martedì 22 dicembre 2015

Risposta pubblica e tempestiva a campagna mediatica proveniente dal Messaggero

Ci risiamo: stesso film già visto... Allora si era ipotizzato da parte dello stesso personaggio che ciò che mi veniva attribuito, deformato e criminalizzato, fosse stato oggetto delle mie lezioni... Lezioni mai fatte! Qui sono il cittadino Antonio Caracciolo che esercita i suoi diritti politici e rivendica il diritto alle sue opinioni sulla base dell’art. 21 della costituzione... Trovo INFAME il voler legare le mie opinioni alla mia attività professionale... Sono pronto ed aspetto lo svolgimento degli eventi...

PREMESSA: Non ho mai concesso nessuna intervista al Signor  Marco Pasqua e quanto da lui pubblicato è da me interamente e integralmente smentito per la manipolazione, falsificazione, demonizzazione che lui fa di un contesto discorsivo soltanto all’interno del quale le cose dette acquistano un senso che corrisponde  al mio pensiero, del quale mi dichiaro responsabile se correttamente riportato. Estrapolate e riportate all’esterno di tutto il contesto discorsivo esse acquistano un senso del tutto contrario ai miei intendimenti e pertanto disconosco nel modo più assoluto la paternità delle dichiarazioni in tal modo a me attribuite. Non ho fiducia giudici... e diffido degli organi di informazione che sono quel che si vede...


PRIMA SMENTITA E RETTIFICA: io NON difendo i “negazionisti”, ma difendo il diritto di chiunque ad esprimere il suo pensiero qualunque ne sia l’oggetto... Presentare le cose in modo diverso è appunto operare una falsificazione. Provo poi pietà per tutte le persone che in ragione delle loro opinioni sono state messe in carcere senza aver fatto null’altro di male che aver nutrito nella loro testa opinioni, giuste o sbagliate che siano...

SECONDA SMENTITA E RETTIFICA: Non sono io a sostenere che l’Olocausto venga sfruttato ecc., ma Alan Hart nel suo recente libro: Sionismo. Il vero nemico degli ebrei. Vol. 1° Il falso Messia… Dal contesto delle mie argomentazioni ciò risulta chiaro ed è disonesto far apparire il contrario… Questa tesi è ampiamente illustrata nel libro di 430 pagine che è stato presentato alla ultima Fiera del libro in Roma…

TERZA SMENTITA E RETTIFICA: Non ho affermato che Faurisson è stato condannato a 12 anni carcere, ecc., ma si tratta invece di un cittadino tedesco, che è stato condannato a questa pena per aver scritto un semplice libro… In uno stesso discorso ho anche affermato che un padre di famiglia tedesco, con due figli a carica, è stato a sua volta condannato a 9 mesi di carcere per aver semplicemnte prestato lo stesso libro… Al giudice il poveretto disse che lui neppure condivideva il contenuto del libro ma riteneva che dovessere essere riconosciuto a chiunque il diritto di poter manifestare il proprio pensiero, cosa che è stata raccomandata agli stati da una deliberazione del consiglio Onu per i diritti umani… Ho anche detto più volte che secondo una mia stima ammontano a 200.000 i casi di procedimenti penali in Germania per meri reati di opinione… Ho ripetuto più volte che ciò conflige con ogni nozione di “diritti umani”, il cui rispetto è inutile andare a ricercare in Iran (“lapidazioni”) quando invece non sono per nulla garantiti nei nostri paesi…

QUARTA SMENTITA E RETTIFICA: Non sono interessato alle camere a gas, alla sua esistenza o meno, per la semplice e ovvia ragione che non oggetto della mia attività professionale, non sono uno “storico” che debba interessarsene per ragioni professionali. Sono invece oltre che cittadino un filosofo del diritto che si interessa della “libertà di pensiero”. Ritengo che questa libertà debba essere riconosciuta a chiunque a prescindere dal contenuto del pensiero. La verità o falsità di un dato storico o scientifico può derivare soltanto dal dibattito, dal confronto, dal contraddittorio fra gli scienziati e studiosi della materia. Una qualsiasi verità non può essere imposta scientifico… Una simile eventualità può al massimo verificarsi nei procedimenti di qualità nella produzione industriale… Ma è cosa del tutto diversa da ciò che è stato il mio discorso.

