venerdì 1 gennaio 2016

«L’Italia è un ologramma»: il contro-messaggio di fine anno 2015, fatto da Beppe Grillo con rassegna stampa dei commenti suscitati.

Pensavo di dover ascoltare qualcosa che durasse almeno lo stesso tempo del messaggio, rituale, del neopresidente Mattarella... Ed invece solo tre minuti! Ma tre minuti densi e tali da costringere le tv di regime a doverne riportare, percentualmente, una parte rilevante rispetto all’intero, al video e al testo integrale. Inoltre, essendo breve il video più essere riascoltato più volte ed ogni volta si riscoprono particolare interessanti che si proiettano su tutta la nostra storia nazionale: da Metternich, alla prima e seconda guerra mondiale, con ciò che è venuto dopo fino all’oggi. Da sempre ricordo tutti i messaggi presidenziali all’insegna della noia e della retorica, seguiti da altra noia e retorica, quella dovuta degli elogiatori istituzionali e quella servile o di comodo dei politici di accatto, alla ricerca di visibilità e carriera. Intendiamoci, non è che qui si tratta di una pregiudiziale contrapposizione alla figura del Presidente e al suo testo. Ma di cosa si tratta propriamente? Lo ha detto Grillo: un ologramma! Addirittura, essendo il Presidente della Repubblica l’espressione dell’unità nazionale ed essendo l’Italia non più quella “espressione geografica”, di cui parlava Metternich, ed a sua modo una realtà perlomeno geografica, ma solo un “ologramma”, cioè una non realtà, ecco che è acuta l’espressione di Grillo rivolta al Presidente: l’ologramma di un ologramma. Seguono quindi tutti gli altri ologrammi: Gasparri, parlamentare inossidabile, addirittura felicemente descritto come l’«ologramma del cavallo di Caligola», dove si mette il dito sulla piaga: i parlamentari non solo sono stati tutti “nominati” da chi aveva il potere di mettere in lista chi voleva, ma poi sono stati pure formalmente dichiarati in buona parte illegittimi dalla stessa Corte costituzionale. E ciononostante non solo restano in carica, ma addirittura si mettono a riformare la Costituzione stessa. Mattarella, nel suo discorso, ha ricordato che in questo anno 2016 la Repubblica compie 70 anni (vedi altro video della serie “La Cosa”: 70 anni di dominio). A me è rimasta sempre impressa una trasmissione televisiva di Rai Education, dove si parlava del referendum istituzionale del 1946 per la scelta fra Repubblica o Monarchia. Si disse che vi furono dei brogli elettorali, non di pochi voti... ma addirittura di voti determinanti... so da mia madre che mio nonno aveva votato per la Monarchia... Ma non è questo il punto che voglio richiamare all’attenzione. Bensì il fatto che nel dubbio un personaggio intervistato da Rai Education, ebbe a dire press’a poco così: “Se anche vi fossero stati brogli, allora benedetta quella truffa che ci diede la Repubblica!” Dunque, anche per effetto di questa ammissione che corrisponde a un diffuso modo di pensare e di intendere, questa nostra Repubblica nasce su di una... Truffa! È stata fondata sulla Truffa! Di cosa possiamo stupirci se insieme alla truffa sono poi venuti corruzione e criminalità pubblica e privata di ogni genere? Il messaggio di Beppe Grillo tutto impostato sull’Italia Ologramma significa una cosa molto precisa e comprensibile per chi ha pratica di internet: l’ologramma è una comunicazione che non consente interattività, replica, contraddittorio... Il Presidente, Renzi, la sua corte possono dire tutto quello che vogliono perché nessuno può replicare loro... I mezzi di comunicazione, su carta stampata o per reti televisive, sono solo megafoni e organi di propaganda, che a furia di ripetere all’infinito i comunicati ricevuti possono addirittura far credere che il Cavallo di Caligola voli alto nel cielo non più dipinto di blu, ma offuscato dai miasmi e dai fumi delle città in cui siamo costretti a vivere, respirandone i veleni.

Al solito le televisioni si sono sbrodolate a cercare commenti al discorso del Presidente, trattando con sufficienza il controdiscorso di Grillo, dicendo che è il solo a non essersi unito al coro degli apprezzamenti del discorso presidenziale... I Cinque Stelle hanno taciuto e non si sono uniti alla rituale passarella... Mi è piaciuto, come sempre Michele Giarrusso, il quale ha notato che siamo ancora alla vecchia politica fatta di “discorsi” e “commenti sui discorsi”: azzeccato e pungente!

