giovedì 19 giugno 2025

Teodoro Klitsche de la Grange: "Orazio Maria Gnerre, Nihil medium. Carl Schmitt tra passato e futuro, Morlacchi Editore, Perugia 2024, pp. 185, € 18,00"

 

Bene ha fatto l’autore a scrivere questo ampio saggio. Carl Schmitt, infatti “è uno dei pensatori che maggiormente hanno influenzato e previsto il tempo presente, grazie alla sua visione complessa e multifattoriale della realtà, che lo ha portato ad indagare diversi campi del sapere per definire una prospettiva globale delle principali questioni politico-sociali della modernità avanzata”.

L’attualità di tante intuizioni di Schmitt è impressionante, anche se l’oblio di cui il giurista di Plettemberg era circondato nel secondo dopoguerra non era sorprendente. E non solo per la di esso adesione al partito nazista (anche se in Italia il passaggio dal fascismo alla Repubblica nata dalla resistenza è stato diffuso, perfino nell’alta burocrazia), ma anche di più per l’incompatibilità di molte tesi di Schmitt con gli idola ideologici del nuovo regime italiano (e non solo).

Tuttavia a partire dagli anni ‘70 Schmitt era progressivamente rivalutato (e tradotto). Merito all’inizio soprattutto di Miglio e Schiera. Tuttavia, già a metà degli anni ‘80, a pochi mesi dalla morte del giurista di Plettemberg, Maschke poteva indicare nel saggio in memoriam pubblicato su Der Staat l’Italia, tra i paesi europei, come quello in cui il pensiero (e la figura) del giurista renano era all’epoca il più studiato.

La differenza dalla situazione attuale, rispetto agli anni ‘80 è che il crollo del comunismo ha modificato la situazione politica. Onde la fecondità delle idee di Schmitt è confermata dalla loro applicabilità all’evoluzione avvenuta: non è solo la sensibilità e l’interesse degli studiosi a sancirla, ma il contesto politico globale.

Faccio quale esempio:

1) Si legge spesso che l’antitesi tra destra e sinistra sia tramontata: è sicuramente vero, anche se, ad esser più precisi, l’antitesi andrebbe precisata in quella borghese-proletario, che ha dominato nel “secolo breve”, anzi da qualche decennio prima.

Schmitt ritiene che (nell’occidente moderno) il campo centrale dello scontro politico (amico-nemico) sia quello decisivo per l’epoca. Così dai primi del ‘500 agli ultimi decenni del ‘600, questo era la teologia, con relativo diffondersi delle guerre di religione; neutralizzato questo Zentralgebiet, poi subentrò quello “etico” per approdare, circa due secoli dopo, a quello economico.

Ogni progredire è dovuto alla neutralizzazione dell’opposizione precedente e nella politicizzazione della successiva.

Quindi essendosi ormai neutralizzato – o meglio depotenziato – il conflitto borghese/proletario, subentra un nuovo “campo di battaglia”. All’inizio sembrava quello religioso (v. 11 settembre), ma poi più che altro la nuova antitesi globalisti/sovranisti la quale ha come campo di conflitto centrale l’identità dei popoli e la relativa decisione sul loro destino.

2) Allo scoppio della guerra russo-ucraina è stato indicato come nuovo satanasso (e non solo) Putin, il quale oltre a personificare il male, era un po’ tonto, gravemente malato, ecc. ecc. Invece Putin non faceva (e fa) che rivendicare parte del Grossraum russo, conquistato in quattro secoli dai suoi predecessori. E il Grossraum, lo spazio vitale degli imperi è idea di Schmitt esposta in molti scritti, e soprattutto nel Nomos della terra.

3) Al tempo del COVID, (quasi) l’intera Italia cascò dal pero, notando che il governo, coi decreti del Presidente del Consiglio, limitava i diritti garantiti dalla Costituzione “più bella del mondo”. In questo caso, qualcuno si ricordò del pensiero di Schmitt sullo stato d’eccezione, il quale nello Stato moderno si realizza con la sospensione, la modifica o la deroga della legislazione normale, sostituita da normativa (e non solo, anche con organi straordinari) d’emergenza. La quale arriva (anche nel caso COVID) a limitare o sospendere diritti garantiti dalla Costituzione. La parte politica più zelante nella difesa della normativa eccezionale fu proprio quella che dell’oblio dello stato d’eccezione e – ma a un tempo - della limitazione dei diritti aveva fatto una “dottrina”.

Questi sono solo alcuni dei punti in cui le idee di Schmitt mostrano un’attualità sorprendente, ma solo per coloro che le valutano sotto il profilo ideologico; mentre connotato di Schmitt è che le sue idee seguono sempre la massima di Machiavelli di considerare la realtà delle cose e non la loro immaginazione; e meno ancora di valutarle in base alle convinzioni ideologiche.

Il saggio di Gnerre considera altri aspetti vitali ed attuali delle concezioni di Schmitt: dal pensiero di Ernst Kapp sulla civiltà talassica del mediterraneo al colonialismo europeo in Africa; dalle migrazioni umane alla teologia economica.

Proprio su quest’ultimo argomento, basantesi sul confronto del pensiero di Max Weber e Carl Schmitt, Gnerre parte dalla considerazione che “esiste un rapporto tra religione ed economia, e ciò è tanto più evidente in quanto l’economia, secondo l’insegnamento di Weber, non può essere separata dalle sue risultanti nell’organizzazione sociale”. Il capitalismo è stato favorito dalla teologia protestante, calvinista soprattutto. Diverso è con la teologia (e soprattutto la Chiesa) cattolica perché “il cattolicesimo saprà adattarsi a ogni ordine sociale e politico, anche in quello in cui dominano gli imprenditori capitalistici […]. Ma questo adattarsi gli è possibile solo se il potere basato su una situazione economica sarà divenuto politico, cioè se i capitalisti[…] si assumeranno la responsabilità, in tutte le forme della rappresentazione statale”. Ma il capitalismo ha una natura privatistica e non “pubblica”. Quanto al liberalismo, “controparte ideologica dell’economia capitalista” l’autore riprende le considerazioni di Donoso Cortes, molto simili a quelle precedenti di de Bonald, per cui “ogni teologia ha un fondamento radicale, ma solo il liberalismo era riuscito a costruire una teologia politica nella negazione di ogni punto di riferimento essenziale, allontanando Dio dal mondo”. Il deismo che è la teologia sottesa al liberalismo, concepisce un Dio creatore, ma non interveniente nel mondo. Come scriveva Bonald se il teismo era la teologia cattolica e l’ateismo quella delle correnti democratiche (giacobini), il deismo era quello dei costituzionali dell’89, i quali avevano inventato una forma politica con un Re il quale, come il Dio deista, non agisce e non interviene nella politica (regna ma non governa).

