Home | Prec. ↔ Succ.
Gilad Atzmon |
La lieve condanna per un cinico e brutale omicidio di un palestinese, steso a terra ferito, da parte di un soldato israeliano, emessa in Israele il 21 febbraio di questo corrente anno 2017, ha giustamente richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale, anche se sono riluttante a usare l’espressione “opinione pubblica”, in un mondo dove l'opinione è fatta e formata sempre più da chi possiede e controlla i media. Più che altro è l'ennesimo scontro su cui si misurano due diverse “opinioni pubbliche”: quello dei cittadini israeliani o ebrei in genere, e quello dei non-ebrei o persone terze e distaccate, o anche persone che ritengono che i palestinesi siano delle assolute vittime e meritino tutto il sostegno di quanti vorrebbero un mondo regolato dalla giustizia e da principi di umanità anziché dalla forza bruta. Di Atzmon mai come in questo caso è utile ricordare che nato in Israele, con un nonno che era terrorista dell’Irgùn, e gli ha fatto apprendere in casa cosa fosse il sionismo, all’età di 30 ha lasciato per sempre Israele, ritenendo che quella fosse una terra ingiustamente sottratta ai palestinesi.
Su «Come Don Chisciotte» è apparso il 12 marzo un articolo di Richard Hardigan, che ha già avuto quasi 2000 lettori, e che ho condiviso sul mio profilo facebook, suscitando l’interesse dei miei Amici. In CDC è disponibile anche il video della esecuzione a freddo che non lascia nessun dubbio sull’omicidio. Ora, grazie ad Antonio Palumbo, giunge anche la traduzione di questa intervista da Gilad Atzmon rilasciata a Alimuddin Usmani, giornalista svizzero indipendente. Inutile dire che il suo giudizio sull’accaduto è per noi di particolare interesse. Un poco di date e di filologia: l’articolo di Hardigan è uscito nell'originale inglese il 3 marzo in Counterpunch. L’Intervista di Atzmon è qui ripresa e tradotta da un post del suo blog uscito il 4 marzo, con titolo: «Azaria e il mito dei valori ebraici universali», ed è un’Intervista concessa a Alimuddin Usmani, per la Pravda dove esce il 3 marzo in traduzione francese, e in E et R (Egalité et Reconciliation), dove esce nella stessa data del 3 marzo. I due testi, di Hardigan e di Atzmon, sono dunque del tutto autonomi e pressoché contemporanei. Se poi, in relazione al fatto, si vuole sentire la Voce della Propaganda israelo-sionista, ben presente radicata e rappresentata anche in Italia, e in specie nell’Amministrazione Capitolina, passata e presente, si vada al link, immondo, che non commentiamo, essendo più che sufficiente, per completezza di informazione, averlo linkato!
Su «Come Don Chisciotte» è apparso il 12 marzo un articolo di Richard Hardigan, che ha già avuto quasi 2000 lettori, e che ho condiviso sul mio profilo facebook, suscitando l’interesse dei miei Amici. In CDC è disponibile anche il video della esecuzione a freddo che non lascia nessun dubbio sull’omicidio. Ora, grazie ad Antonio Palumbo, giunge anche la traduzione di questa intervista da Gilad Atzmon rilasciata a Alimuddin Usmani, giornalista svizzero indipendente. Inutile dire che il suo giudizio sull’accaduto è per noi di particolare interesse. Un poco di date e di filologia: l’articolo di Hardigan è uscito nell'originale inglese il 3 marzo in Counterpunch. L’Intervista di Atzmon è qui ripresa e tradotta da un post del suo blog uscito il 4 marzo, con titolo: «Azaria e il mito dei valori ebraici universali», ed è un’Intervista concessa a Alimuddin Usmani, per la Pravda dove esce il 3 marzo in traduzione francese, e in E et R (Egalité et Reconciliation), dove esce nella stessa data del 3 marzo. I due testi, di Hardigan e di Atzmon, sono dunque del tutto autonomi e pressoché contemporanei. Se poi, in relazione al fatto, si vuole sentire la Voce della Propaganda israelo-sionista, ben presente radicata e rappresentata anche in Italia, e in specie nell’Amministrazione Capitolina, passata e presente, si vada al link, immondo, che non commentiamo, essendo più che sufficiente, per completezza di informazione, averlo linkato!
