Dopo
l’insediamento di Trump, ci è sembrato doveroso ritornare a chiedere lumi a Machiavelli,
il quale come sempre ci ha cortesemente ricevuto.
Trump
ha vinto nonostante da quattro anni ci garantivano che era finito e prossimo ad
andare in galera. Che ne pensa?
Che non hanno
capito nulla, Cominciamo che, ai tempi miei, e per la maggior parte della
storia umana certe cose si fanno nell’ombra. Si usava il denaro, e spesso il
veleno o il pugnale. Ma pretendere di condannare politicamente qualcuno con
Tribunali, Giudici clamore e tanta… pubblicità è un’arma che spesso si ritorce
a carico di chi mette in scena tale rappresentazione.
Soprattutto
quando il pubblico è, in larga parte, a favore dell’accusato, anzi lo sostiene
apertamente. Ancor più quando l’accusato è stato il capo di quella città. Come
scriveva Lorenzo un tempo mio signore.
E
quel che fa il signor fanno poi molti/che
nel signor sono tutti gli occhi volti.
Gli
avversari di Trump avevano denunciato atti illegali a cominciare dall’assalto a
Capitol Hill…
La carnascialata, come l’avevo chiamata
qualche anno fa denominata come un golpe, ma in effetti un tumulto, senza
alcuna conseguenza rilevante. Se non quella sua… repressione, importante e
forse decisiva a sostenere la seconda volata del biondo; avrebbero fatto meglio
a fare una bella amnistia almeno non avrebbero agevolato l’opera del nemico.
Inoltre “perché
lo accusare uno potente a otto giudici in una repubblica non basta; bisogna che
i giudici siano assai, perché i pochi sempre fanno a modo de’ pochi” (Discorsi, I, VII). Assai meglio in una
città, che siano tutti a decidere con un giudizio essenzialmente politico.
Trump
ha confermato la volontà di rendere gli U.S.A. di nuovo grandi, di voler
realizzare l’interesse nazionale, senza prospettare fini ideali.
E ha fatto
benissimo: se un governante ha un dovere (che è anche un suo interesse) è di
accrescere la sicurezza e potenza dello Stato, e così della comunità. Il “bene
essere loro dei popoli”, come ho scritto del governo del Valentino è concreto: significa poter vivere
decentemente e in sicurezza. Ma se invece di dare protezione – perciò
pretendere obbedienza – al popolo, il Principe si mette a recitare paternostri
proponendosi quale nobile paladino di diritti e fini, spesso anche dell’umanità
e non solo dei propri sudditi, i quali non hanno alcun interesse acché siano
conseguiti, commette peccato mortale; riconducibile a quello fondamentale di
non andar dietro alla verità effettuale delle cose, ma all’immaginazione di
essa. E di volerne convincere e così ingannare i (propri) sudditi.
Tornando
a leggi e conflitti, non pensa che l’effetto di non applicare la legge
incentivi i conflitti?
Qualche volta,
ma occorre che il fine del legislatore e del governante sia di decidere il
conflitto scegliendo i mezzi più opportuni. Ma se scopo del principe è quello
di dividere il popolo al fine di indebolirlo e conservare il potere per sé e
per i suoi, castigando i contrari, il risultato è spesso opposto. La legge,
come diceva Trasimaco, è in tal caso l’utile di chi governa e come tale si
palesa. Il popolo è meno bue di quanto credono, se ne accorge e il conflitto se
ne alimenta. Dia retta a me: ho sempre sostenuto che i conflitti, anche
interni, sono insopprimibili, e che spesso sono la causa di grandi imprese,
come quelle di Roma. Occorre capire che ciò che fa la differenza è la capacità
di risolverli.
A
tale proposito che ne pensa del fatto che sia Biden che Trump abbiano preso
provvedimenti di “grazia” preventiva
o successiva dei loro seguaci?
Che hanno fatto
bene. Quanto a quelli di Biden, essendo stato conseguito l’obiettivo principale di sostituire il governo del loro partito, ha
pochissimo senso processarne gli aiutanti. Anzi sembra (ed è) una vendetta, foriera
di nuovi conflitti e comunque fascina per attizzarli.
Del pari è
inutile tenere in galera i seguaci di Trump: hanno vinto e nulla aggiunge o
cambia che stiano al fresco. Se li tenesse in carcere il biondo farebbe solo
una pessima figura: un danno per se, senza alcun beneficio a nessuno. Non è
così grullo!
E
per i violatori della legge internazionale? Non vale punire i violatori?
Come scriveva
quel filosofo – che non mi apprezzava molto – Immanuel Kant, è inerente ad ogni
accordo di pace la “clausola d’amnistia”, cioè di non punire i reati commessi
in guerra.
Pretendere di
fare la pace processando i sudditi altrui e facendo processare i propri
significa proseguire la guerra con altri mezzi e non conciliare le comunità.
Pensa
che Trump sia un fenomeno passeggero, come il Valentino per l’Italia sua
contemporanea?
No. Si capisce
che non lo era prima e ancor più adesso. Passando ai fatti: a) è la seconda
volta che vince b) hanno fatto di tutto per impedirlo c) ha vinto in modo più
netto che in passato. L’intervallo di tempo e il perseguimento giudiziario
rendono più evidente la sua vittoria.
Il che
significa, come scriveva quell’altro filosofo – che mi apprezzava di più – cioè
Hegel, che è montato sul cavallo dello Spirito del mondo. Cioè in una
situazione che io, seguace della fortuna, ritengo avere il vento in poppa. Il
che non essere disattenti o fiduciosi, perché la fortuna è come le donne, va
battuta un po’. Vedremo: di quello che ha fatto finora è tra i vostri
contemporanei, uno dei miei allievi migliori. Spero che lo rimanga in futuro.