Gnerre ritiene che se la dottrina della predestinazione e “l’ascesi intramondana” ha favorito il capitalismo e addirittura ha giudicato la miseria segno di colpa, ciò non è avvenuto con la teologia cattolica.

Anche se in correnti cristiane, di converso, la ricchezza era considerata elemento negativo “la visione cattolica della religione cristiana concilia invece le dimensioni della materia e dello spirito, cercando di non frustrare il primo, ma sottomettendolo formalmente al secondo”.

Scrive l’autore che “E’ lo stesso Carl Schmitt a ribadire come sia nel deismo che vada rintracciata la teologia fondamentale che sostanzia il liberalismo. Tuttavia, ciò crea un paradosso di portata incommensurabile per cui il deismo, che è una teologia senza grande interesse per la religione, produce una teologia politica che non è affatto teologica”.

A questo punto il recensore rivolge una domanda all’autore, contando che scriverà una congrua risposta, in tema di teologia politica (di attualità). De Bonald (per i democratici giacobini) e Donoso Cortes (per i socialisti) indicavano il carattere panteista della teologia loro sottesa, ritenendo la società umana come prodotta spontaneamente, senza un’autorità, un ordine, senza che fosse necessario un sovrano.

La società comunista (dopo la dittatura del proletariato), la cuoca di Lenin (in grado di “governare” la società) sono esempi (estremi) di un ordine spontaneo, in cui l’autorità è superflua.

Ma non è che certe idee tecnocratiche nostre contemporanee, che derivano (deviandola) dalla mano invisibile di Adam Smith, non sono affini a quella socialista nelle radici panteiste, nell’illusione di poter realizzare un ordine senza un principio e un potere ordinatore? Insomma l’amministrazione delle cose, destinate a sostituire il governo degli uomini, ha anch’essa una teologia politica, confermandosi così la concezione di Hauriou che ogni ordine giuridico è l’involucro (couche) di un fondo (fond) teologico?

Nel complesso un libro che merita di essere letto per capire il nostro presente, onde se ne consiglia la lettura.


mercoledì 11 giugno 2025

I Trenta Denari di Giuda.

Da Facebook

I TRENTA DANARI DI GIUDA.

Antigiudaismo, antisemitismo, antisionismo: 

una preordinata confusione di concetti distinti.

 

Si continua a confndere strumentalmente ed ingannevolmente fra antigiudaismo e antisemitismo. Dal nostro punto di vista non necessarimente cristiano o religioso, non importa di quale confessione, l'antigiudaismo inizia con i Trenta Danari dati a Giuda per comprare il suo tradimento.
Associazioni come l'AIPAC, per indicare la più nota che agisce in piena legalità ed alla luce del sole, continua a pagare quei Trenta Danari non solo ai parlamentari americani ma ad ogni politico, amministratore, giornalista... del cosiddetto Occidente.
Ovunque il Danaro, i Trenta Danari, possono comprare qualcosa, loro sono presenti e perseguono le loro finalità.
Il mondo dei Giusti Veri si è sempre opposto a questa prassi e da qui nasce il vero antigiudaismo, che per ciò a cui si oppone è perfettamente plausibile.

Diversa cosa è l'antisemitismo con tutt'altra origine storica. Lo Stato moderno con tutte le sue istituzioni che a noi sembrano eterne, perfette ed esportabili nasce dalla Rivoluzione francese. Fra le cose introdotte da quella Rivoluzione vi è stata anche l'equiparazione in eguale diritti di tutti gli ebrei con tutti gli altri cittadini non ebrei di nascita o giudei per religione.
Dalla crocifissione di Cristo in poi questi erano stati due mondi separati anche se comunicanti. Uno dei cardini della rivoluzione francese era stato il principio di eguaglianza, che poi significa non eguaglianza sostanziale, impossibile in natura, nella condotta morale, in politica, ma eguaglianza davanti alla legge, ed in pratica davanti ad un giudice che quella legge interpreta ed applica.

Che gli Ebrei costituiscano una cosa a parte, per giunta con la pretese di essere scelti direttamente da Dio a discapito di tutti gli altri uomini, un Dio non egualitario, ma che del privilegio e dell'arbitrio è Signore Assoluto, è cosa a tutti nota.

Fin dall'inizio vi furono cittadini che non gradirono questa equiparazione e la espressero sotto forma di antisemitismo, non diversa dall'attuale opposizione verso l'estensione della cittadinanza italianiaa tutti gli immigrati che la chiedano.

Antisemitismo non significa di per sè un male ingiusto che venga fatto agli ebrei, ma il non volerli accettare come simili ed eguali nella propria casa, non in casa loro, dove stanno tutti appartati, ma in casa propria. Questo fu all'origine nel suo concetto e nella sua prassi l'antisemitismo.

Con l'antisonismo le cose sono ancora diverse. Il sionismo è diventato un genere letterario poetico, un amore per la patria lontana e a lungo sospirata. Nella prassi storica della seconda metà del XIX secolo sionisti sono degl avventurieri, per lo più provenienti dall'antico Impero dei Kazari, che sbarcano in una Palestina che per loro era ed è una terra senza popolo che aspettava un popolo, cioè proprio loro.

I palestinesi semplicemente non esistevano e non esistono e se appaiono devono essere cancellati dalla terra in cui si trovano, che è tutta e soltanto ebraica, cosa che il mondo comprato con Trenta Danari DEVE accettare, con le buone o le cattive.

Chi governa i media, come in un gioco delle tre carte, mescola continuamente quest tre distinti concetti: antigiudaismo, antisemitismo, antisionismo: a sostenere autorevolmente questo mescolamento di carte è stato l'allora presidente Giorgio Napolitano in una visita alla Sinagoga e da allora è ripetuto dai più autorevoli politici, amministratori, giornalisti... che hanno intascato i loro Trenta Danari senza nessuna intenzione di andarsi poi ad ad impiccare come fece il Giuda pentito dei Vangeli.

In Gaza tutte queste cose sono evidenti per chi le vuol vedere e non è stato comprato con trenta Danari.

lunedì 9 giugno 2025

Teodoro Klitsche de la Grange: "Antonio Forza, Rino Rumiati, L’errore invisibile. Dalle indagini alla sentenza, Il Mulino 2025, pp. 286, € 20,00"


 

E’ noto che il ragionamento giuridico e in particolare quello giudiziario è stato oggetto, oltre che di norme che lo disciplinano, di molti studi. Meno noto è che spesso l’attenzione è stata rivolta a evitare gli errori, le fallacie logiche e argomentative piuttosto che a dettare le regole della corretta decisione.

Oltretutto il giudizio è attività umana, e l’argomentare (dei difensori) come la motivazione (dei decisori) è condizionata dalla professione di questi ultimi; onde sono diverse. In particolare se i decisori sono degli esperti (funzionari di carriera od onorari) o dei comuni cittadini (giurie popolari).

Il tutto è complicato dal fatto che il linguaggio giuridico non è formalizzato (a differenza di quello scientifico) ma è quello di uso comune.

Questo libro si pone una domanda, partendo dal dato di fatto che nell’ultimo trentennio in Italia sono stati registrati oltre trentamila casi di ingiusta detenzione: da dove derivano questi errori? Gli autori rilevano che molti conseguono a travisamenti risalenti alla fase iniziale, i quali poi condizionano le fasi successive, decisione compresa.

Gli autori prendono in considerazione la psicologia degli inquirenti e così il soggettivismo degli stessi, ossia l’insidia-principe dell’oggettività della decisione (e del diritto). Dai tempi di Bacone e dei suoi idola si sa che sono i pregiudizi a condizionare i giudizi, quel che è nuovo nel saggio è che gli autori si servono dei più moderni strumenti della psicologia.

Emerge così un’ampia ricognizione delle “trappole cognitive” che producono effetti nella decisione. E quindi nella vita delle persone.

In definitiva un libro da leggere sia per l’argomento sia per il modo di affrontarlo degli autori. Sperando che migliori la qualità delle decisioni e così quella della giustizia di uno Stato di diritto.

domenica 8 giugno 2025

Pensare l'impensabile

Da Facebook.

Testo in correzione ed elaborazione.


PENSARE L'IMPENSABILE
(con il rischio di un nuovo blocco facebook, che sempre vigila).
 
Vado per schemi. Mi riservo ulteriori sviluppi ed articolazioni.
• L'imponente manifestazione di ieri per fermare il "genocidio" in corso a Gaza ha implicazioni che probabilmente sfuggono agl stessi organizzatori, ma non ai partecipanti, il cui pensiero è in re, nella cosa, nel fatto stesso della loro presenza fisica in piazza, in un luogo reale, al quale sono giunti da ogni parte d'Italia.
– in piazza San Giovanni, luogo a me ben noto e familiare. Penso di poter dire che qui si sono svolte le più importanti manifestazioni nella storia della Repubblica.
• Dal palco quelli che hanno parlato, soprattutto i Quattro Politici parlamentari che hanno chiuso la Manifestazioni forse non hanno dato piena espressione alla presenza fisica del Popolo in piazza.
– Gad Lerner ci ha fatto sapere di essere malgrado tutto un... sionista, e che i suoi genitori erano "coloni" che abitavano in Gaza dove lui è addirittura nato. Non sappevo questo e la cosa mi esce del tutto nuova e strabiliante.
– Dei sionismo si può pensare bene o male. Io sono fra quelli che ne pensano sempre male, qualunque interpretazione e versione se ne voglia dare.
• Tutti quelli che hanno parlato, e si sono espressi al riguardo, hanno paventato il timore dell'«antisemiismo», e per scongiurarlo si sono premuniti invitando degli ebrei o tendendo la mano. Sfugge anche alla loro comprensione cosa poi sia questo antisemitismo ed in cosa consisterebbe. Neppure con il lanternino si riesce a trovarne un definzione non dico formalmente ed ineccepibilmente scientifica, ma che almeno faccia capire di cosa si tratta. Credo che genericamente e superficialmente loro intendano: gl ebrei non si toccano, come se qualcuno li abbia toccati o si curi di loro: mai furono più indifferenti di oggi.
– Ritorna qui la mia Triade su cui non vorrei mettere il copyright: in ordine cronologico: antigiudaismo, antisemitismo, antisionismo, cose distinte e non inercambiabili.
Ma torniamo al punto principale.
• La manifestazione di ieri è stata indubitabilmente contro il genocdio in Gaza: per fermare il "genocidio" in Gaza.
– A cosa si oppongono generalmente e principalmente gli Ebrei, soprattutto e distintamente i dirigenti dell'associazionismo ebraico?
SI NOTI: I Riformisti non sono riusciti a raccogliere, a loro dire, più di tremila/cinquemila firme a fronte dei trenta mila ebrei d'Italia.
– A cosa si oppongono?
• Non vogliono che si usi la parola "genocidio".
E cosa allora?
GUERRA! Questo loro vogliono che si dica! L'82 % della popolazione democratica di Israele approva lo sterminio dei palestinesi.
SI BADI: l'80 % potrebbe intendersi sul 100 % di cittadini israeliani, dal quale va detratto il 20 % di arabi israeliani, superstiti della Nakba e cittadini di serie B. e quindi, se interpretaiamo correttamente, quell'82% sarebbe il 100 % degli ebrei israeliani.
• Intendono guerra contro... Hamas, che se non ci fosse lo si sarebbe reinventato con un altro qualsiasi nome.
ED ORA VIENE LA BESTEMMIA.
Ma ripetendo lo stesso ragionamente, cosa impedisce di pensare che a loro volta anche i Nazisti/Tedeschi non abbiano inteso condure un'analoga guerra contro gli Ebrei presenti sul loro territorio o nei territori da loro occupati?
• Non era stato il sionismo a dichiarare formalmente "guerra" al nazismo appena giunto al potere?
– Non i nazisti giunti al potere avevano dichiarato guerra agli Ebrei, ma i Sionisti che pretendono di rappresentare tutti gli ebrei dichiarano guerra al Nazismo, che quindi doveva difendersi dagli ebrei... E qui vi sarebbe tante ricerche storiche documentali da fare che però sono generalmente inibite e per le quali a farne è comminato il carcere: non si deve indagare, non si deve sapere, ci dobbiamo accontentare della Verità Ufficiale.
E mi avvia ad una conclusione parziale e provvisoria.
Per esserci un Genocidio da cosa deve essere principalmente caratterizzato?
• Tutti dicono: dalla intenzionalità del voler sterminare in tutto o in parte un popolo in quanto tale.
– Questa intenzionalità vi sarebbe stato nel caso dei Nazisti con gli Ebrei e la sua documentazione si troverebbe in una apposita conferenza, detta di Wannsee, dove si sarebbe parlato di Soluzione Finale senza ulteriore specificazione. Forse il fanoso Eichmann, catturato in Argentina dal Mossad, e processato in Israele, avrebbe potuto dare molte informazioni sui rapporti fra sionismo e nazismo, ma lo hanno eliminato e gli hanno chiuso la bocca per sempre.
– Se para piuttosto labile la documentazione della "intenzionalità" nazista del genocidio è invece assai più corposa, rilevabile, documentabile, in itinere, alla vsta del mondo intero la INTENZIONALITA' EBRAICA DEL GENOCIDIO PALESTINESE.
Non bisogna essere menti raffinate, come quella di un Einstein, per arrivare a pensare autonomamente queste cose. Ed a pensarle ieri in San Giovanni era l'intero popolo italiano, non quello che stava sul palco, ma sotto il palco ed in piazza.
Il ragionamento è schematico, ma se ce lo lascieranno fare lo andremo sempre meglio a sviluppare ed articolare.
• Salvo subito il testo in Civium Libertas, dove potrà avere correzioni e sviluppi indipendenti. Per ingannare facebook maschero questo testo con la promo del 5 x 1000.