QUINTA SMENTITA E RETTIFICA: Il nome Faurisson è stata introdotto nel pagina FB di Manlio de Stefano da una disputante (appartente a un noto gruppo sionista) la quale mi insultava chiamandomi “compagno di merenda” di Faurisson… Ho spiegato che non hop fatto nessuna ”merenda” con Faurisson. Ho quindi spiegato come in Francia è sorta la legge Fabius-Gayssot, sulla base della quale è stato poi condannato Faurisson, che invece prima veniva assolto… Non vedo cosa ci sia di criminoso a dire che è un “poveretto”, avendo subito una simile sorte, che è indegna se si considera che la Francia è stata la patria dei “diritti dell’uomo” e di tutti i diritti di libertà. L’articolista insiste nel voler demonizzare le opinioni altrui… È il suo modo di fare giornalismo…

SESTA SMENTITA E RETTIFICA: Nel contesto della discussione assai aspra, in svolgimento dentro la pagina FB del palrmanetare Manlio Di Stefano, posto sotto attacco dagli attivisti del "Progetto Dreyfus”, si parla e ci si riferisce impropriamente a un «un video-post del parlamentare, in cui l’esponente grillino rilascia un’intervista ad un giornalista iraniano sull’Isis e sul terrorismo» (vedi). È falso e manipolativo: in realtà trattasi di un’intervista sul Messaggio indirizzato dalla “Guida Suprema” iraniana  ai giovani occidentali, dove si condanna apertamente il “terrorismo”, un messaggio estremamente importante per l’autorità da cui proviene, ma ignorato da tutti i media europei (incluso Il Messaggero), fatto del quale si interroga il parlamentare Manlio Di Stefano. Si può leggere qui il testo della «Guida Suprema», oggetto dell’intervista di Radio Irib, riportata nella pagine FB dell’On. Di Stefano.

AVVERTENZA FINALE: Considerata l’ora tarda e una certa stanchezza, mi riservo di aggiungere ulteriori “smentite e rettifiche”, come pure di ampliare e rielaborare le precedenti. Ho già ricevuto qualche telefonata per la concessione di interviste. Ho risposto che rilascio solo interviste scritte e firmate per gli organi della  carta stampata. Per  le televisioni, avendo sperimentato nella prima puntata, come alle mie dichiarazioni siano stati apportati tagli che hanno alterato gravemente il mio pensiero e a nulla sono valse allora le mie proteste, ritengo di non concedere interviste televisive se non in diretta o con garanzia scritta di nessun taglio, o  almeno che  ogni taglio sia stato da me visto e approvato.

APPENDICE I

 Egregio Direttore
de "Il Messaggero”,
Massimo Martinelli
(o responsabile legale in più alto grado)

massimo.martinelli@ilmessaggero.it

Via del Tritone, 152
00187 Roma

in riferimento all’articolo, a firma Marco Pasqua, apparso sul giornale da lei diretto, al link:

http://www.ilmessaggero.it/primo_piano/cronaca/shoah_ricercatore_universitario_difende_web_negazionisti_israele_sfrutta_olocausto-1443706.html

ho da dichiararle, ai sensi di legge, che sconfesso in ogni sua singola parte e nel suo insieme la paternità dei contenuti a me riferiti e ne chiedo la immediata cancellazione web. Trattasi di estrapolazioni e manipolazioni, parziali e tendenziose, vere e proprie falsificazioni, prese da un contraddittorio, aspro, ancora in corso, situato nella pagina Facebook dell’on. Deputato Manlio Di Stefano. È totalmente ignorato il contesto in cui singole frasi, o parole, acquistano quel senso che invece perdono del tutto fuori dal contesto originario e integrale: non posso perciò indicarle un singolo punto, se questo si vuole, perché trattasi di totale falsificazione manipolativa. Si attribuiscono a me pensieri di autori da me citati, non è mai esistito nel signor Pasqua una qualsiasi volontà di intendere e riportare correttamente ad altri ciò che effettivamente penso, ma trasforma in un “reato” qualsiasi mia opinione... L’articolista sposa e assume tesi e sollecitazioni delle controparti ed ha una condotta persecutoria e demonizzante. Se la combinazione, anche virgolettata, di testi a me attribuiti, è da intendersi come “intervista”, da me non è mai stata concessa né autorizzata una siffatta intervista. Appare inoltre fuori di ogni criterio di “pertinenza” l’aver chiamato in causa il mio status professionale di ricercatore universitario. Per par condicio, osservo che  la confezione di un siffatto “articolo” risulta privo di ogni adeguatezza alla deontologia giornalistica, cosa di cui lascio a lei piena valutazione. Una mia più analitica (e tempestiva) confutazione la si trova al mio link:

http://civiumlibertas.blogspot.it/2015/12/risposta-pubblica-e-tempestiva-campagna.html

Tanto dovevo.