CL
IL SOLDATO AZARIA
E IL MITO DEI VALORI EBRAICI UNIVERSALI
E IL MITO DEI VALORI EBRAICI UNIVERSALI
Intervista
a
Gilad Atzmon
Alimudin Usmani |
Giald Atzmon |
Il Sionismo, come sappiamo, promise di fare degli ebrei un popolo come tutti gli altri. Invece, la realtà dei fatti ci mostra che agli israeliani resta ancora moltissima strada da fare in questo senso, visto e considerato che allo stato attuale delle cose essi hanno davvero ben poco in comune con il resto della umanità, se non addirittura proprio nulla. Azaria è stato condannato per omicidio colposo, che è una condanna ridicola se osserviamo che ci troviamo di fronte ad un palese omicidio di primo grado e quindi doloso a tutti gli effetti. Eppure, la sua condanna è stata di solo diciotto mesi di prigione. Le ragioni di questa discrepanza tra l’accusa e la sentenza può essere compresa attraverso vari metri di giudizio e opportune considerazioni. La prima è che al contrario della giustizia civile, quella militare non risponde a principi regolati dall’etica ma piuttosto a quelli tagliati sulle esigenze del sistema militare. Per esempio: una corte militare che condanna a morte un soldato, non lo fa di certo per una ricerca etica di giustizia ma per ragioni prettamente riconducibili a strette logiche di carattere operativo e militare. Queste rispondono alla necessità di deterrenza nei confronti di possibili comportamenti pericolosi che potrebbero manifestarsi nelle sue file quali l’insubordinazione, la codardia o la defezione. In maniera simile, visto e considerato che Israele ha bisogno dell’esercito per sostenere la sua politica di occupazione, Israele deve assicurarsi che i sui soldati possano fidarsi ciecamente del fatto che il loro esercito coprirà loro le spalle in ogni caso, perfino quando sono colti nell’atto di uccidere a sangue freddo un palestinese, per giunta già ferito e quindi ormai inerme.
Moshe Yaalon |
Sono cresciuto con foto che offrivano le immagini di soldati israeliani che nel bel mezzo del deserto, dividevano la razione di acqua che avevano in dotazione con i soldati dell’Egyptian POW. Ci vollero un po’ di anni prima che da solo arrivassi a capire la brutale verità che stava dietro a quella propaganda: ovvero che il Sinai fosse in realtà solamente un mattatoio per le centinaia di soldati egiziani spedite dritte dritte verso la propria morte nella sabbia rovente del deserto. E dopo un altro po' finii per rendermi conto anche degli orrori della NABKA, la brutale pulizia etnica inferta alla popolazione palestinese nel 1948 e cioè di quando, nemmeno tre anni dopo la tragedia di Auschwitz, il giovane esercito israeliano, assieme alle forse paramilitari ebraiche, massacrarono dozzine di villaggi palestinesi. E per quello che riguarda i massacri odierni, meglio non aprire nemmeno l’argomento. Tutto ciò per dire che le Forze Armate Israeliane non sono mai state una entità etica. I presunti valori etici ai quali sarebbero informate le Forze Armate Israeliane, sono solo un mito. La verità è che ci troviamo di fronte ad un elenco crescente di crimini contro l’umanità. La farsa del processo al militare, in pratica, non è null’altro che il tentativo di portarci a credere che l’esercito israeliano sia una forza militare etica. Con lo stesso procedimento complesso e contorto di quello usato nella cucina Kosher.
Benoit Hamon |
Alimuddin Usmani: l’Agenzia Telegrafica Ebraica, ha denunciato il fatto che Benoit Hamon, il vincitore delle primarie del Partito Socialista francese, fosse appoggiato da noti antisemiti. Prima del voto sia Dieudonné che Alain Soral, si sono massicciamente e pubblicamente spesi nell’auspicio che Manuel Valls venisse fatto fuori dalla corsa nelle primarie socialiste, e in effetti Valls, noto anche per essere un forte sostenitore di Israele, alla fine ha davvero riportato una sonora batosta. Pensi che questa vicenda possa rappresentare un punto di svolta nella politica programmatica della Sinistra francese?
