giovedì 8 luglio 2010

Verso Gaza 16: Si riparte. Fervono i preparativi per nuove Flotille e già scattano i diffamatori.

Homepage
Precedente / Successivo

Nella complicità degli stati e dei governi, che sottoscrivono e compiono un genocidio nello stesso tempo in cui con retorica di regime e propaganda diretta e indiretta pretendono di convincerci che il nostro è il mondo più morale di tutta la storia dell’umanità. Ma se prendiamo come punto di partenza il 1945 possiamo facilmente constatare che tutti i record negativi precedenti sono stati ampiamente superati. Che dico? Negativi? Mi baso semplicemente su ciò che ci dicono e adotto i parametri che la propaganda da allora ha inoculato nelle nostre menti più o meno criticamente sprovveduto. L’era atomica inizia con Hiroshima e Nagasaky e da allora è un crescendo di orrori sempre manipolati, occultati, travisati, relativizzati, ecc. La propaganda è una tecnica della menzogna ovvero essa stessa una tecnica di guerra che gli esperti analisti, ma diciamo pure i filosofi vecchia maniera, devo necessariamente imparare ad individuare e decostruire. La ricerca della verità è un sapersi districare attraverso una foresta fittissima di menzogne.

Ma veniamo all’oggi. L’episodio della Flotilla ci ha insegnato che la società di nulla armata che della sua volontà di pace, dei suoi principi di umanità e di giustizia, può sfidare i più sofisticati armamenti, che si reggono sulla menzogna. Non una, ma dieci, cento, mille Flotille possono cambiare il mondo. Capiremo forse dalla reazione dei nostri governi e dal servilismo della nostra stampa di regime, dalla sua sistematica diffamazione della giustizia e della verità, come il migliore aiuto alla pace ed ai popoli vittima di aggressione e occupazione coloniale è quello di mettere con le spalle al muro le nostre classi dirigenti e gli intellettuali di regime. Per questo è necessario che si allestiscano sempre nuove Flotille. Ci auguriamo di cuore che non vi siano vittime e che l’impegno umanitario di chi è disponibile ad affrontare indubbi rischi sia sempre sia sempre più sicuro e goda della più ampia informazione possibile. Solo così potrà cadere un castello immane di menzogne che ha oppresso le generazioni che si sono succedute in un dopoguerra che in nulla è migliore dell’anteguerra.

E più non dico, ma inizio da questo momento ad osservare e monitorare meglio che posso ciò che succede e di cui mi giunge notizia. Cercherò anche di vedere il positivo e di ignorare la bassezza morale di chi pretende di bendarci ancora gli occhi. La nostra non è e non vuole essere una forma giornalistica di informazione, suppletiva dell’informazione che non c’è, ma il tentativo di pensare e raggiungere quella comprensione della quotidianità, del nostro presente, del nostro tempo, che ci viene occultata e che è la causa e la tecnica del nostro essere servi in una democrazia formale sempre più povera di contenuti.

Uno dei topoi di cui assai spesso si nutre la propaganda di Israele è l’uso del termine “terrorista”, “terrorismo” e simili. Gli altri, tutti gli altri, il mondo intero è “terrorista” a fronte di coloni invasori che avevano in mente la pulizia etnica della Palestina assai prima della prima e della seconda guerra mondiale, nei cui eventi si sono abilmente inseriti. È inutile ed ingenuo aspettarsi ravvedimenti da chi ha sempre avuto avuto di spogliare altri dei suoi averi, della sua terra e della sua vita e dignità. Qui il “dialogo” è una colpevole e controproducente ingenuità. Sanno bene costoro che insieme con i proiettili, insieme con le bombe e tutti gli altri sempre più sofisticati ordini di morte devono anche scaricare una menzogna sistematica sulle vittime e sui terzi più o meno estranei, neutri o ignari. Ma la forza dei semplici cittadini, che non hanno potere e sono spesso manipolati dai loro rappresentanti eletti, è tutta nella limpidezza di un giudizio etico e morale che non lascia margini a dubbi su chi è il carnefice, l’aggressore, il colono, il genocidario e la vittima che ancora simbolicamente e realisticamente conserva le chiavi di una casa da cui fu scacciato in spregio a tutte le leggi naturali e civili, divine ed umane.

Gli uomini che salgono nuovamente sulle navi della Flotilla sono armati di niente altro che dei loro profondi convincimenti morali che gridano al mondo intero. Non vi è scampo! O si sta da una parte o si sta dall’altra. La farsa della ripresa dei colloqui di pace è l’ennesima presa in giro. Vi è poco da aspettarsi da un fantoccio come Abu Mazen tenuto in piedi perché firmi ciò che gli verrà messo davanti. Tutto ciò non ha niente a che fare con la pace vera che non può essere disgiunta dalla giustizia e dalla verità. Non è pensabile nessuna pace con l’invasore che ti sta in casa e ti mette i piedi in faccia, ti ammazza ed umilia ogni giorno e pretende da te una completa e masochistica abdicazione dal tuo essere uomo. Si è parlato di “scimmie”. In effetti, costoro vogliono far retrocedere gli uomini alla condizione di scimmie.

Noi che non siamo palestinesi e che viviamo sotto il tallone di 101 basi americane sappiamo quali sono i giochi che si cercano ancora una volta di imbastire e diciamo semplicemente e candidamente: no! No all’inganno, no alla prepotenza, no all’umiliazione dei deboli, no all’uccisione continua e nascosta di vittime innumerevoli, no alla prigione a cielo aperto di Gaza, no ai campi profughi, no all’uso strumentale della Shoah, no all’imprigionamento di quanti hanno diverse vedute su una Verità di regime che non può essere discussa, no ai pregiudizi ebraici assunti come metri oggettivi di giudizio, no a tutti i propagandisti che negano il nostro diritto di pensarla diversamente sulla base di fatti oggettivi ed indiscutibili, no ai gazettisti di regime ed alle tv di stato, no a talk show dei soliti imbonitori e mentitori, no ai ministri con doppio passaporto, no agli opportunisti ed infami, no ai traditori della patria ed ai fomentatori di guerre fra i popoli, no agli esportari di “democrazia” e di “diritti umani” che non hanno nessuna cognizione di cosa sia “democrazia” e “diritto” e che negano ai loro stessi popoli ogni vera democrazia ed ogni vero diritto. Basta con questi mentitori che sanno di mentire e sanno pure che noi sappiamo che loro mentono, confidando nella nostra impotenza. No a chi pretende di denunciare nei loro avversari un «odio» che è invece tutto e profondamente loro: non hanno nessuna idea e volontà di amore e di pace, ma attribuiscono agli altri perfino un «odio verso se stesso”, quando sono ebrei che non possono essere tacciati di “antisemitismo” e deridono quanti veramente e sinceramente cercano quella pace che non hanno mai voluto e che è intrinsecamente contraria alla loro natura.

Nessun commento: