso un determinato contenuto, di cui devo ricostruire mentalmente il contesto, che ricordo genericamente collegato alla visita in Roma dei Rabbini di Neturei Karta, che tennero una conferenza. Non insisto con facebook, di cui mi aspetto in ultimo la chiusra del mio accanto, ma per riposizionale gli stessi censurati, che andrò a sviluppare autonomamente mi servo di piattaforme, che dovrebbero essere concorrenti o alternative, qui Blogspot e come prima post una sorta di facebook russo, sul quale non ho ancora incomunciato a postare, e di cui non ho ancora appreso il funzionamento. I contenuti rimossi da Facebook vengono numerati in ordine progressivo e racchiusi in un stesso file. Sul testo originale apporto le più banali correzione dei refusi, mentre un eventuale commento segue in calce, con carattere corsivo.

1.

Facebook: «Un contenuto che hai pubblicato potrebbe non rispettare i nostri Standard della community. Rimuoviamo i post che attaccano le persone in base a razza, etnia, nazionalità, religione di appartenenza, orientamento sessuale, genere o disabilità. »« Comprendiamo che forse non conoscevi questi standard, pertanto ti invitiamo a scoprire di più sul nostro approccio in merito questo tipo di attacchi. Se vedi qualcosa su Facebook che ritieni essere una violazione di questi o altri dei nostri standard, puoi inviarci una segnalazione. Grazie per la comprensione e per il tuo contributo nel mantenere Facebook un luogo sicuro e accogliente.»

«5) "l’importante è proporsi di distruggere Israele" = Questo del distruggere è un misto di ipocricria, furbizia, propaganda... Evoca qualcosa di violento e cruento, e quindi dagli giù con Olocausto, leggi razziali, antisemitismo... vecchia cantilena. In realtà, i “veri rabbini” di Neturei Karta parlano di “smantellamento pacifico”. Israele è stata una creazione della comunità internazionale sotto guida inglese e poi americana. A fare opera di “distruzione” violenta degli stati (cambi di regime) sono gli Usa e la loro anima malvagia, cioè Israele. Possono essere scritti tanti libri di storia con questa chiave di lettura. Lo “smantellamento pacifico” è un’altra cosa e non comporta scenari violenti. Ad esempio, come proponeva Lelio Basso, basta rompere ogni relazione diplomatica con Israele... che è stata già condannata un centinaio di volte dagli stati rapppresentati all’Onu. Poi per Gerusalemme almeno basta imporre sotto giurisdizione ONU uno statuto internazionale che assicuri parità di trattamento alle tre religioni che hanno un interesse religioso essenziale e costitutivo sulla città: cristiani, musulmani e quei pochi ebrei che sono rimasti. È assurdo ed inammissibile oltre che inaccettabile la pretesa dei sionisti di avere la giurisdizione su tutta la città e trattare le due religioni cristiane e musulmane come se si trattasse di amministrare delle parrocchie in un paese del sud di modeste dimensioni... Davvero una insolenza che sono agli ebrei sionisti poteva venire in mente. Giustamemte era troppo, e perfino un governo servile come quello italiano (Gentiloni) si è potuto piegare a tanto... Gli ebrei in Italia sono al massimo 30 mila... Cattolici e musulmani, solo a contare quelli che ancora ci credono, sono molti di più... Capisco che molti politici bazziccano sia in sacrestia che in singagoga, ma ci sono dei limiti all'opportunismo.»

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Al momento posso dire che nella mia memoria si trattava non di mie affermazioni, ma di un mio commento ad affermazioni e posizioni altrui, caratterizzate in genere dal virgolettato. Mi occorre una ulteriore ricerca per ritrovare il contesto originale.

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