Gilad Atzmon: la Francia non è il solo paese a registrare questa inversione di marcia. A livello globale, possiamo registrare un incremento sempre maggiore della intolleranza verso le pressioni esercitate dalla lobby ebraica. Possiamo riscontrarlo sia in USA che nel Regno Unito. E gli Ebrei, sono i primi a notarlo. Le associazioni ebraiche lamentano da tempo questo incremento di episodi di antisemitismo (qualunque cosa questa espressione possa significare nelle loro menti). Eppure, invece di cominciare a farsi un opportuno esame di coscienza, chiedendosi se non ci sia qualcosa nel loro atteggiamento che porti a suscitare nel prossimo rabbia, risentimento e netta opposizione, queste organizzazioni non fanno altro che prodursi ossessivamente negli stessi errori di sempre. Invece di aprirsi ad un dibattito sulla natura intrinseca dell’entità israeliana e del potere ebraico nel mondo, usano ogni genere di mezzo volto a sopprimere sul nascere la stessa libertà di parola e ad azzittire chiunque osi avere un briciolo di senso critico in tema di Sionismo Globale, di lobbismo ebraico e sulla brutalità dei mezzi con la quale Israele conduce la sua politica interna. Saremmo portati a pensare che dopo la Shoah, gli ebrei avessero compreso la lezione etica e umana di questa orribile vicenda, e che smettessero una volta per tutte di optare per le vie dell’arroganza e della prevaricazione. Ma in realtà è avvenuto l’esatto opposto: le lobby ebraiche assieme ai sionisti, sono diventati più arroganti che mai.
Cosa è il Crif, spiegato dal Moked. |
Gilad Atzmon: visto che il popolo francese sembra disposto ad accettare che una piccola minoranza di privilegiati possa egemonizzare i temi dell’interesse pubblico e del razzismo, la storia francese e la sua politica estera, allora non mi resta che finire per pensare che questa sia una buona risposta. Ma la storia del popolo ebraico ci insegna che questo atteggiamento auto referenziale teso tutto alla esaltazione del proprio potere nel mondo, ha sempre portato a tragici epiloghi.
Alimuddin Usmani: sulla CNN, Bernard-Henry Lévy ha dichiarato che l’amministrazione Trump ha un serio problema con gli ebrei. Come ti spieghi che Bernard-Henry Lévy sia così preoccupato per l’avvento di Trump?
Gilad Atzmon: E' molto semplice. BHL ha ben capito, in considerazione del suo atteggiamento interventista e guerrafondaio, che è lui stesso assieme alla sua identità ebraica a rappresentare un serio pericolo per il pianeta. Il Sionismo è una dottrina che è nata in relazione al concetto di “Terra Promessa” all’interno di un “Pianeta Promesso”. Ed è proprio l’interventismo immorale promosso da Bernard Levy, che porta ad un destino tragico per il popolo israelita. Quando un tipo come Bernard Lévy accusa Trump, il primo presidente americano ebreo, di antisemitismo, non fa altro che metterci nella condizione di rivelarci il proprio senso di colpa. E' un ultimo e disperato tentativo di impedire di far luce sul legame profondo che lega la politica interna criminale di Israele agli Ziocon guerrafondai globali che spopolano in tutto il pianeta.
Alimuddin Usmani: recentemente hai tenuto dei concerti e dei discorsi nella Repubblica Ceca e hai annunciato che ci ritornerai a Giugno. Cosa ti piace di più di questo paese?
Gilad Atzmon: assolutamente tutto. E' un paese che è riuscito a valorizzare le sue politiche in campo culturale, la sua etica del lavoro, la sua cucina, la sua produttività. E' un paese che ha fatto pace col proprio passato e che ha ottime prospettive per il futuro.
Traduzione italiana di Antonio Palumbo.
7 commenti:
Questo modo di comunicare ,liquoroso,capzioso,l'ebreo Bisogna saperlo leggere tra le righe.Io preferisco quest'altro"roger dommergue ita " questo e' parlare
No comment!
"Intervista a harold rosenthal" imperdibile
Io me la sono persa... Mandami il link, per favore!
Digitate:huge questions intervista a Rosenthal.LORO si che sanno parlare eloquenza levantina
Digitate:pocobello blogspot benjamin freedman.questo si che vuota il sacco!!!
Vi e' un libro molto istruttivo :"l'ebreo attraverso I secoli" in PDF gratis del professor Giuseppe Panonzi del 1898 .Io mi chiedo come certa gente riesca a prevedere gli eventi ,comunque I Gesuiti rimangono I N1 profetici
Posta un commento