Avverto i lettori abituali di questo blog di un criterio, insolito nel web, da me seguito. Il blog cresce con nuovi post distinti da apposito titolo, ma ormai la parte maggiore degli aggiornamenti è costituita da continue revisioni e integrazioni dei post già editi, che forniti di appositi links interni e comodi sommari assumono la forma di veri e propri libri o lunghi saggi disponibili online. Ho voluto dare questa avvertenza dopo aver fatto un’analisi dei contatori di questi ultimo mese. Consiglio quanti sono interessati a particolari articoli di registrare il relativo links e poi di leggere il numero della versione o la sua data. Gli aggiornamenti concernono sia aspetti formali (correzione di errori o riformulazione di frasi) sia aspetti contenutistici (aggiunta di temi, dati, argomenti). Rivolto a quanti mi hanno fornito consigli al fine di ottenere una maggiore diffusione dei testi da me scritti, chiarisco un concetto che potrebbe apparire scortese a chi legge: il mio scopo non è il successo di pubblico, gli alti indici di ascolto e di lettura, ahimé tipici della nostra civiltà mediatica dove l’apparire prevale sull’essere, quando non lo sostituisce del tutto. Ciò che invece mi propongo è di chiarire innanzitutto a me stesso ciò che succede sotto i nostri occhi. La mia è un’attività di ricerca e di scomposizione delle notizie spesso attinte dalla rete stessa. Il primo lettore dei miei testi sono io stesso. Se poi anche altri trovano utili le mie ricerche e riflessioni, non mi dispiace affatto la condivisione critica con altri del mio lavoro. Tutti, buoni e cattivi, sono benvenuti, ma poiché i cattivi sono cattivi vale soprattutto per loro il regolamento di utilizzo di questo blog, comprensivo delle regoli generali della Netiquette e di regole specifiche. Tutte le “note redazionali”, che non abbiano carattere effimero, verrano poi riunite in una sorta di regolamento di utilizzo, che il lettore abituale si impegna a rispettare. Il fatto che un blog non sia un organo di stampa ha in sé vantaggi che lo rendono superiore alla carta stampata: si tratta di rendersi consapevoli delle potenzialità di una forma di comunicazione non più verticale, ma orizzontale, dove il Lettore diventa immediatamente parte attiva.
mercoledì 10 settembre 2008
Nota redazionale sugli aggiornamenti dei testi
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