In fede
Antonio Caracciolo
(Segue lettera raccomandata AR con firma autografa)

APPENDICE II

 Poiché Internet ha diffusione virale e un sito FB (Progetto Dreyfus) si è assunta la responsabilità di diffondere il testo del Messaggero, abbiamo ritenuto a nostra autotutela di inviare il testo della formale smentita inviata al Messaggero anche a tutti i “nominativi” della Pagina FB che abbiano recepito l’informazione falsa e calunniosa. Purtroppo si tratta di numerosi nominativi, forse ignari della trama complessiva, dobbiamo dividere l’invio in successive sedute di lavoro. Per intanto è stata inviata comunicazione ai seguenti nominativi, con testo in premessa:

Con riferimento alla sua “condivisione” di una post da ”Progetto Dreyfus”, che mi lede, allego ai sensi di legge formale smentita già inviata al Messaggero
http://civiumlibertas.blogspot.it/2015/12/risposta-pubblica-e-tempestiva-campagna.html


1) Emilia Capponi√:
2) Armando Pensato√: https://www.facebook.com/armando.pensato
3) Papinuto Silvestro√: https://www.facebook.com/papinuto.silvestro
- Ha tolto la condivisione.
4) Rita Onida√: https://www.facebook.com/rita.onida
5) Massimo Maria Melis√: https://www.facebook.com/massimo.m.melis
6) Donato Trovarelli√: https://www.facebook.com/donato.trovarelli
7) Maurizio Faini√: https://www.facebook.com/omfaini
8) Edoardo Varon√ : https://www.facebook.com/profile.php?id=100010506814184
- a lui inviata per errore una “richiesta di amicizia”, con successiva rettifica si chiede di non tenerne alcun conto.
- Ha risposto… vedi corrispondenza in messaggista FB.
9) Riccardo Gamberini√: https://www.facebook.com/profile.php?id=100008176425721
10) Cesare Bertulli√: https://www.facebook.com/cesare.bertulli
11) Massimiliano Milano√: https://www.facebook.com/massimiliano.milano.98
12) Massimiliano Milano√: https://www.facebook.com/massimiliano.milano.98S
Sottocondivisione:
- Ascione Crescenzio: https://www.facebook.com/ascione.crescenzo?fref=ufi
13) Miriam Amati Benguigui√: https://www.facebook.com/miriam.amatibenguigui
14) Liliana Donatiello√: https://www.facebook.com/sora.lilly.1
15) Mariapia Fornari: https://www.facebook.com/mariapia.fornari.7

16)

APPENDICE III
Il ruolo del CDEC

Mi giunge in questo momento notizia della ulteriore “promozione” dell’articolo del Messaggero da parte del cosiddetto “Osservatorio Antisemitismo” (CDEC):

http://www.osservatorioantisemitismo.it/articoli/ennesima-polemica-negazionista-di-un-ricercatore-universitario-italiano/

al quale ho inviato la smentita ai sensi di legge, già inviata al Messaggero, e dal quale non mi è pervenuto nessun riscontro. Già in passato avevo inoltrato reclami presso il suddetto CDEC, per il ruolo rivestito in vicende che mi riguardavano e da me tempestivamente smentite, ma senza riceverne riscontri. Il tutto nasceva da presunte ed inesistenti mie Lezioni all’Università di Roma La Sapienza, su temi a me attribuiti. Un apposito procedimento disciplinare appurava l’inesistenza del tutto e la montatura giornalistica. Il CDEC di ciò non diede alcuna notizia...

Dando una rapida scorsa all’archivio del CDEC scopro di essere in numerosa compagnia, anche di nomi illustri. Nella situazione attuale, che mi riguarda, constato come il CDEC agisca da supporter di una “operazione” la cui traccia è possibile ricostruire. Andrebbe istituito un apposito Osservatorio sull’«Osservatorio Antisemitismo», finanziato a quanto pare con pubblico denaro. Ci riserviamo un’analisi dell’attività del CDEC, illustrando un campione esemplificativo e significativo delle sue “segnalazioni”. Per quanto ci riguarda siffatte “segnalazioni” (in rete) hanno avuto regolare comunicazione agli organi dell’«Istituto di ricerca» CDEC delle smentite inviate alle fonti raccolte dal CDEC, oltre che alla stessa: non vengono raccolte!




1 commento:

Legge Mancino n°205 ha detto...

Solidarietà e auguri di buon 2016, Professore.