giovedì 19 febbraio 2015

Paolo Barnard: «Ecco perché la Grecia è fottuta...»

OK, SCRIVETE A VAROUFAKIS. ECCO PERCHE’ LA GRECIA E’ FOTTUTA SENZA MOSLER (+ TESTO LETTERA).

Yanis Varoufakis, ministro delle finanze
Allora, cercate di capire. L’ho già detto ma lo ripeto. Come sempre quello che scrivono i giornali o dicono i TG è segatura.
Una nazione NON SOVRANA NELLA MONETA, cioè la cui moneta le viene fornita da un organo straniero, è TENUTA IN PUGNO da quell’organo. La Grecia usa l’euro che NON PUO’ CREARE, l’euro lo crea e glielo dà la BCE, e se non gliene dà più vuol dire che le banche di quella nazione non possono rifinanziarsi di liquidi; se non si rifinanziano vanno in vacca, e i cittadini perdono tutto quello che hanno nei conti correnti perché le banche chiudono i battenti, bancomat ecc. Ok? Un disastro epico.
I mezzi principali con cui la BCE dà euro al sistema bancario greco sono finanziamenti in cambio di collaterale delle banche (poi spiego); e l’uso di un sistema chiamato ELA.
Una banca greca se vuole euro dalla BCE gli deve promettere in cambio il famoso ‘collaterale’, cioè beni finanziari non liquidi. Allora la banca X chiede 10.000.000 di euro liquidi alla BCE e in cambio gli dà 10.000.000 di euro di titoli di Stato, o altri titoli chiamati ABS, o altri pezzi di carta chiamati Commercial Paper. Ok?
Ora, non è che le banche greche non abbiano sta roba, ce l’hanno. E’ che quei figli di tr… (finisce per oia) della BCE posseggono un potere chiamato Risk Control Framework (Guideline ECB/2010/13) grazie a cui la BCE di Draghi può rifiutare di finanziare qualsiasi banca europea a sua discrezione, con l’arbitraria scusa che il collaterale che le banche offrono alla BCE per avere fondi non è PIU’, per la BCE stessa, valido. E oggi lo fa con quelle greche di Tsipras. Nel caso di Atene, Draghi ha appena deciso che il collaterale che le banche greche gli offrivano per ottenere fondi, cioè i titoli greci, non è più accettabile, né null’altro è accettabile, cioè ABS, Commercial paper, ecc.

L’altro sistema per finanziare le banche che hanno la sfiga di stare in Zona Euro è l’ELA, cioè Emergency Liquidity Assistance. La BCE ora minaccia sia Tsipras che Varoufakis di chiudergli anche questo rubinetto se Atene non accetta come uno stuoino tutte le condizioni dei creditori, dopo di che… Stalingrado sembrerà una rissa da bar in Grecia.

Dai, veramente, per decenza umana e giornalistica piantiamola con ste cazzate. La Grecia è un criceto dentro una gabbia di leopardi e il buon Varoufakis può fare tutte le facce da Mike Tyson che vuole ma fa pena a mia nonna.

Unica soluzione per la Grecia: chiamare il più grande Central Bank-Buster del mondo al suo servizio, ed è Warren Mosler.
Allora scrivete tutti alla mail di Varoufakis: yanisvaroufakis@gmail.com. Mettere in oggetto: Only Warren Mosler can save Greece. Testo:
Dear Sir,
Greece's destiny is exclusively in the hands of MONETARY OPERATIONS being commanded by the ECB entirely. Greece can be destroyed in a matter of days by the use of the ECB’s Risk Control Framework and by denial of ELA funding, plus use of the Single Supervisory Mechanism (SSM) to constrain your banks. Only the world's greatest expert in MONETARY OPERATIONS, Dr. Warren Mosler (whom you know well), can help your government from ruin. Please do call him to Athens at once!
Sincerely Yours
firma e città”
DIFFONDETE! DOBBIAMO SCRIVERGLI A MIGLIAIA!

sabato 14 febbraio 2015

“Scene della guerra d’Italia”: una recensione di Teodoro Klitsche de la grance a George Macaulay Trevelian

George Maucaulay Trevelyan, Scene della guerra d’Italia, Edizioni di Storia e Letteratura (info@storiaeletteratura.it), Roma 2014, pp. 176, € 24,00.

La mancanza di consapevolezza storica e la critica ad un’Italietta considerata di “classe”, fanno sì che oggigiorno non sia neanche sospettato che l’esito favorevole all’Intesa della I guerra mondiale fosse ritenuto, da tanti contemporanei, determinato dall’intervento italiano.