 

giovedì 5 giugno 2025

OGNUNO DALLA SUA PARTE

 Riportato da Facebook:

AAPPREZZO L'INIZIATIVA del Riformista:
 nel senso che posso conoscere, per loro pubblica iniziativa, e senza atteggiamento aggressivo da parte mia, che mi possa venir tacciato come "discorso d'odio" o "antisemitismo", posso conoscere chi poter del tutto legittimamente riconoscere come "nemico"... Nel senso che a questo termine può esser dato in una sitauzione non bellica. Siamo in Itala, non nella Palestina occupata: dico Palestina Occupata che riconosco, non dico Israele che non ho mai riconosciuto in un suo fondamento di legittimità.

• Uno Stato non può nascere sul principio del genocdio e della puliza etnica della popolazione residente: vengo io, ti caccioa, ed occuto il tuo territorio, dopo aver distrutto i tuoi villaggi. Se questa barbarie è mai esistita nei tempi preistorici e belluini dell'umanità, oggi non è assolutamente tollerabile.

Gli stupidi si gloriano di essere giunti al numero di tre mila!
Gli italiani sono 60 milioni.
Se scendono in campo i "cittadini italiani di religione islamica" sono da soli un milione e mezzo.

Vi sono poi addirittura presidenti di regione che virtualmente interrompono le relazioni diplomatiche con Israele. Certo, vi sono politici dalla parte di israele: ci fa piacere che scendano in campo! E ci fa piacere conoscere ii loro nomi: non ci rappresentano in quanto italiani e possono fare la loro "aliya" in Israele, nella loro Israele, di cui hanno "il passaporto nel cuore": lo usino quel passaporto! E non pretendano di rappresentare noi italiani "dalla parte dei palestinesi" che vengono uccisi e che non possono gravare sulla nostra coscienza.

La maggior parte dei nomi che leggo, mi sono sconosciuti e i pochi nomi a noi noti passano dalla "disistima" alla "esecrazione".

Dove pensano di arrivare?
Cosa pensano di ottenere?
Cosa vogliono da noi?

Sono cose che è interessante seguire e capire: per adesso il nostro scontro è di natura intellettuale.
Facebook non è imparziale ed è amico loro, ma questo non ci impedirà di assumere pubblicamente le nostre posizioni POLITICHE!

In latino il termine nemico si traduce con "inimicus", che è il nemico privato, ed "hostis", che è il nemico in senso militare sul campo d battaglia.
Siamo qui indubbiamente NEMICI, ma come dobbiamo tadurre in latino questo termine?

Attenzione?
3000 non è ancora 30 mila!
Trenta mila è il numero degli ebrei di cittadinanza italiana: se ciascuno di essi mette la sua firma, spero che non se l'avranno a male, se i restanti 60 milioni di italiani rivolgereranno a loro un cortese invito a fare la loro Aliya, rincunicando alla cittadinanza italiana.
Contribuiranno alla serenità dell'Italia, dove il 76 % degli italiani (per quel che valgono i sondaggi) condanna il genocidio in Gaza e di conseguenza che sta "dalla parte" di chi quel genocidio compie.

martedì 3 giugno 2025

Per un critica del Manifesto ebraico, apparso sul Riformista, in tema di "genocidio" in Gaza ed in opposizione alla Manifestazione del 6 giugno

Critiche agli Ebrei di Oggi,

redatte dalla Parte di Gaza e dei Palestinesi.

RIPORTIAMO in seconda stesura un testo di analsi e critica a quello che


chiamiamo Manifesto Ebraico, che oggi ppare sul Riformista. Poiché viviamo in tempi pericolosi di censura, teniamo distinti due testi: quello appena scritto in VK, o altri Social, per gli iscritti alle singole piattaforma, con le quali accetto molo volentieri un civile ed urbano confronto, ed uno qui adattato per questo blog. Abbiamo proceduto con una tecnica di analisi e decostruzione linguistica e concettuale del Manifesto che qui riproduciamo in formato immagine, ma che è liberamente disponibile in rete. Non se se questa mia analisi susciterà repliche, ma poiché al momento non trovo interventi sul tema voglio anticipare evenutali prese di posizione per poi confrontarmi con esse nella sede che mi parrà più opportuna, anche con forme grafiche e redazionali differenziate.


Questi Eletti Signori che non hanno vergogna invitano forse allo scontro con quanti in tutto il mondo cercano di fermare il genocidio dei palestinesi?
Prima Osservazione ai loro abituali e stereotipati argomenti: 
– dell'ebreo in quanto ebreo oggi anno del signore nostro Gesù Cristo 2025 non importa proprio niente a nessuno: l'espressione sulla punta della lingua è alquanto volgare, ma in questo ci autocensuriamo di buon grado. Non importa che uno sia ebreo più di quanto importi che sia equimese, cinese, zulù... e così via. Oggi gli ebrei sono per tutti non ciò che pretendono di essere sulla base di una reilgione ultraminoritaria, che per i suoi contenuti immorali e criminali dovrebbe essere bandita per i "discorsi di odio" che contiene. – Gli ebrei oggi sono cio che fanno! E cosa fanno? 
– Compiono un "genocidio" di donne e bambi innocente con la evidentissima "intenzione" di distruggere ed estinguere un popolo: quello palestinese, anche utilizzando l'arma della fame, della malattia, dell'epidemia..
– Se genocidi vi sono stati nella storia, quello a cui assistiiamo è il più docementato ed evidente che mai vi sia stato. Al confronto la documentazione offerta per la Shoah scompare... A cosa si riduce? Alla sola conferenza di Wannsee, dove si parla di Soluzione Finale, senza dire poi in cosa consistesse...
– Qui oggi per Gaza e direi tutta l'area mediorientaale, con l'ossessione per l'Iran,  la documentazione della "intenzionalità" che è la principale caratteristica giuridica per definire in senso giuridico un genocidio è evidentissima ed inconfutabile: ci pensa a parlarne la dott.ssa Albanese, pure lei sotto attacco permanente. A lei rinviamo. Ma si aggiunge anche il prof. Orsini. Trattino loro la materia per quelli che ne hanno bisogno.
TRE DISTINTE QUESTIONI:
• Palestinese
• Ebraica
• Sionista
Le argomentazioni odierne degli Ideologi del Riformista sono davvero assai fragili e facili da demolire, cosa che ritengo di aver fatto in VK. Ed invito ad andarle a leggere chi ne è interessato, in quella piattaforma, lasciando eventualmente sue proprie osservazioni.
 
Al momeno non trovo interventi. Sempre su il Riformista appare un testo a sostegno del Documento... Fragile pure questo.... Non me ne occupo... Trovo così idiota questo documento da essere molto curioso a vedere come potrà essere recepito da quelli che comunque per il 6 e 7 giugno si sono risoluti a prendere posizione, non potendo continuare a stare in silenzio...
Dice il proverbio, a proposto di costoro: meglio tardi che mai, ma il proverbio non dice però "come"... Ed infatti le ambiguità, ipocrisie, inaffidabiltà sono tante...
Confidiamo però nell'avvio di un processo che potrà portare ad una maggiore coerenza nelle posizioni necessarie da assumere e soprattutto confidiamo in una svolta ormai irreversibile....
Non si potrà più cancellare e mettere in soffita la Questione Palestinese che per tanti anni è stata cancellata dal dibattito politico. Anzi ora direi che accanto alla Questione Palestinese si pongono una distinta Questione Ebraica ed un'altra distinta Questione Sionista.
Si continua strumentalmente a confondere tre distinte questioni: antisgiudaismo (religoso), antisemitismo (post rivoluzione francese), antisionismo (connesso all'avventura coloniale e razzista in Palestina). Sono tre cose assolutamente distinte e chi non le vuole distinguere persegue un fine che non è scientifico, ma politco strumentale.
Detto ciò riportiamo per punti critiche al Documento, sopra riprodotta in formato immagine, e qui adattati a questo forma grafica, scusandoci per eventuali ripetizioni di concetti:
 
1°) 
«Perché lì è insita, profondamente, la ragion d’essere dell’Occidente e di quei valori di libertà e democrazia che oggi sono minacciati.»
– È privo di vergogna chi scrive queste evidenti enormità! Occidente? Che roba è? Io sono meridionale... Quale libertà? Quella che facebook ci toglie appena osiamo criticare Israele e scalfire gli ebrei? Democrazia? quella dei genocidari? Quali valori?
– Si noti: nella fortunatamente Unica "democrazia" del Medio Oriente la stragrande maggioranza dei suoi "israeliani" cittadini, ebrei, approva e sottoscrive un genocidio in corso, anche appellandosi alla loro religione, che identifica i palestinesi con i biblici Amaleciti...
2°)
« il diritto di ciascun ebreo nel mondo a vivere in sicurezza.»
– Per costoro il termine Shalom significa non "pace" ma "sicurezza" per i soli ebrei: tutti gli altri sono esclusi daal concetto di sicurezza. In particolare, ne sono esclusi i palestinesi, che devono scomparire dalla faccia della terra per rendere sicuri gli Ebrei...
 
