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I media, perfino quelli in apparenza più vicini al Movimento, cioè il “Fatto quotidiano” si mobilitano per impedire che si valichi la «linea rossa» (v. l’incredibile arroganza ed intimidazione dell’ambasciatore israeliano!) del controllo mediatico: non si devono toccare Israele ed i suoi miti fondativi, di cui uno dei guardiani è appunto Furio Colombo, strategicamente ubicato nel “Fatto quotidiano”. I tabù non si possono toccare, ma forse è venuto il tempo di abbatterli. Io sostengo che la migliore traduzione italiana del concetto elaborato da Atzmon di «antisionismo sionista» sia quello di «antifascismo fascista», imperante dal 1945 ad oggi. I più grandi “fascisti”, secondo la narrativa che se ne è costruita, li si trovano dopo e non prima di quella data. Un libro appena uscito, postumo, avanza una tesi seducente a proposito delle leggi razziali del 1938. Il fascismo scopre il sionismo dopo la guerra di Spagna, dove gli “ebrei” costituivano il 25 % delle truppe anti-franchiste. Una materia interessante che ci si augura di poter studiare liberamente senza censure di sorta.
A Furio Colombo e al suo sionismo si può ricordare, anzi contro-ricordare quell’altoparlante che lui racconta di aver sentito alla scuola elementare, dove veniva chiamato per nome, per poi essere escluso in quanto “ebreo”. Ebbene, avendo letto il libro fumetto di Joe sacco su Gaza 1956, vi si parla di un altro altoparlante. Tutti i cittadini di Khan Younis, una località della striscia di Gaza, furono chiamati dagli ebrei “sionisti” pure da un altoparlante, con l’ordine di concentrarsi nei locali della scuola, dove furono… tutti massacrati dagli ebrei “sionisti”. E questo non è che un episodio del genocidio palestinese, dove per uno che se ne conosce altri 1000 sono obliterati, come si desume dall’autobiografia di Ilan Pappe, che narra le vicende connesse al procedimento disciplinare intentatogli dalla sua università, per aver concesso una tesi di laurea, dove uno di questi episodi occultati era venuto a galla. Questo è il sionismo, che va definito per la sua intrinseca natura e non per ellissi: il fascismo, il nazismo, il processo di pace, la Shoah, l’antisemitismo, ecc. ecc.
Ma sentiamo cosa dice Furio Colombo. È meravigliato. Ma come? Proprio adesso che iniziano i negoziati di pace… Verrebbe da obiettare: E che ci azzezza?... Ben lo sappiamo: è la solita truffa che serve per occultare meglio la pulizia etnica programmata e perché lo “stato ebraico di Israele” continua a fare indisturbato quello che ha sempre fatto. Furio Colombo elude la domanda su cosa è il sionismo e mena il can per l’aia citando le credenziali che ha avuto Israele e il sionismo e elencando la lista dei cattivi che sono ed erano contro israele. Ripete la bufala della equazione sionismo = Risorgimento e ignora autori recenti come Gilad Atzmon che sul sionismo hanno detto parole decisive senza contare l’opera di Alan Hart, che ahimé non trova un traduttore italiano. Senza contare la pronuncia dell’Onu sulla equiparazione fra sionismo e razzismo. Poco importa che la Lobby abbia poi fatto cancellare quella risoluzione.
Cito spesso il giudizio di un filosofo italiano, morto di recente, secondo cui il sionismo è una dottrina criminale per essenza. Credo si tratti di Massimo Bontempelli, autore di scritti politico-filosofici insieme con il matematico Marino Badiale. Criminale per “essenza” significa che si tratta di una dottrina insanabile. La sua idea è fin dagli esordi associata alla “pulizia etnica” della Palestina, e quindi al “genocidio” se si ammette l’equiparazione fra “genocidio” e "pulizia etnica”. Gli agit-prop del sionismo negano l’addebito di “genocidio” perché i palestinesi non sono stati uccisi, o almeno ad oggi non lo sono stati tutti. Se si va a leggere ciò che scrivono al riguardo ci si chiede perché gli stessi media non si scandalizzino e alzino i loro lai davanti a tanto corposo razzismo. Eppure basta una banana per unificare tutte le reti nazionali, pubbliche e private...
Una saccenza che non ha fondamento. Il sionismo è quello che si ricostruisce attraverso tutta la sua storia e la sua dottrina. Non vi è nulla che si salvi ed è filologicamente scorretto tirare in ballo fascismo, nazismo e quanto altro. Il sionismo, con le sue peculiare caratteristiche, esisteva prima di ciò che è venuto dopo ed è di gran lunga peggiore…
Non credo che il deputato Cinque Stelle si lascerà intimidire, ma se appena appena si metterà a studiare non ciò che vorrebbe il signor Gattegna, ma i libri di Atzmon, Hart, Pappe, Sand nonché le cronache giornalistiche dal 1882 in poi, avrà di sua scienza di che ribattere alla Lobby che non esiste e che non si può nominare. Ci si augura che sappiano cogliere le connessioni fra la legge Mancino e il sionismo cui si deve la committenza di questa ed altre leggi.
