martedì 13 luglio 2010

Freschi di stampa: 47. Giorgio S. Fraenkel: «L’Iran e la bomba. I futuri assetti del Medio Oriente e la competizione globale» (DeriveApprodi, 2010).

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Non vi è dubbio alcuno che stiamo assistendo ad una colossale menzogna per quanto riguarda l’atomica iraniana. La situazione presenta molte analogie con i falsi armamenti di sterminio globale che venivano attribuiti a Saddam al mero scopo di trovare il pretesto per una guerra di aggressione che era stata già decisa. Nel libretto di 140 pagine – stando ai limiti di spazio fissati dalla casa editrice per stessa collana dove appare il limpido volumetto sulle ragioni per boicottare Israele – l’autore Fraenkel fa giustizia delle tragiche amenità che da almeno vent’anni ci tocca ascoltare sulla “bomba” iraniana. Non siamo dei tecnici e non possiamo soffermarci più di tanto sulla questione.

Il libro è stato presentato in Trastevere la scorsa settimana all’interno di un dibattito che è stato molto interessante, ed anche comico, ma che è difficile riassumere. Era presente – invitato forse per errore – quello stesso giornalista iraniano che durante il viaggio in Roma di Ahamadinejad alla FAO ha inscenato una manifestazione di contestazione contro il legittimo rappresentante del suo paese. È un giornalista che per questa sua attività – a suo dire in difesa dei ‘diritti umani’ – ha avuto ben 17 premiazioni! Gli è stato però chiesto ha fronte del oltre 101 basi americane in Italia quante ne avrebbe volute nel suo paese, contro il quale fervono i preparativi di guerra. Il dibattito del giornalista con il pubblico presente è stato vivace, ma assolutamente civile e liberale.

È cosa nota come la Persia o Iran non abbia mai messo guerra a nessuno negli ultimi 200 anni. Nel 1953 Usa e Inghilterra rovesciarono con un colpo di stato il governo democratico di Mossaqed che aveva avuto il grave torto di nazionalizzare le risorse petrolifere. Da allora il regime voluto democraticamente dalla CIA durò fino al 1979, quando scoppiò la rivoluzione islamica. Il democratico Occidente non tollera che vi siano stato indipendenti al suo cospetto. È uno scenario di colpi di stato, di pratica di tortura, di veri e propri genocidi in cui assistiamo in ogni parte del mondo dalla fine del querra civile europea (1914-1945) ad oggi. Di quel nostro passato ci è stato detto tutto il male possibile in una infinità di salse in modo che diventi persuasione subliminale, anche durante il sonno e il sogno. Ammesso pure tutta la negatività che si vuole di quei passati regime, tuttavia indipendenti, è però sotto i nostri occhi come tutto ciò che è venuto dopo è di gran lunga peggiore sotto qualsiasi punto di vista.

(segue)

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