3°)
«espressioni dell’odio per Israele e dunque antiebraico, »
– Ce lo devono dire e far sapere loro, se dire Ebreo è lo stesso che dire Stato di Israele, e ciò che questo ha fatto e continua a fare non solo dal 1948 ad oggi, ma dal 1882 in poi, da quando è cominciata l'avventura sionista. Ce lo dicano apertamente, e poi ci lascino liberi di pensare.
4°)
«Senza paura».
– Nessuno intende torcere un solo capello a questi Eletti Signori, di cui fortunatamente di persona e di fama (fra quelli elencati nel documento) non ne conosco nessuno... Non corro il rischio di incontrarli... Ma se fosse, più che guardarli in faccia ed allontanarmi, da me altro non avrebbero di che temere. E ritengo che lo stesso valga per i più se non per tutti. Continuano a giocare il mantra del vittimismo, che indispone veramente assai assai...
5°)
5. «invece progressivamente è cresciuta, fino a diventare una valanga, mettendo insieme - a ieri pomeriggio - 620 sottoscrittori, ma le adesioni continuano a fioccare ora dopo ora.»
– Gli Italiani sono quasi 60 milioni, i "cittadini ialiani di religione ebraica" vengono dati in 30 mila... Sapere che 620 e più persone la pensano in un certo modo, e che intendono farcelo sapere, può essere utile saperlo per poterli evitare... incidenti con loro... Inutile mettersi a discutere con chi ad oggi divergenza ti colpisce con botte di "anisemita". Meglio evitarli e lasciarli tutti soli nel loro universo mentale. Con chi non si puà discutere e non si vuole neppure litigare, è meglio starne alla larga... Se ci fanno sapere in una lista chi essi sono, ne terremo conto prima di uscire di casa, e sapremo come evitare i pericoli di cattivi incontri.
6°)
«Personalità della politica, della cultura, dell’università, del mondo delle imprese e delle professioni.
Commercianti, avvocati, giornalisti.»
– Ben lo sappiamo, che nel loro modo di appartarsi, all’interno di ogni società in cui si sono trovati, gli Ebrei hanno fatto sempre spirito di gruppo e costituito delle potenti e potentissme lobby, che non poche volte sono diventate per questo anche "odiose"... AIPAC... ADL ed un'infinito elenco di sigle pubbliche o segrete... Se appena appena lo rileviamo, ci dicono che siamo "antisemiti". Qui vi sarebbe da aprire un capitolo sui diversi tipi di associazionismo, lecito o illecito, cosa che ci porterebbe assai lontano...
7°)
«sette-persone-sette (Fiamma Nirenstein, Nicoletta Tiliacos, Niram Ferretti, Iuri Maria Prado, Bruno Spinazzola, Aldo Torchiaro, Claudio Velardi), che avevano deciso che era venuto il momento di darsi una mossa.»
– Sia loro tributata la meritata gloria! Ma parlano a nome di ogni Ebreo? Ogni Ebreo si riconosce in loro? Affari loro!
8°)
«E così sono arrivati Massimo De Angelis e Paolo Sorbi, cattolici pro Israele,»
– Questa mi giunge nuova: Cattolici pro Israele? E chi sarebbero? Non mi definisco uomo di fede, ma cattolico battezzato e cresimato è cosa documentale... Cosa sgnifica? Che posso "cattolicamente" confrontarmi con questi "cattolici pro Israele”? Io da cattolico credo che siano degli impostori... ma li vado a cercare, se li trovo...
– Tralascio autorevoli e qualificati rinvii, ma neppure per me riesce difficile interloquire e confutare con questi ciarlatani. Non voglio perdere il mio tempo con loro...Affari interni.
– Io so certamente di essere stato battezzato e cresimato nella Chiesa Cattolica, ma non ho mai preteso da "cattolico" di imporre ad altri mie opinabili vedute e posizioni... Mi indispongono grandemente questi presunti "cattolici per Israele": li sconfesso nel modo più assoluto e mi auguro di non incontrali MAI! Se vogliono stare dalla parte di Israele, e se vogliono pure del diavolo, ci stiano pure, ma senza metterci il "cattolico"!
9°)
I Loro nomi.
– In questo versione blog non ci interessano e non li riportiamo per evitare cattive intepretazioni. Sono però Loro che hanno voluto indicarli come Firmatari di un Maanifesto "dalla parte di Israele”. Quale il significato? A chi lo comunicano? Per dire cosa? Una minaccia? Un invito al confronto ed allo scontro? Un voler far pesare sulla bilancio un loro presunto prestigio sociale? Una influenza? Non sappiamo... A noi basta aver rilevato fra quell finora pubblicati (620) che non ve ne è nessuno di nostra conoscenza, personale o per fama... La cosa ci toglie l'imbarazzo di dover parlare con loro se mai ci si incontrasse. Ma non vi è questo rischio perché tutti costoro sono capacii di fare roboanti dichiarazioni, ma poi si rivelano inetti al civile ed urbano confronto, perdono facilmente le staffe e passano a botte di "antisemita": la loro arma prediletto perchè è anche un titolo di reato messo a loro disposizione. Se posso dirlo: sono ad un tempo penosi, patetici, perfino divertenti...
10°)
La loro sfida:
Questo il loro messaggio indecente: «Il messaggio all’indirizzo dei manifestanti del 6 e 7 giugno è chiarissimo: «Fermate l’odio antisemita, difendete le ragioni di Israele, la sicurezza, la libertà, i diritti degli ebrei in tutto il mondo».
– Mi dispiace di non poer essere in Roma per quella data, ma seguire l'evento con Local Team che credo lo regiistrerà... Si segue meglio che ad esser presenti sul luogo, dove sarebbe stato importanti esserci.
– È da dire che già esisteva, da sempre, un largo settore di posizione critiche nei Loro confronti, proveniente dal mondo della rete o da settori che essi consideravano marginali, da reprimere e consegnare alle patrie galere... In Germania non sono riuscito ad averne il numero, ma la stima che ne avevo fatto era di parecchie migliaia... A questo vasto settore di persone che studiano le problematiche è stata sempre riservata l'irrisione e l'emarginazione. Ora però è il grande pubblico che conta, quello dei partiti, perfino il presidente Mattarella... E le cose cambiano. È ancora da dire che questi nuovi arrivati non hanno però le conoscenze e le competenze dei vecchi critici... E lo si vede facilmente. Ma le cose possono cambiare... 
11°)
«Le manifestazioni dei prossimi giorni “contro la guerra di Gaza” e “per fermare Israele” sono iniziative irresponsabili nei confronti degli ebrei di tutto il mondo»
– Restituito al mittente: irresponsabili ed indecenti siete voi, ed in più collusi con degli acclarati genocidari. 
– È veramente stucchevole l'uso del termine antisemitismo che non solo manca di specificità di senso, ma che proprio per l'uso che ne viene fatto assume piena legittimità, e forse, se viene tolta la sanzione penale, che ne incoraggia e sprona l'uso strumentale... potrebbe dare luogo ad Associazione apposite che ne assumono il nome, come era nel XIX secolo, dove ci si poteva dire tranquillamente "antisemiti", intendendo però solo la non accettazione nella equiparazione dei diritti che era stata introdotta dalla Rivoluzione francese e poi accolta da tutti gli Stati. I vecchi cittadini non si fidavano e non credevano nella "lealtà” degli Ebrei, anche se ormai "assimilati". Il caso Dreyfus può essere letto anche in questo senso: innocente l'accusato, ma di sfiducia il clima generale nei confronti degli ebrei. Oggi quel clima si viene ricreando nella posizione degli Ebrei in generale nel mondo riguardo al "genocidio" in Gaza. La lotta ferve intorno all'uso di una parola che non cambia minimamente il fatto in sé: genocidio come dice la dott.ssa Albanese, il prof. Orsini e tanti altri meno noti e visibili, ed invece "guerra" legittima per gli ebrei, e perfino "crisi" per i coraggiosissimi parlamentari della seduta del 4 luglio 2024.
 
Qui mi fermo per stanchezza sopraggiunta, ma la versione originaria è nel social VK, destinata a quel pubblico ed a quei disputanti.  È sempre particolarmente faticoso dare versioni divers di uno stesso testo, spesso scritto di getto.
 


 

 
 
 
 
 
 


 

lunedì 2 giugno 2025

Lotta per la libertà di pensiero tolta e repressa dalla piattaforma Facebook Italia.

 


COSA SUCCEDERA' ADESSO?


Ho già presentato querela penale contro Facebook presso la Procura della Repubblica di Palmi e mi recherò presso gli Uffici della Polizia Postale per accelerare la pratica.

La querela ha per oggetto la violazione degli artt. 21 e 33 della Costituzione italiana da parte di Facebook: non può essere ignorata ed ha due soli esiti possibili:

 a) il rinvio a giudizio; 

b) l'archiviazione. 

Nel caso b) devo essere prima avvisato per poter fare eventuale opposizione.

Molti degli Utenti di VK sono ex Utenti di Facebook:

• chiedo loro di associarsi ad una comune Lotta per un interesse generale, per la tutela di un diritto fondamentale scritto in costituzione, per la libertà di pensiero e sua espressione: art. 21, e di insegnamento: art. 33, che da facebook viene da sempre impunemente calpestato con i suoi fantomatici arbitrari "standard" che si sovrappongono alla costituzione italiana.

