sabato 14 novembre 2015

La «Grande Israele» appena servita a «coffee break»

L’iranofobo Carlo Panella
Premetto che detesto tutto il sistema dei media, canali televisivi e carta stampata, che in queste ore impazzano... Se è vero che siamo immersi in un mare di corruzione e di malgoverno, questo non significa che vi siano isole immuni da questi mali: magistratura e mass media. Non solo ne fanno parte, ma ne costituiscono la parte maggiore, perché vivono e si alimentano di quei mali, che in buona parte producono. È solo per fini di studio (di un “cancro”) che mi attardo a seguire canali televisivi come quello appena conclusosi (coffee break) che ha forse avuto come suo unico pregio quello di far vedere in tutta la sua chiarezza i moduli della propaganda israeliana ed i suoi agenti perinde ac cadaver. Nel complesso, la trasmissione è stata più divertente di uno spettacolo di Crozza perché qui la comicità era reale mentre in Crozza è pur sempre una rappresentazione di un qualcosa che si interpreta con o senza acume, per spirito di parte o meno. I comici in genere non mi fanno ridere perché preferisco cogliere direttamente la comicità delle cose reali.

La scena è stata presa da un personaggio che a stento riusciva a convincere interlocutori pur ben disposti, come fanno pensare esternazioni pubbliche quali: “amici”, “al bar”, Vittorio Emanuele, il “mio amico Gentiloni”, e simili familiarità sbattute a un pubblico cui vengono svelate relazioni che vengono percepite non come “amicizie” ma semmai vere o millantate “complicità” o “contiguità”.  Evidentemente, l’apparire in televisione fa sentire questi signori come una sorta di semidei che gli altri possono solo osservare e venerare, senza mai poter con loro interloquire: come e più di Dio! Questo signore, al pari del titolo di un libretto della Signora Nirenstein, se non ricordiamo male, voleva convincere gli inerti telespettatori che “Israele siamo noi” e che dunque tutto l’«Occidente», volente o nolente, non ha che da unirsi tutto come un sol uomo a sostegno di Israele, contro il “tiranno” Assad e contro il “male assoluto” che è l’Iran, il quale da centinaia di anni non ha mai mosso guerra a nessuno: ha subito la guerra da parte dell’Iraq, istigata dagli Usa, e subito dopo scaricato appena reso il servizio. A sua volta la guerra contro l’Iraq è a tutti noto quanto sia stata istigata da Israele, che adesso vorrebbe ripetere lo scenario con l’Iran, contro il quale da parte sua aveva già acceso motori dei suoi aerei, forniti dagli USA, che ogni anno versano miliardi di dollari (a fondo perduto) per gli arsenali militari israeliani. Era quasi patetico nella sua goffaggine il personaggio Panella (con una sola enne) mentre a tutti i costi voleva spingere in una guerra santa e sacra contro l’Iran per esclusivo conto e interesse di Israele, detta l’«unica democrazia del Medio Oriente», che cura amorosamente i feriti dell’ISIS.

Immagine scelta di Assad
Ha del surreale l’ostinazione contro Assad, quasi che i 250.000 morti per non contare milioni di profughi, li abbia voluti e fatti lui, e non quelli che perseguono il “cambio di regime” a tutti i costi, per rendere possibile la «Gande Israele», che alla Siria ha già sottratto il Golan.  Una guerra feroce per abbatterne un legittimo governo, al pari di quanto è stato fatto in Libia (le due cose erano state decise insieme), dura da oltre quattro anni. E si pretende di far credere al povero cittadino italiano ed europeo, che vede file di profughi davanti alla sua porta di casa, che tutto questo si sarebbe fatto perché dei cittadini “moderati” siriani vorrebbero alcune “riforme”, che il dittatore Assad proprio non vuole concedere... Poiché sorge spontanea la domanda: ma cosa ha fatto quest’uomo? Cosa ha fatto per suscitare tanto accanito furore? I “diritti umani”? Ma quali? E in Arabia Saudita dove le donne non possono guidare neppure l’automobile? Lì non fanno la guerra per i “diritti umani”, cioè per far guidare le donne? Naturalmente, i media suonano la grancassa sulla presunta “ferocia” del “macellaio” Assad... E neppure gli “esperti” osano infrangere la parola d’ordine... Si guardano bene dal dire apertis verbis chi ha creato il mostro dell’ISIS, chi lo ha armato, chi lo finanzia, chi lo sostiene, chi lo cura nei suoi ospedali... Ma è un segreto di Pulcinella che dimostra l’immenso disprezzo che i governanti tutti del cosiddetto Occidente hanno per i loro cittadini, ai quali impunemente raccontano tutte le frottole che meglio credono sapendo che si tratta di imbottire cervelli, compito affidato a televisioni e giornali, “architrave” del nostro sistema “democratico”. Penso alla morte su procura inflitta a Geddafi? È quella l’immagine della nostra “civiltà”? Evidentemente, si voleva infliggere lo stesso trattamento clisterico ad Assad, ma i Siriani resistono eroicamente e questa volta Russia e Cina non hanno lasciato fare... Le Monde - citato da Panella - farebbe sapere che gli interventi russi in Siria sarebbero impotenti e inconcludenti davanti all’ISIS... La Francia sa fare di meglio? Intende fare di meglio? Ed Israele oltre al ruolo di infermiere dei tagliagole dell’ISIS avrebbe intenzione di fare qualcosa? Contro i suoi interessi? Ma come mai l’ISIS non ha mai mosso un dito contro Israele? Corrispondenza di amorosi sensi? La soluzione panelliana è presto data: unire il mondo tutto contro l’Iran, debellare ogni “inimicizia” contro Israele, incoronare Israele come re almeno di tutto il Medio Oriente, o per dominazione diretta o attraverso una rete di Stati Vassalli, quando non sono occupati a farsi la guerra reciproca, per opportuno controllo demografico. Un mondo sottomesso ad Israele, o da Israele pacificato, con gli USA in sottordine, tenuti a bada dall’AIPAC, come si è certi sarà con il prossimo presidente dopo Obama.