I media, perfino quelli in apparenza più vicini al Movimento, cioè il “Fatto quotidiano” si mobilitano per impedire che si valichi la «linea rossa» (v. l’incredibile arroganza ed intimidazione dell’ambasciatore israeliano!) del controllo mediatico: non si devono toccare Israele ed i suoi miti fondativi, di cui uno dei guardiani è appunto Furio Colombo, strategicamente ubicato nel “Fatto quotidiano”. I tabù non si possono toccare, ma forse è venuto il tempo di abbatterli. Io sostengo che la migliore traduzione italiana del concetto elaborato da Atzmon di «antisionismo sionista» sia quello di «antifascismo fascista», imperante dal 1945 ad oggi. I più grandi “fascisti”, secondo la narrativa che se ne è costruita, li si trovano dopo e non prima di quella data. Un libro appena uscito, postumo, avanza una tesi seducente a proposito delle leggi razziali del 1938. Il fascismo scopre il sionismo dopo la guerra di Spagna, dove gli “ebrei” costituivano il 25 % delle truppe anti-franchiste. Una materia interessante che ci si augura di poter studiare liberamente senza censure di sorta.
A Furio Colombo e al suo sionismo si può ricordare, anzi contro-ricordare quell’altoparlante che lui racconta di aver sentito alla scuola elementare, dove veniva chiamato per nome, per poi essere escluso in quanto “ebreo”. Ebbene, avendo letto il libro fumetto di Joe sacco su Gaza 1956, vi si parla di un altro altoparlante. Tutti i cittadini di Khan Younis, una località della striscia di Gaza, furono chiamati dagli ebrei “sionisti” pure da un altoparlante, con l’ordine di concentrarsi nei locali della scuola, dove furono… tutti massacrati dagli ebrei “sionisti”. E questo non è che un episodio del genocidio palestinese, dove per uno che se ne conosce altri 1000 sono obliterati, come si desume dall’autobiografia di Ilan Pappe, che narra le vicende connesse al procedimento disciplinare intentatogli dalla sua università, per aver concesso una tesi di laurea, dove uno di questi episodi occultati era venuto a galla. Questo è il sionismo, che va definito per la sua intrinseca natura e non per ellissi: il fascismo, il nazismo, il processo di pace, la Shoah, l’antisemitismo, ecc. ecc.
Ma sentiamo cosa dice Furio Colombo. È meravigliato. Ma come? Proprio adesso che iniziano i negoziati di pace… Verrebbe da obiettare: E che ci azzezza?... Ben lo sappiamo: è la solita truffa che serve per occultare meglio la pulizia etnica programmata e perché lo “stato ebraico di Israele” continua a fare indisturbato quello che ha sempre fatto. Furio Colombo elude la domanda su cosa è il sionismo e mena il can per l’aia citando le credenziali che ha avuto Israele e il sionismo e elencando la lista dei cattivi che sono ed erano contro israele. Ripete la bufala della equazione sionismo = Risorgimento e ignora autori recenti come Gilad Atzmon che sul sionismo hanno detto parole decisive senza contare l’opera di Alan Hart, che ahimé non trova un traduttore italiano. Senza contare la pronuncia dell’Onu sulla equiparazione fra sionismo e razzismo. Poco importa che la Lobby abbia poi fatto cancellare quella risoluzione.
Cito spesso il giudizio di un filosofo italiano, morto di recente, secondo cui il sionismo è una dottrina criminale per essenza. Credo si tratti di Massimo Bontempelli, autore di scritti politico-filosofici insieme con il matematico Marino Badiale. Criminale per “essenza” significa che si tratta di una dottrina insanabile. La sua idea è fin dagli esordi associata alla “pulizia etnica” della Palestina, e quindi al “genocidio” se si ammette l’equiparazione fra “genocidio” e "pulizia etnica”. Gli agit-prop del sionismo negano l’addebito di “genocidio” perché i palestinesi non sono stati uccisi, o almeno ad oggi non lo sono stati tutti. Se si va a leggere ciò che scrivono al riguardo ci si chiede perché gli stessi media non si scandalizzino e alzino i loro lai davanti a tanto corposo razzismo. Eppure basta una banana per unificare tutte le reti nazionali, pubbliche e private...
I fatti che parlano |
Non credo che il deputato Cinque Stelle si lascerà intimidire, ma se appena appena si metterà a studiare non ciò che vorrebbe il signor Gattegna, ma i libri di Atzmon, Hart, Pappe, Sand nonché le cronache giornalistiche dal 1882 in poi, avrà di sua scienza di che ribattere alla Lobby che non esiste e che non si può nominare. Ci si augura che sappiano cogliere le connessioni fra la legge Mancino e il sionismo cui si deve la committenza di questa ed altre leggi.