venerdì 13 febbraio 2015

Alla “civilissima Germania” un invito a guardasi alla specchio: quanti prigionieri ci sono nelle tue prigioni, condannati per reati di opinione?


La Rete è un sistema di comunicazione “orizzontale” che si contrappone al sistema “verticale” che ha fino ad oggi caratterizzato la diffusione dei contenuti di ogni genere. Per sua natura la Rete è indipendente e anarchica. Un blog personale può essere aperto all’istante da ogni cittadino a un costo vicino a zero. Questa grande libertà possibile per ognuno rappresenta un grande disturbo per il Potere che si vede pericolosamente contrastato nella sua capacità omnipervasiva di controllare, dirigere, formare, educare la mente dei cittadini fin da quando ancora si trovano nell’utero della loro madre. La recente legge sul Negazionismo varata al senato quasi all’unanimità dal Senato cadente della Repubblica Italiana è a nostro avviso priva di ogni “legittimità” formale e sostanziale. Ha un carattere eminentemente ed esclusivamente repressivo: i cittadini devono imparare a sapersi difendere con intelligenza dalle cattive leggi che sono tante e che andranno tutte sfoltire il giorno in cui vi sarà al governo una forza politica autenticamente democratica, indipendente, refrattaria al potere corruttivo delle lobbies, espressione della sovranità popolare nonché assolutamente rispettosa della libertà di tutti i suoi cittadini: qualsiasi governo ha fondamento legittimo solo in quanto difenda e presidi la libertà dei suoi cittadini; non esiste per reprimere e comprimere le loro libertà. Se fa questo, è un governo tirannico, qualunque siano le sue percentuali di voto in elezioni truccate o il nome che decida di darsi, magari anche quello di «Partito Democratico», dove il “democratico” è soltanto una beffa fatta proprio ai cittadini cui è tolta libertà e democrazia.  Ciò premesso, pubblichiamo di seguito, con nostro adattamento redazionale, un testo liberamente disponibile nella Rete, come è anche disponibile per chiunque la nostra “edizione” del testo che segue, cui non necessita nessun particolare commento esplicativo: parla da solo e ha tutti i riferimenti che sono necessari per la sua contestualizzazione.

L’idea/proposta che si lancia a ogni singolo cittadino è di rivolgere - in modo civilissimo, garbato, ossequioso... per non incorrere in perfide querele da parte di perfidi nemici - eguali lettere a ogni stato europeo che dagli novanta in poi hanno introdotto un florilegio di leggi liberticide, ispirate. Dicendo loro che se i loro cittadini non si ribellano alle limitazioni delle loro libertà, noi italiani non intendiamo essere acquiescente ed accettare una eguale perdita di libertà con lo specioso argomento che siccome loro hanno rinunciato alle loro libertà, essendo loro più civili di noi, ergo anche noi dobbiamo rinunciare alle nostre libertà. Di questo passo non è difficile immaginare come si possa ritornare anche formalmente al ripristino della schiavitù legalizzata. Una avvertenza: poiché Lor Signor considerano un reato qualsiasi Associazione di cittadino, bisogna evitare di farsi contestare il “reato associativo”. Pertanto ognuno di noi deve trasformarsi in un Cavaliere medievale, senza macchia, e con onore lanciarsi lancia in resta per la difesa delle libertà di tutti e di ognuno: Tutti per uno, Uno per tutti.

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ALLA CIVILISSIMA GERMANIA
(in testa a tutte le nazioni del mondo per il rispetto
dei cosiddetti “diritti umani”)

Lettera dell’avvocato Z. Mahi all’ambasciatore tedesco… 
oggetto: «deploro il carcere per i revisionisti»

«Il prigioniero revisionista Gert (Gerhard) Ittner ci ha inviato, recentemente (31 gennaio), il testo di una lettera che un avvocato francese, Z. Mahi, ha indirizzato all’ambasciatore della Germania in cui deplorava l’incarcerazione dei nostri prigionieri nel suo paese. Abbiamo chiesto a quest’avvocato l’autorizzazione a diffondere la sua lettera; la risposta ci è arrivata con questo commento: “Mi assumo la responsabilità di ogni parola e potete pubblicarla. D’altra parte, sino ad oggi non ho avuto risposta.” Ecco quindi questa lettera, alla quale i nostri corrispondenti potranno ispirarsi per eventualmente scrivere, a loro volta, all’ambasciatore tedesco:

“Parigi, il 24 gennaio 2015

Signor Ambasciatore di Germania,

Eccellenza,

Sono un avvocato dell’ordine di Parigi e i diritti dell’uomo e la libertà di espressione sono per me delle libertà fondamentali per le quali bisogna battersi senza sosta.

E’ con gioia e speranza che ho visto, l’11 gennaio 2015, nel primo rango dei capi di Stato la Signora Angela Merkel sfilare per la libertà di espressione e contro il terrorismo cieco che ha ancora colpito dei giornalisti come i 17 che sono morti a Gaza nel luglio 2014 e per i quali nessuno ha manifestato. Ma, dall’altra parte, sono turbata nel sapere che i Tedeschi, suoi compatrioti, sotto accuse discutibili sono condannati a pene di prigione molto pesanti, non perché abbiano ucciso dei giornalisti ma perché si sono espressi, credevano, liberamente su alcuni soggetti, che sembrerebbero tabù Se i musulmani stimano che ci siano degli argomenti tabù come la rappresentazione del loro profeta, al punto da uccidere e che il mondo intero si sia sollevato per dire “La libertà di espressione è sacra, non c’è nulla che sia tabù”, come può un paese democratico come la Germania, che non è una tana di integristi medioevali, sostenere ancora che ci siano soggetti tabù?

Volevo porle questa domanda; forse mi risponderà se i suoi impegni, che so essere schiaccianti, le lasceranno il tempo di farlo.

La prego di credere, Signor Ambasciatore, nella mia perfetta considerazione.

Z.Mahi, avvocato”».
La traduzione è a cura di GV

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