E per giunta non vengono MAI specificati e comprovati: accuse kafkiane! L'offerta di ricorso è una burla, non sapendo ognuno contro cosa debba ricorrere, di quale accusa o contestazione debba rispondere: una farsa!


Cosa possono fare gli Utenti VK?

O di altre piattaforme Social?

Fare ricorso ad ogni piattaforma diversa ed esterna a Facebook per contrastare fb e richiamarlo al rspetto della Costituzione italiana e dei diritti fondamentali dei cittadini italiani in essa sanciti, e si può aggiungere: europei. È stato detto autorevolmente dal Vicepresidente americano Vance che in Europa non esiste la libertà di pensiero: noi lo attestiamo nel nostro caso concreto, per nulla isolato.

• Unirsi in altrettante querele presso la Procura della Repubblica territorialmente competente: solo a dei Giudici possiamo rivolgerci per avere garanzia dei nostri diritti sanciti nella Costituzione.

Una libertà costituzionale minacciata per uno va difesa da TUTTI!

O è persa PER TUTTI!

Ci vuole un punto di raccolta e coordinameno?
Eccolo: (o qualunque altro più efficace venga proposto)
il blog CIVIUM LIBERTAS, principale, e tutti gli altri esso collegati:  al Link:

https://civiumlibertas.blogspot.com/2025/06/lotta-per-la-liberta-di-pensiero-tolta.html

• Per continuare ad organizzare la Lotta aspetto di sapere quanti risponderanno a questo appello.

In VK: post di Appello agli Utenti di quella piattaforma.

* Da qui su VK il link non si apre: forse occorre iscriversi a VK

* Vada per ogni altra piattaforma alternativa possibile: è una lotta di Resistenza e di Libertà!

– Come a Gaza! Per Gaza e la Palestina: da dove è cominciata la censura di Facebook!

• Ognuno che possa deve estendere la Mobilitazione a tutta la rete:

– per il ripristino in facebook della libertà di pensiero ed espressione!

– o per la chiusura in Italia di facebook! Non possiamo accettare una organizzazione che palesemente quando non censura e blocca il nostro pensiero, pretende di influenzarlo, condizionarlo, dirigerlo: ne abbiamo ben compreso il gioco, che si nasconde dietro la formula "i nostri standard": i vostri! Non quelli della Costituzione italiana!

 • Questo post nella versione attuale, e in successive modifiche di aggiornamento, è stato inviato alla Procura della Repubblica di Palmi ad integrazione dell Denuncia cartacea gia presentata all'Ufficio Ricezione Atti ed è stato pure inviato come "lettera" ai principali organi di informazione italiani. Ogni ulteriore e possibile diffusione verrà fatta.

domenica 1 giugno 2025

Strumentalizzazioni politiche di un governo allo stremo.

MI PIACE questa nuova Testata giornalistica che a prima vista trovo ben diversa dalle maggiori come il Corriere, Repubblica ed altre.
Mi "auguro" che possa batterle in concorrenza... Non mi iscrivo al loro sito per potervi lasciare commenti, per non sobbarcarmi altro lavoro ed impegno... Eventuali commenti li faccio da qui, ogni volta che ne condivido gli articoli...

Avevo appunto lasciato un commento che partiva dall'«auguro che...» interpretato come una "minaccia".

Un "ti auguro che...” è un abituale modo di dire del linguaggio colloquiale non è tecnicamente una "minaccia" per la quale dover sporgere querela. Quante volte noi stessi abbiamo detto o sentito dire in vernacolo romanesco "te possino...” senza che ciò fosse inteso in partenza ed arrivo come una minaccia? Il linguaggio di facebook o degli altri social è spesso se non sempre "colloquiale", metaforico, figurato... È immediato!


Mi sembra che del caso si stia facendo una montatura.

La "minaccia" in senso proprio è invece direi ben altra:
• di restringere uleriormente i nostri spazi di libertà dei cittadini, già alquanto ridotti!
– Che almeno due ministri oltre alla capa del governo siano intervenuti sulla vicenda, testimonia del fatto che non hanno di meglio da fare.

 • Preoccupante il ministro dell'istruzione: che vuol fare? Vuole sanzionare il docente per una sua espressione estranea al suo servizio scolastico?

• Forse che noi andiamo a scrutare e sezionare ciò che lo stesso ministro dice andando in giro?
– Quanto poi a bambini ve ne sono in Gaza che muoiono ogni giorno per mano degli Amici di detti ministri: non abbiamo forse visto Tajani andare a striingere mani sporche di sangue, anche di bambini, in Israele e in Siria?
• Fino a quando pensano di poterci continuare a prendere per i fondelli? Impunemente, protetti dalle loro scorte e dalle loro guarentigie...
– Sarebbe interessante ricostruire come questo post piuttosto banale sia stato portato alla ribalta: è forse una manovra di Fratelli d'Italia che cerca di produrre empatia intorno a Giorgia, la cui figura sta sbiadendo anche presso le casalinghe che senza molta riflessione politica l'hanno votata?
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Le parole di Giorgia:
"Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza".

Analisi:
• Cosa è "scontro politico"? Lo decidi tu cosa è espressione politica e cosa no? Se non ti trovassi ad occupare malamente la carica di presidente del consiglio, qualcuno si sarebbe mai accorta di te? E se uno dicesse "governo ladro, infame, vigliacco, corrotto...”, ti sentiresti chiamata in causa? Uno del popolo, per definizione un Signor Nessuno, non ha il diritto di dire, per giunta in privato, tutto quello che pensa su chi governa? Ci sono gi microspie IA in ogni centimetro quadrato del territorio italiano?
• Che ne sai si tu della "rabbia" del popolo? Forse che tu ti devi preoccupare quando ad ognuno di noi arrivano le bollette di gas, luce ed altro, che dobbiamo al tuo grande amore per Zelensky? E se ci arriva qualche missile sulla testa per averci tu portato in guerra contro la Russia? Una guerra che nessuno in Italia ha mai voluto...
• "clima malato”: lo dobbiamo a te!
• "odio ideologico": la categoria dell'odio è usato strumentalmente per farci sopra delle leggi, che pretendono di snzionare l'odio stesso, che è un sentimento in quanto tale non legiferabile... O che? pretendi di essere amata? Magari con una bella legge che impone ai cittadini di... amarti?!
• Tutto lecito? In Italia niente è più lecito, ad incominciare dal diritto di manifestare nelle piazze, per le strade, nel web.
• Figli e genitori: ti sei accorta di quanti madri in Gaza muoiono ogni giorno insieme ai loro bambini? Hai forse detto una parola? Non l'ho sentita! Ma ti preoccupi di una sfuriata di un oscuro professore scritta sui muri del web!
• La politica tutta? Tutta di chi, dove? Di voi che state in parlamento eletti dalla metà dei cittadini che sempre meno vi votano? Quelli che non vi votano non esistono? Non sono "politica"? I loro umori, i loro sentimenti, i loro dolori... non vi toccano?
• Sapersi unire: siete già tutti uniti nel godimento dei benefici del potere, prebende, onori, viaggi, baci, abbracci, paccatine sul testa, e forse pure sul sedere... Certo, potete unirvi ancora di più... Chi ve lo sta impedendo?
• Confini? Quali confini? Quella della decenza li avete superati proprio tutti.
• Appartenenza? Quale appartenenza? Qui ognuno appartiene a se stesso, ed ogni fine mese è il traguardo che tocca raggiungere, dopo aaver pagato le vostre bollette, le tasse che ci imponente per poter lucrare le vostre prebende poltiche...
• Giorgia, di cosa hai campato fino ad oggi?

