venerdì 25 febbraio 2011

Dal Forum una Nota di Giorgio Vitali: «Libia ultimo atto. L’intervento diretto dei commandos inglesi potrebbe cambiare l’equilibrio delle forze...


Estraiamo dal dibattito che si svolge dentro la «Tribuna di Civium Libertas» un intervento di Giorgio Vitali a commento e integrazione di un’analisi di Antonio De Martini che esce sul... «Corriere della Collera». La situazione precipita di ora in ora ed in linea di principio io considero totalmente inaffidabili i nostri grandi media (televisioni, carta stampata). Non mi lascio andare a tifoserie e resto in attesa, dando spazio all’informazione alternativa, cercando di ordinarla in modo che riesca leggibile. La Nota di Giorgio Vitale, che lui stesso mi segnala con urgenza per il “sito”, cioè suppongo per questo Blog, è una condivisione dell’articolo di De Martini che a sua volta si basa sulla testimonianza oculare di Monsignor Innocenzo Martinelli, Vescovo di Tripoli:
«“La Farnesina mi ha chiesto di partire, io resto”. Restano anche le suore. Intervistato, ha detto: “La situazione è calma. I media ne raccontano di balle. Si sentono spari solo la sera e la notte”».
L’articolo intero del «Corriere della Collera» – che non riproduciamo – lo si legge liberamente al link con titolo:


Segue quindi la

Nota di Giorgio Vitali

Concordiamo completamente con l’analisi dell'amico Antonio De Martini. Il quadro è esattamente come lui ci presenta. D’altronde non avevamo dubbi. La configurazione della Libia e la sua popolazione escludono rivolte di massa come ci vengono presentate dai Media italiani (diciamo “italiani” per modo di dire, perchè sappiamo perfettamente chi li governa, li controlla e li paga. Che è potere NON italiano, come ci insegna, coi suoi formidabili fondi Napolibera). Tra parentesi sarebbe veramente interessante stilare statistiche sulla coglioneria media ytalika, in alternativa a quelle giornaliere sulle propensioni all’acquisto di cianfrusaglie.

A proposito di questi racconti da “Mille e una cazzata”, occorre ricordare (lo abbiamo già fatto in un video recente pubblicato su Albamed) che quando si volle colpire il “irannello” Cesausescu furono inventate stragi di “inermi cittadini” attuate dalla sua polizia politica. Si trattava in realtà di MENZOGNE allo stato puro, per coprire uno colpo di Stato, evidentemente programmato da ambienti “globalisti”, per eliminare dalla scena politica un uomo che di sicuro era un nazionalista e non avrebbe accettato la svendita delle proprietà del popolo romeno, sia pure mal amministrate da un sistema comunista, come avvenne poi in epoca Eltsin, l’«onesto ubriacone».

I retroscena dell’Affaire furono rivelati ampiamente in un libro rimasto classico: Sotto la notizia niente, di Claudio Fracassi, all’epoca direttore di Avvenimenti. In quel libro l'autore denunciò anche che, mentre gli europei erano distratti dalle menzogne dedicate agli avvenimenti di Romania, gli USA invadevano Panama, che si era permessa di progettare un altro canale assieme al Giappone. Lì vi furono morti a josa. Ma questi non fanno testo. Questo libro abbiamo presentato in una video intervista su Albamed.

Tornando all'argomento in questione, è interessante notare come buona parte dell'attacco alla Libia sia stata progettata dagli inglesi, con il concorso attivo di Commandos, sicuramente esperti dei luoghi per l'esperienza acquisita durante la campagna contro l’Italia ( 1940-1943). Per inciso, facciamo notare che la Libia, come tutti gli altri territori di scontro in cui agirono le nostre truppe, è zona pertrolifera. Perchè il secondo conflitto mondiale fu appunto un conflitto per l'energia. Oggi inoltre possiamo constatare de visu quanto fossero infami la leggerezza ed il sottile tradimento con cui fu affrontato quel conflitto dal nostro stato maggiore (leggasi: marmaglia sabauda), poi risoltosi con la fuga ai danni di tutto il popolo (italiano questa volta, capire il distinguo!)

È l’Inghilterra la maggiore interessata al petrolio libico per il quale fece il conflitto africano. E presumibilmente è alle grandi petrolifere inglesi che andrebbe il petrolio sottratto alla nostra ENI, qualora Gheddafi dovesse “lasciare”. Cosa molto difficile da accadere. Ed in questo non sono d’accordo con l'amico Antonio, quando conclude che Cina e Russia stanno a guardare. Il mondo è ormai uno scacchiere in cui la partita è globale. Tutte le pedine sono utili. Soprattutto quelle come la Libia, che è comunque campo di battaglia, e Russia e Cina sarebbero potenze in via di estinzione (cioè il contrario di quello che in realtà sono), se stessero a guardare. Ma poi in gioco c’è anche l'Iran e l’asse Turco-Iranico...Tanto più che la Cina si trova ben piazzata sul Corno d’Africa. A due passi dai luoghi di questo conflitto. Tanto che: voglio ricordare come, proprio durante il secondo conflitto mondiale, fu progettato il RAGGIUNGIMENTO DELLA LIBIA da parte delle nostre truppe stanziate in Etiopia. Invece, per eccesso di prudenza, si decise di desistere e di resistere in loco. I risultati sono conosciuti. Evidentemente, per vincere, bisogna avere il coraggio di rischiare.

Giorgio Vitali

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