Vi è stato un pur piccolo piccolo intervento (Vittorio Emanuele Parsi) dove si è detto una cosa che gli utenti della rete sanno molto bene, ma che in televisione non mi è mai capitato di sentire: che Israele collabora attivamente con l’ISIS, curando i suoi feriti e rimandandoli sul campo di battaglia... Un silenzio tombale! Il fanaticissimo Panella non ha battuto ciglio: che almeno avesse detto indignato: “no! non è vero!” Macché! E neppure gli altri ospiti talkshowisti hanno raccolto. E ben si è guardato il conduttore dal cogliere il dato eloquente e scavarci intorno. Questi silenzi danno la misura della qualità e indipendenza dei nostri media... Al massimo quello che un telespettatore attento può fare è cogliere le contraddizioni e le crepe interne agli stessi canali televisivi, che mai come in queste ore si spendono e spandono sul nostro sistema dei “valori”, che non si sa bene quale sia e cosa sia e di cosa sia fatto... Oh, no... Qualcosa si è accennato: è lo “stare insieme” ma non per comunicare l’un l’altro, ma per osservare uno “spettacolo”, magari lo stesso “coffee break”, dopo del quale ci sentiremo tutti accresciuti e aumentati in spirito.

La religione islamica nel mondo
Non poteva che far sorridere il tentativo di risolvere il conflitto in corso, ora a Parigi, nella visione di una «scisma»* tutto interno all’Islam fra «sunniti» e «sciiti», con l’invito (da parte di Israele, per bocca del suo fan) a stare dalla parte dei sunniti contro gli sciiti, giacché il problema è l’Iran, il male di tutti i mali... Ma che sottili e raffinati teologi si possono ascoltare a “coffee break”! Si preoccupano perfino dei cristiani, che sarebbero minacciati in particolare dagli sciiti!... Ed è  per questo che dovremmo allearci a quella Arabia Saudita che è la principale finanziatrice dell’Isis - come sanno i frequentatori della Rete -, quell’Arabia Saudita che è espressione del wahabitismo, che poi pare sia una forma di ebraismo, quella Arabia Saudita che ha qualche problemuccio con la nostra retorica dei “diritti umani” (che non le viene per niente rimproverata a differenza del dittatore Assad che è stato riconfermato con l’80% dei voti dei Siriani), ma che potrà poi essere “controllato” giacché noi compriamo il suo petrolio...

* Un giornalista vero, John Pilger, e di tutto rispetto, così scrive a proposito di sciiti e sunniti: «...sunniti e sciiti avevano classi e differenze settarie, ma erano in pace; i matrimoni misti erano comuni...» (Fonte). Non ho esperienza di territorio, sul campo, ma sono estremamente restio e scettico a credere, nel 2015, a guerre dettate da ragioni religiose. Credo invece all’esistenza di registi occulti che ce la mettono tutta a fomentare guerre civili e destabilizzazioni in base a una logica già individuata da Hobbes, secondo cui le relazioni fra gli Stati restano sempre improntate allo stato di natura della guerra di tutti contro tutti e dove è lecito per uno Stato fomentare guerre civili e sedizioni che possano indebolire uno Stato rivale in potenza e non disponibile alla soggezione.

Smembramento dell’Impero Ottomano
Assurdità da lasciare perplessi per lo spazio che è stato ad esse concesso. Non che si debba censurare alcunché! Nessuno più di noi è nemico di ogni forma di censura. Ma nel senso che non ne è stata contestata la filosofia di fondo. Quale? Non bisogna essere grandi “analisti” o geopolitici per sapere e capire che da un secolo a questa parte il problema non l’Iran, ma proprio... Israele! Per sostenere questo Stato sorto sulla «Pulizia etnica della Palestina» (Pappé, per tutti), l’Europa si è alienato da un secolo a questa parte tutto il Vicino Oriente. Vi sono storici i quali sostengono che l’inizio della prima guerra mondiale non si è avuto nel 1914 con l’attentato di Seraievo, ma nel 1911 con la guerra dell’Italia alla Libia e l’inizio della spartizione delle spoglie dell’Impero Ottomano, che univa popoli e genti di tre diversi continenti: Europa, Asia, Africa. Che la “guerra” e il “caos” in questi paesi sia una scientifica determinazione dei governi occidentali, ammaestrati dai loro “analisti” (in primis, oggi, i neocon, e i sionisti), è cosa ampiamente nota a chi non guardia la televisione, o non ha in essa la sua principale fonte di informazione.

