domenica 8 novembre 2015

Sul Palco di Bologna Berlusconi dice che Beppe Grillo è uguale a Hitler e quanti gli stanno intorno sono dei "balordi”, ma Salvini dice che è disposto subito da domani a parlare di riforme con Beppe Grillo... solo che dice sempre di no...

Distrattamente, e senza troppo interesse, ho assistito alla diretta della manifestazione della Lega a Piazza Maggiore in Bologna... Dicono che erano in 100.00, va bene, ma non di più... Oltre a Berlusconi e Salvini ho sentito anche la Meloni. Il chiaro tentativo è quello di fare gruppo per fronteggiare - dicono - Matteo Renzi, ma il vero avversario - lo ha detto Berlusconi - è il Movimento Cinque Stelle, ossia il “nazismo”...

Mah! Ero deciso a non scrivere nulla, e ne ho assai poca voglia, ma forse qualche mio Lettore aspetta un mio parere sull’evento. Il dato più significativo mi sembra quello messo nel titolo e aspetto di vedere quale saranno le ripercussioni presso i “commentatori” e gli “analisti” di professione. Berlusconi ha lanciato un’accusa tanto pesante quanto infondata. Fa sorgere il sospetto che le sue cognizioni storiche siano pari a quelle di Netanyahu, suo grande amico al pari di Putin e di Bush, a casa del quale voleva andare a vendere bottiglie di vino come compenso per aver partecipato alla disastrosa guerra in Iraq. Per chi ha qualche memoria è facile chiedere a Silvio cosa ci facesse al Nazareno con Renzi. E quando dice che chi cambia partito dovrà lasciare il parlamento, un parlamento che fu lui a trasformare in una congrega di nominati. Lo stesso Berlusconi che ancora sfodera sondaggi e liste della spesa senza capire che la crisi non è più “congiunturale” ma “strutturale: cosa che aveva ben capito un suo ministro, Tremonti. Si aspetta che il 55 % degli astenuti ritornino in campo votando la sua lista della spesa.

Beppe Grillo a Bergamo
Il primo a non essere convinto dal discorso di Berlusconi è stato Matteo Salvini, che ha subito parato l’insulto a Beppe Grillo e al Movimento, dicendo che è subito pronto a parlare domani stesso con Beppe Grillo, se questi non dicesse sempre di no... Anche la Lega - come Grillo - dice “no” a tante cose, mentre Berlusconi ha detto a tutti troppi “si” contraddittori...  L’opposizione a Matteo Renzi rischia di essere poco credibile, dopo che Berlusconi ha insediato Renzi al potere ed ha concordato con lui una sciagurata legge elettorale, solo per liquidare i Cinque Stelle, ma ora rischiando di cadere lui nella trappola preparata per altri. Ha poco senso richiamare in campo il 55 % di astenuti perché l’Italicum – voluto fra lui e Renzi – significa che il Sistema va verso il bipartismo americano, dove anche il 70 % può restarsene tranquillamente a casa... Basta che non ci sia un terzo incomodo che disturbi il nostro tradizionale “consociativismo”.

Beppe Grillo a Rieti
La Meloni, cugina di Alemanno, da cui a stento riesce a prendere le distanze, ha infiorettato il suo discorso con una successione di solgans, senza capire che fra le tante cose in discussione vi è proprio l’istituto della rappresentanza politica, per la quale bisognerebbe consegnare il proprio destino nelle mani appunto di una... Meloni! Come dire, affidare un’auto in corsa a chi non ha neppure la patente... Finché regge la macchina clientelare dei vecchi partiti, il suo modo di funzionare, può darsi che si trovi ancora gente disposta a lasciarsi condurre, ma per un verso vi è sempre più gente che ha perso totalmente qualsiasi fiducia nella politica  e per l’altro verso sempre più gente che punta a forme di partecipazione politica non contrassegnate dalla “rappresentanza politica” (votantonio), che genera una casta privilegiata in barba a chi le ha eletti e sollevati al di sopra di se stessi. Se dura (e mi auguro che duri) il Movimento è l’unica novità politica emersa dallo sfacelo del Sistema.

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