In facebook.

Nel Giornale d'Italia

Il "valore" del sionismo, nella mente di un ebreo ex parlamentare.

Facebook, i suoi Fact Checkers ci consentono di commentare Fiano? Dobbiamo sottoscrivere ed applaudire ciò che Fiano senza vergogna dice? Cosa il sionismo sia lo può apprendere da un ex ebreo ed ex israeliano, come Gilad Atzmon: primatismo razziale a carattere globale, dove il globale significa che lo stesso Fiano direttamente dal parlamento italiano fa professione di sionismo, pretendendo che il valore di detto sionismo venga insegnato a noi stessi, nelle scuole, ai nostri figli e nipoti... Lavaggio del cervello!
In ebraico si chiama chutzpah, malamente tradotto con faccia tosta. Ma ciò che mi scandalizza maggiormente è che questo personaggio gode della scorta, che ha un costo elevatissimo per tutti noi cittadini... Non credo che abbia mai corso pericoli... È uno status symbol, per lui come per tanti altri. 
 
Quella scorta se venisse utilizzata nel paese in cui mi trovo, Seminara, sarebbe utilissima per dare sicurezza ai cittadini... Quanti uomini della polizia vengono adibit in scorte inutili e scandalose?... Legato come è allo stato di Israele, potrebbe disporre degli uomini del Mossad...
 
• Insistono con il mantra dell’antisemitismo! Ma si guardano bene dal dirci cosa è questo antisemitismo! In pratica: chi non la pensa come Fiaano è antisemita, chi gli sta antipatico è antisemita, chi non è ebreo è antisemita! Chi non sta dalla loro parte, ma sta dalla parte dei palestinesi, è ipso facto antisemita!
 
• L'ho detto mille volte: antisemitismo (post rivoluzione francese), antigiudaismo (questione religiosa), antisionismo (opposizione al razzismo sionista) sono concetti diversi che il gran pubblico deve imparare ad assimilare, nella loro diversità, respingendo con energia la confusione fra cose distinte.

In facebook

Per la nostra Democrazia e Sovranità

BUONGIORNO!

Inizio la mia giornata con il proposito di abbandonare progressivamente Facebook per passare ad altre piattaforma, incominciando da VK che mi sembra molto simile a FB, ma anche superiore per varie caratteristiche a me utili.
Non per mia decisione, ma per sperimentata inaffidabiltà della gestione fb. Non ci si rende conto, ma i nostri testi sono un'opera letteraria, un prodotto del pensiero, che andrebbe tutelato ex artt. 21 e 33 cost., e su cui Facebbok trae un suo immenso lucro, senza nostra partecipazione agli utili.
Come se non bastasse ci colpsce nei nostri dritti fondamentali di libertà, esercitando un ruolo di propaganda e di persuasore occulto e subliminale.
Io ho presentato querela penale: non so come andrà a finire, ma è stato importante averlo fatto, e consiglio di fare lo stesso a chi può averne motivo.
Se vi sarà un'azione collettiva di contrasto al Gigante Facebook, potremo diventare noi ancora più Giganti di quanto lo sia Zuckerberg, alias Zucca Dorata.
Chi pensa sia di suo interesse mantenere i contatti avviati (amicizia è termine molto bello, ma improprio) può via via segnarsi i miei links ad altre piattaforme, che via via segnalerò.
Mi vado sempre più convincendo che le Manifestazioni non sono necessariamente quelle su piazza, o per strada nei cortei, che vengono sempre più repressi:
LE MANIFESTAZIONI
• il fondamento più concreto e storico della democrazia è la presenza del popolo in una piazza o per strada!
• Ci vogliono togliere la democrazia nelle forme in cui si è sempre storicamene manifestata.
– Esiste però la possibilità di una Piazza Virtuale, che però vogliono pure chiudere, blindare, condizionare: facebook ne è la dimostrazione che tutti conosciamo.

CHIAMO
a raccolta i Concittadini in difesa della nostra Democrazia e Sovranità minacciata.


 

sabato 31 maggio 2025

Cambio d'epoca.

SIAMO AD UN CAMBIO D'EPOCA,

in tempi rapidi e percettibili, come possono essere stati gli anni 1943-45 in Italia, le cui conseguenze ricadono ancora oggi su tutti noi che siamo nati dopo quegli anni.
Le stesse divisioni di allora si stanno producendo oggi.
Il cambiamento tocca sia la vita pubblica sia quella privata.
Quanti fino a pochi anni fa avevano certe determinate posizioni e si esprimevano in un certo modo oggi cercano, sinceramente o opportunisticamente di ricollocarsi, riuscendoci più o meno bene. Di certo non ha senso scoprirli e denudarli, rivelando una loro ipocrisia o sincero pentimento... Interessa poco il corso della Storia, quella che lascia il segno...

 
DI CERTO

dobbiamo armarci di tutta la nostra intelligenza, di tutta la nostra capacità di capire, aiutandoci l'un l'altro, perché nessuno da solo può capire tutto...
I Social, che i nostri padri non avevano, possono essere uno strumento utile...
Chi ha fabbricato i Social non lo ha fatto per renderci un servizio, ma per arricchirsi su di noi...
Lo scambio che dobbiamo esigere:
• Tu ti arricchisci di su me, ma non toccare la mia libertà di pensiero e di espressione:
• io do una cosa a te: la ricchezza infinita, e tu non toccare il bene per me più prezioso e immateriale, non negoziabile: 

– la mia libertà di pensiero, di espressione, di ricerca, di insegnamento!

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