A ciò ha contribuito anche la propaganda e la storiografia francese e inglese (nonché americana) portata a ritenere decisivo il fronte occidentale e l’intervento     U.S.A. (il cui effetto fu sul piano politico importante, ma su quello militare di scarso rilievo). Diversamente pensavano Pareto, buona parte del Quartier generale tedesco e altri: tra questi Trevelyan, che durante la guerra comandò un reparto inglese di autoambulanze operante sull’Isonzo.

(1876-1962)
Scrive Trevelyan che già la proclamazione della neutralità italiana nel 1914 “salvò la Francia sulla Marna, permettendole di sguarnire la frontiera alpina”.

L’intervento a fianco dell’Intesa secondo lo storico inglese fu la logica conclusione del Risorgimento: gli idealisti (cioè gli interventisti) “videro nella guerra contro le Potenze Centrali l’unica via per salvare l’indipendenza, le tradizioni, l’anima della Patria”. Essi erano “il partito dell’idealismo, del governo democratico e libero, e dell’unità nazionale – tre principi che in Italia sono legati l’uno all’altro, perché erano stati i tre principi del Risorgimento che aveva creato lo Stato”.

Nelle giornate di maggio la decisione d’intervenire fu presa per le manifestazioni popolari “Il popolo d’Italia, quando si desta, è assai più formidabile del Parlamento. In tempi ordinari, il Parlamento amministra il paese; ma i suoi atti non suscitano quell’interesse costante e appassionato che gli affari parlamentari destano in Inghilterra. L’Italia non è una grande nazione parlamentare, ma una grande nazione democratica”.

Marcia nella valle dell’Isonzo
Quanto a Caporetto scrive Trevelyan “Il cataclisma scoppiò come un fulmine a ciel sereno. Rovinò quasi l’Italia e per poco non compromise la causa degli Alleati, ma finì per dare alla prima rinnovati propositi e una nuova disciplina nazionale, ai secondi una più stretta unità”; e addebita la disfatta di Caporetto (in un certo modo, come Cadorna) agli “elementi inesperti e non lodevoli mandati in quell’autunno, per trascuratezza, a Caporetto… È noto che questi erano composti, in buona parte, da parecchie migliaia di operai dei proiettifici, che avevano preso parte alla sommossa di Torino, di poco precedente. Radunare questi uomini a Caporetto, per punizione, non fu certo un’idea molto felice”. Tuttavia la durezza della guerra era tale che “non il fatto che la ritirata avvenne richiede per me una spiegazione, quanto il fatto che non avvenne prima, e che l’esercito e il popolo d’Italia si ripresero e ricostruirono il proprio «morale» imponendo a se stessi una disciplina nuova e migliore”.

Ingresso a Trento il 3 novembre 1918
A ciò contribuì la nuova direzione politica (Vittorio Emanuele Orlando) e militare (Diaz): un grande successo fu la battaglia del Solstizio in cui fu respinta l’ultima offensiva austriaca. E che fu il prologo di Vittorio Veneto.

Al di là di come oggigiorno possono valutarsi quegli avvenimenti e le conseguenze che ne sono derivate (l’inizio della decadenza dell’Europa, la disastrosa pace di Versailles, il “secolo breve”) queste pagine di Trevelyan servono a ricostruire una verità dimenticata, anche per l’orgoglio francese ed inglese: che il fronte italiano non fu teatro di una guerra secondaria, che non fu una guerra “da poco” e, soprattutto l’intervento italiano fu decisivo per la vittoria degli alleati.

Teodoro Klitsche de la Grange

venerdì 13 febbraio 2015

Alla “civilissima Germania” un invito a guardasi alla specchio: quanti prigionieri ci sono nelle tue prigioni, condannati per reati di opinione?


La Rete è un sistema di comunicazione “orizzontale” che si contrappone al sistema “verticale” che ha fino ad oggi caratterizzato la diffusione dei contenuti di ogni genere. Per sua natura la Rete è indipendente e anarchica. Un blog personale può essere aperto all’istante da ogni cittadino a un costo vicino a zero. Questa grande libertà possibile per ognuno rappresenta un grande disturbo per il Potere che si vede pericolosamente contrastato nella sua capacità omnipervasiva di controllare, dirigere, formare, educare la mente dei cittadini fin da quando ancora si trovano nell’utero della loro madre. La recente legge sul Negazionismo varata al senato quasi all’unanimità dal Senato cadente della Repubblica Italiana è a nostro avviso priva di ogni “legittimità” formale e sostanziale. Ha un carattere eminentemente ed esclusivamente repressivo: i cittadini devono imparare a sapersi difendere con intelligenza dalle cattive leggi che sono tante e che andranno tutte sfoltire il giorno in cui vi sarà al governo una forza politica autenticamente democratica, indipendente, refrattaria al potere corruttivo delle lobbies, espressione della sovranità popolare nonché assolutamente rispettosa della libertà di tutti i suoi cittadini: qualsiasi governo ha fondamento legittimo solo in quanto difenda e presidi la libertà dei suoi cittadini; non esiste per reprimere e comprimere le loro libertà. Se fa questo, è un governo tirannico, qualunque siano le sue percentuali di voto in elezioni truccate o il nome che decida di darsi, magari anche quello di «Partito Democratico», dove il “democratico” è soltanto una beffa fatta proprio ai cittadini cui è tolta libertà e democrazia.  Ciò premesso, pubblichiamo di seguito, con nostro adattamento redazionale, un testo liberamente disponibile nella Rete, come è anche disponibile per chiunque la nostra “edizione” del testo che segue, cui non necessita nessun particolare commento esplicativo: parla da solo e ha tutti i riferimenti che sono necessari per la sua contestualizzazione.

L’idea/proposta che si lancia a ogni singolo cittadino è di rivolgere - in modo civilissimo, garbato, ossequioso... per non incorrere in perfide querele da parte di perfidi nemici - eguali lettere a ogni stato europeo che dagli novanta in poi hanno introdotto un florilegio di leggi liberticide, ispirate. Dicendo loro che se i loro cittadini non si ribellano alle limitazioni delle loro libertà, noi italiani non intendiamo essere acquiescente ed accettare una eguale perdita di libertà con lo specioso argomento che siccome loro hanno rinunciato alle loro libertà, essendo loro più civili di noi, ergo anche noi dobbiamo rinunciare alle nostre libertà. Di questo passo non è difficile immaginare come si possa ritornare anche formalmente al ripristino della schiavitù legalizzata. Una avvertenza: poiché Lor Signor considerano un reato qualsiasi Associazione di cittadino, bisogna evitare di farsi contestare il “reato associativo”. Pertanto ognuno di noi deve trasformarsi in un Cavaliere medievale, senza macchia, e con onore lanciarsi lancia in resta per la difesa delle libertà di tutti e di ognuno: Tutti per uno, Uno per tutti.

*

ALLA CIVILISSIMA GERMANIA
(in testa a tutte le nazioni del mondo per il rispetto
dei cosiddetti “diritti umani”)

Lettera dell’avvocato Z. Mahi all’ambasciatore tedesco… 
oggetto: «deploro il carcere per i revisionisti»

«Il prigioniero revisionista Gert (Gerhard) Ittner ci ha inviato, recentemente (31 gennaio), il testo di una lettera che un avvocato francese, Z. Mahi, ha indirizzato all’ambasciatore della Germania in cui deplorava l’incarcerazione dei nostri prigionieri nel suo paese. Abbiamo chiesto a quest’avvocato l’autorizzazione a diffondere la sua lettera; la risposta ci è arrivata con questo commento: “Mi assumo la responsabilità di ogni parola e potete pubblicarla. D’altra parte, sino ad oggi non ho avuto risposta.” Ecco quindi questa lettera, alla quale i nostri corrispondenti potranno ispirarsi per eventualmente scrivere, a loro volta, all’ambasciatore tedesco:

“Parigi, il 24 gennaio 2015

Signor Ambasciatore di Germania,

Eccellenza,

Sono un avvocato dell’ordine di Parigi e i diritti dell’uomo e la libertà di espressione sono per me delle libertà fondamentali per le quali bisogna battersi senza sosta.

E’ con gioia e speranza che ho visto, l’11 gennaio 2015, nel primo rango dei capi di Stato la Signora Angela Merkel sfilare per la libertà di espressione e contro il terrorismo cieco che ha ancora colpito dei giornalisti come i 17 che sono morti a Gaza nel luglio 2014 e per i quali nessuno ha manifestato. Ma, dall’altra parte, sono turbata nel sapere che i Tedeschi, suoi compatrioti, sotto accuse discutibili sono condannati a pene di prigione molto pesanti, non perché abbiano ucciso dei giornalisti ma perché si sono espressi, credevano, liberamente su alcuni soggetti, che sembrerebbero tabù Se i musulmani stimano che ci siano degli argomenti tabù come la rappresentazione del loro profeta, al punto da uccidere e che il mondo intero si sia sollevato per dire “La libertà di espressione è sacra, non c’è nulla che sia tabù”, come può un paese democratico come la Germania, che non è una tana di integristi medioevali, sostenere ancora che ci siano soggetti tabù?

Volevo porle questa domanda; forse mi risponderà se i suoi impegni, che so essere schiaccianti, le lasceranno il tempo di farlo.

La prego di credere, Signor Ambasciatore, nella mia perfetta considerazione.

Z.Mahi, avvocato”».
La traduzione è a cura di GV

mercoledì 11 febbraio 2015

Per la difesa della libertà di pensiero, nonché di sua libera espressione, nonché libertà di ricerca, di insegnamento, di critica politica... Contro questa classe politica, i suoi finanziatori e mandanti, i media e gli “opinion maker”, contro un ceto intellettuale che ha tradito il suo compito...



Mentre nel Senato della Repubblica (negli ultimi suoi miserabili giorni di vita) si affossa la libertà dei cittadini tutti, è difficile trovare la forma adatta e consentita per esprimere tutto il nostro sdegno. Abbiamo assistito ieri alla prima parte del “dibattito” che dovrebbe partorire il varo di una nuovo legge per mettere il bavaglio non ai “negazionisti” – come dicono – ma ad ogni cittadino per il giorno in cui libero dalla dura necessità di coniugare il pranzo con la cena, volesse dedicare il suo tempo alle funzioni più nobili di ogni uomo: la capacità di pensare e di potersi esprimere pubblicamente in libero confronto con altre teste liberamente pensanti.

Ci hanno tolto questa libertà: ne hanno una paura fottuta...

Nell’elenco dei mali e delle cose brutte vengono sempre indicate in cima alla lista mafia, ndranghteta, camorra... anche l’«evasione fiscale», ebbene, se lo si può dire in una forma castigata, Quei Signori sono di gran lunga peggiori di tutti questi mali. Non occorre che io spieghi come e perché. Ognuno che abbia una minima capacità di pensiero è in grado di comprenderlo da solo.

Del resto, dovremo abituarci a parlare e comunicare non con la semplicità del “parla come mangi” ma con tutte le oscurità di un pensiero per iniziati dove ci si possa capire senza incorrere nelle maglie di un censura tanto ottusa da scassare quella macchina giudiziaria che è chiamata a mettere in esecuzione quanto Lor Signori comandano...

Comunico ai miei cinque lettori una triste notizia: i Senatori della Repubblica morente legiferano sulle loro residue libertà... Se l’«ex-cavaliere» ha detto che siamo in presenza di una «deriva autoritaria», per una volta tanto ha detto la verità! Dobbiamo pertanto abituarci a vivere, ossia a difenderci e resistere nel peggiore e più tirannico di tutti i regimi che abbiamo conosciuto finora o di cui ci è stato detto che erano “i cattivi”: può darsi che lo fossero. Ma quello in cui viviamo li avanza tutti  nelle “narrazioni del Male” che loro stessi ci hanno fatti. Le nefandezze di Questi Signori che ci governano e opprimono - ora - non possono e non devono essere narrate... Almeno così Loro pensano...

Razza infame di vipere! Dicono di voler punire la “propaganda” , l‘«istigazione», come se queste non fossero formule estremamente ambigue ed arbitrarie... Uno manifesta pubblicamente un “opinione” e gli dicono che è “propaganda”, “istigazione”, che propugna la “superiorità razziale”... Non si accorgono e non vogliono intendere che l’«propaganda» è quella fatta e finanziata dai loro Committenti.

Che porcheria! Il “pubblicamente” malamente nasconde un obiettivo politico: colpire e chiudere la rete, internet, che ancora sfuggiva al loro controllo. Pateteci il Cinque Stelle Airola che invoca nelle scuole l’«insegnamento» della storia, lasciando intende che Lui non solo la storia la conosce, ma sa come deve essere insegnata e cosa deve insegnare... Sono questi i miei «Portavoce»? Non esco dal Movimento, ma faremo i conti ai prossimi meet-up! Oggi è festa nazionale per l’Iran, ma lutto nazionale per l’Italia... Chissà! I “negazionisti” italiani andranno a chiedere asilo politico in Iran!