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1. Stipendi favolosi: le prime misura del governo della Raggi. - Hanno fatto discutere nella rete la promozione di alcuni attivisti che si sono visti aumentare considerevolmente lo stipendio rispetto a quanto guadagnavano prima. In un post del 15.8.2016 ore 00.7 in commento ad altro post di Alessandro Pirrone, noto attivista m5s, Roberto Motta incomincia a dare una raffigurazione inedita del M5s, ossia dall'interno:
Per 193.000 euro con me avrebbe dovuto moltiplicare pani e pesci.Il testo ha suscitato e continua a suscitare reazioni e un dibattito che occorre andare a cercare fra i meandri della piattaforma fb. Noi ne estrarremmo i momenti più significativi o interessanti.
Ad 8.000 al mese (la metà) le trovo io le eccellenze.
Ovviamente le trovo senza legami politici o di potere pregressi.
Di più, nonostante i talebani ne abbiano cacciati (anche solo allontanati dopo un lungo ed offensivo isolamento) davvero tanti, avrei cominciato proprio dai pochi brillanti rimasti.
Ne avrei reintegrati diversi per il pregio della competenza che per profondo movente ideale hanno offerto al m5s il proprio skill senza mai pretendere alcunche'.
Recuperati con tanto di formali scuse per gli ingiusti torti loro inferti.
La base tutta e' stata offesa dalla Raggi che con gli assessori nominati ha dichiarato incompetente e non all'altezza l'intera base di attivisti spingendosi pericolosamente fino al rischio di disfatta definitiva in balia del girotondo centrifugato tra predissesto finanziario e preventivo concordato.
Un girotondo da me previsto e a Virginia con rimprovero anticipato nello stesso tempo in cui le contesto il voto m5s al nuovo vergognoso regolamento antenne romano.
Tutti con il culo a terra.
Imprese partecipate in agonia ed almeno un terzo di pubblico impiego capitolino.
Prove tecniche di ''reddito cittadino'' unificato destinato a sostituire anche la CIG di chi viene licenziato?
Chi può dirlo?
Predissestooooo?????
Mi chiedo se Virginia Raggi lo farà per accedere al fondo di rotazione (fino a 300 euro per abitante residente al 31 dicembre 2010 procedura che non credo affatto risolutiva per realizzare un valido piano di razionalizzazione economico e finanziario )?
Un prestito che noi romani dovremo pagare in 10 anni anche a mezzo di aumento di imposte e tasse.
Oppure e' Alemanno che si vuol salvare dalle eventuali ma pur possibili attribuzioni di responsabilità degli amministratori stabilite dalle sanzioni “politiche” (10 anni di ineleggibilità ) altrimenti applicabili, ai sensi del d.lgs. 149/2011?
A prescindere trattasi di dettagli marginali se paragonati al nodo strategico che la Raggi non solo non ha chiarito ma che pur in obbligo, verso cittadini e base, si e' ben guardata dal farlo tenendosi a debita distanza dall'assumere la responsabilità di una collocazione politica di contrapposizione e discontinuità con i 15 anni di delinquenziale linea neoliberista vicina agli interessi parassitari, speculativi ed usurai delle grandi lobby bancarie e finanziarie impegnate nella madre di tutte le truffe quale e' il pluriennale generale processo di esproprio, realizzato tramite svendite e privatizzazioni, del gigantesco patrimonio in possesso degli Enti Locali.
Patrimonio stimato al valore corrente in un intervallo compreso tra 420 e 571 miliardi ipotizzati in caso di attuazione ottimale del programma di interventi di valorizzazione preventiva.
Un limite superiore appena sotto al 40% del PIL non proprio un dettaglio su cui perculare le coscienze mediante una valanga di parole vuote.
A Roma si gioca la partita finale a difesa o contro la funzione pubblica e sociale dell’ente locale e la forza del valore patrimoniale ancora in dotazione capace di garantire l'interesse collettivo e la democrazia di prossimità riportando a se anche ruolo centrale di erogatore dei servizi di utilità sociale fondamentali per la futura coesione sociale collettiva.
Contro la trappola del debito patteggiata con la Troika da una casta criminale degna del più sommario dei processi siamo tutti chiamati a schierarci a difesa di noi stessi per interesse collettivo unico vero bene comune di coesione sociale da difendere ad ogni costo.
E' di tutta evidenza a questo punto, dato quanto sopra, che dal Sindaco di Roma Virginia Raggi? dipende il destino della democrazia reale non solo romana ma del Paese intero.
Saprà Virginia Raggi guidare la rivolta civile all'unico cambiamento possibile ovvero tradirà pavida la moltitudine di speranze in lei riposte?
Virginia Raggi saprà mai rispondere alla mia domanda?
Temo tanto, pur nell'auspicio di essere smentito, che il dubbio espresso resterà sovrano ed evidente in ogni dove.
(segue)
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