Ma ecco, in evidenza, il breve discorso di Grillo, che sarà seguito da una rassegna stampa, delle reazioni suscitate:
L’Italia è un ologramma. Chi vi parla è l'ologramma di Beppe Grillo. Mi potete passare attraverso, come se fossi un fantasma. Io non esisto, come non esiste il governo, nè il capo del Governo, nè tanto meno Mattarella che è l'ologramma di sè stesso (unico caso al mondo). Domandatevi se avete mai visto il vostro sindaco dal vivo. Impossibile, anch'egli è solo un ologramma. E i referendum, le leggi popolari? Sono tutti ologrammi del Potere. Pensateci: è mai possibile che uno come Gasparri sia senatore (che sia un discendente del cavallo di Caligola?)? E Brunetta un deputato? o Salvini un leader politico?. Non è possibile, infatti sono solo degli ologrammi venuti male. L'Italia non è un'espressione geografica, come diceva Metternich, ma un ologramma. Da lontano sembra che esista, che abbia una sua consistenza. Poi quando ti avvicini capisci che è un barbatrucco, non c'è nulla di vero, neppure le frontiere, neppure gli 80 euro. Fumo. Le banche sono ologrammi, il Parlamento è un ologramma, i media sono ologrammi che creano ologrammi. I media infatti sono i più grossi responsabili di questa nazione. Gli ologrammi si creano dal nulla, per questo chi non ha un'identità deve controllare e usare i media per averne una .Un ologramma per amico ha però i suoi vantaggi. Non sporca, non mangia, puoi anche fare a meno di fare conversazione come con tua moglie, lasciarlo parlare da solo, ma, nel caso, lo puoi contraddire senza timore se comincia spiegarti che l'Italia è un Paese democratico, libero da ingerenze straniere, con politici responsabili e che non fai mai nulla in casa. Tu sei lui e lui è te, una copia di schizofrenici. In Italia siamo in crisi di identità. Chi non lo sa finisce sempre nei guai. Chi si allea con noi, in realtà si allea con l'ologramma e infatti finisce sempre che cambiamo alleanza in corsa, come nella prima e seconda guerra mondiale, o rinneghiamo un trattato di pace bombardando la Libia come è avvenuto con Gheddafi. La colpa non è degli italiani, ma dei loro ologrammi e di chi ci crede. Buon anno dall'ologramma di Beppe Grillo.
La prima di queste reazioni che mi è capitato di ascoltare era il commento chiesto a Padellaro, il quale obiettava che Grillo non aveva sentito il discorso di Mattarella: e come poteva se erano in contemporanea? Lui pensa che se lo avesse sentito, ne avrebbe riscontrato passaggi positivi. Ma qui non si tratta di commentare delle chiacchiere, dette più o meno bene. Si tratta di rilevare l’esistenza di poteri in grado di incidere sulla realtà del Paese. A parte Napolitano, che risponde a Obama, ubbidendo alla richiesta di portare in guerra l’Italia, in barba all’art. 11 della sua costituzione, i presidenti non incidono direttamente sulla soluzione dei problemi reali, ma confezionano discorsi esortativi.

RASSEGNA STAMPA
(esemplificativa e in ordine casuale)

1. Il Fatto Quotidiano. - Il testo dell’articolo è descrittivo e pare interessante il Forum, con oltre 400 commenti in questo momento. Sembra però futile quanto stressante iscriversi a questo Forum e partecipare alla discussione, che non pare matura... Sembra di notare una mera e deleteria forma di protagonismo senza capacità di approfondimento. È tipico dei Forum dei quotidiani online...

2. La Repubblica. – È uno dei giornali più ostili al Movimento 5 Stelle. Ricordo con gusto una battuta di Nicola Morra a Vittorio Zucconi, dove Morra ironizzava sul fatto che le prossime consultazioni per l’elezione del presidente della Repubblica Italiana dovessero tenersi nella redazione del Giornale “La Repubblica”... Nel video di Beppe, di soli tre minuti, non sono sottaciute le gravissime responsabili dei giornali, dei media, nella rovina del nostro Paese, cioè l’Italia, per chi non riuscisse a capire di quale Paese si parla e di quale sia il “nostro”.

2 commenti:

Shivio ha detto...

Ok ma del video di Beppe per Capodanno era gia apparsa un'anteprima circa 20 giorni fa'in occasione della presentazione al nuovo spettacolo di Beppe,quindi non era in diretta contemporanea a Mattarella ma registrato e da diverso tempo,che dire,Beppe e' il mio Fratellone mi sarei aspettato di piu',ma e' un'abitudine a cui ci eravamo abituati e ci aveva abituato.Deluso? no! poi se sui 3 minuti di video ci volete fare uno storico per ogni parola che dice, io non vedo tutto cio',vedo che Beppe e' stanco e vuol lasciare gestire il M5S ai portavoce e a noi attivisti,ora sta' a noi continuare il cammino verso un futuro migliore.

Antonio Caracciolo ha detto...

Ringrazio shivio per il commento... che non commento, anche perché - come si sarà accorto - il post è in continua costruzione... Quindi, eventuali mie commenti saranno inclusi nel testo generale che potrà essere continuamente modificato... Proprio perché breve, tre minuti, ho riascoltato più volte il video, scoprendo ogni volta significati nuovi e stimolanti su singoli passaggi... Se il testo fosse stato di 20 minuti, o anche solo 10, non avrei avuto la stessa pazienza a riascoltare il video... ma tre minuti possono riascoltarsi... Certo, il video è stato preparato per tempo... E lo capire lui stesso, quando fuori campo (se si dice così), chiede se “è venuto bene”, segno che il breve e denso testo di tre minuti è stato lungamente studiato? Cosa c’è di male? Forse che Mattarella ha parlato a braccio? Non ha preparato anche lui il suo discorso? Era importante non che i due dialogassero, ma che parlassero in contemporanea, in modo da far giudicare agli Italiani chi dei due è il vero Presidente... Chi è stato eletto da Mille parlamentari dichiarati illegittimi dalla stessa Corte costituzionale? O chi ha il consenso crescente di 10 milioni di italiani? A ma la cosa fa pensare... Buon Anno!