Post in elaborazione.
Altra notazione, per di particolare interesse, è il nome di Vittorio Arrigoni a commento dell’articolo 11 della costituzione, che è un ripudio della guerra che considerata la prassi seguita dai governi ha avuto finora un significato del tutto retorico. Non è mai stato rispettato. In realtà, quell’articolo fu scritto a Yalta, quando si decise che Italia e Germania non avrebbero più dovuto essere nelle condizioni di poter nuocere militarmente. Cionostante, all’Italia è stato di recente imposto all’Italia sia la guerra in Afghanistan sia il vergognoso tradimento del trattato di amicizia con la Libia, appena siglato con Geddafi. Vittorio Arrigoni è l’unico “eroe”, l’unica faccia pulita, che possiamo nominare in tutta questa brutta storia. Mi vado sempre più convincendo che dietro la sua morte ci sia lo zampino del Mossad che è rotto ad ogni inganno. Il libro di Ostrovsky, ex spia israeliana, che ha tagliato la corda prima di essere ucciso dallo stesso Mossad, è illuminante per chi lo sa leggere e trarne utili insegnamenti. Vi è da augurarsi che l’indicazione di Vik come eroe di Cinque Stelle prefiguri una nuova politica estera. Lo temono i sionisti e quanti fanno parte in Italia della Israel lobby.
Naturalmente, sono stati assai numerosi e vari i temi trattati ed io qui mi sono limitato a citare le cose che dal mio limitato punto di vista mi hanno maggiormente interessato. Molto mi è piaciuta l’esclusione di tutta la stampa italiana e di tutte le televisioni italiane del palco: una stampa infame a cui nelle intenzioni del Movimento saranno tagliati tutti i fondi pubblici. La Piazza era davvero piena. Grillo stesso ha parlato di 800.000 persone. Avevo sentito dire che la piazza poteva contenere un milione di persone, se si considera anche via Carlo Felice. A me non interessa gonfiare i numeri. Per un calcolo oggettivo, basta che si sappia quante persone può contenere la piazza ed io posso testimoniare non solo che era piena, ma che si stava pure stretti ed era difficile muoversi, e poteva essere anche pericoloso trovarsi vicino al palco, dove maggiore era l‘addensamento. Non per nulla vi erano ripetuti inviti da parte del palco a non stringere.