Esiste anche una specifica letteratura sulla «Grande Israele» che in pratica dovrebbe dominare tutto il Medio Oriente. Per questa ovvia ragione non devono esistere Stati grandi e potenti, che possano costituire un ostacolo all’avamposto dell’Occidente in Oriente. Non è chi non veda la pretestuosità dell’atomica iraniana che non è mai esistita di fronte all’atomica israeliana che è stata prodotta con l’aiuto francese e senza che nessuno abbia mai battuto ciglio, o forse un poco si era opposto Kennedy che poi ebbe una strana fine, un poco misteriosa. Insomma, il quadro nel suoi tratti essenziali può riuscire chiaro al cittadino comune che appena un poco voglia studiare e prestare attenzione a queste cose.

Quanto poi alla solidarietà verso la Francia, intorno alla quale si spreca la retorica di circostanza, vogliamo e possiamo e dobbiamo noi italiani dimenticare lo scherzetto che i “cugini” francesi, insieme agli aristocratici inglesi, ci hanno giocato in Libia? Ci ci si chiedendo, mediaticamente, di fare quadrato intorno alla Francia, imbarcandosi in chissà quale altra ancora più brutta avventura, come se non ne avessimo abbastanza... L’unica cosa sensata che finora ascolto viene da Salvini, che chiede di togliere subito le sanzioni alla Russia, contro cui però motteggia a “coffee break” l’iranologo Panella (con una enne)... Ed è questo un chiaro segno della presenza di determinati geni (dna) ideologici... Qualcuno già pensa a una false flag... Ormai, è infatti la prima cosa che si deve pensare ad ogni nuova cosa che succede... È il nuovo modo di condurre la guerra: produrre continuamente false flag, come avvertono anche da parte russa, ma pare a Escobar ancora non ci siano prove in tal senso, anche se ci si porre il classico cui prodest?... Non stiamo ancora pagando noi italiani le conseguenze della guerra franco-inglese alla Libia? Non ci hanno umiliato come più non si poteva? Che bella nazione siamo noi italiani, così ben governati! Da una parte ci siamo rivelati fior di traditori con i libici. Da un’altra parte abbiamo subito dimenticato le offese e le umiliazioni che francesi e inglesi ci hanno fatto. E adesso dovremmo essere solidali con i francesi per essere stati loro causa del loro stesso male, nel quale sembrano voler persevare? Dobbiamo andarci a cacciare in altri guai per la loro bella faccia? Anzi, no, in difesa di Israele, giacché qualcuno ha detto che «Israele siamo noi!», un Israele da mettere a capo come padrone incontrastato di tutto il Medio Oriente. Un pugno di “ebrei” a capo di un miliardo di goym musulmani, con i cristiani nel ruolo di “goy del sabato”: sembra di capire che sia questa la quintessenza del pensiero di un “politologo” che risponde al nome di Carlo Panella, e che ha amici potenti, come ad esempio Fabrizio Cicchitto che gli affida la presidenza di Seminari che si svolgono in Montecitorio: un simile Richelieu è l’asso segreto che ha nella manica.

Ci siamo dilungati troppo, ma la tastiera è andata avanti da sola... Termino con una metafora: dall’una e dall’altra sponda dell’Atlantica, con gli evangelici negli Usa e gli ebreo-sionisti in Israele ma anche nella “diaspora”, sono in molti ad aver creduto da oltre un secolo che agli arabi si sarebbe potuto riservare la sorte toccata agli indiani d’America... Non pare proprio che sia così e possa essere così. Piuttosto che andare a trovare una causa religiosa alla guerra, imbrogliando gli ignari su una religione complessa ed evoluta come l’Islam - cronologicamente l’ultima (e per questo più evoluta) delle tre grandi religioni monoteiste del Mediterraneo –, speculando sull’inesistente opposizione fra “sciiti” e “sunniti”, quasi vivessimo un millennio indietro, è molto meglio andare a cercare, con Gilad Atzmon, sulla natura e sul carattere del sionismo.

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Il nostro eroe eponimo, beninteso, non è affatto solo ed isolato. La nostra celia non sottovaluta per nulla il potere della sua squadra, che è ben distribuita a ogni livello giornalistico e politica, dai piani alti a quelli bassi e perfino nei bassifondi. Ad esempio, passando ad altra trasmissione di poco successiva, dove dirige un’altra Panella di nome Tiziana, compaiono almeno un altro paio di “opinionisti” di sicura fede sionista e osservanza israeliana. Non ne vogliamo redigere l’elenco perché sono pericolosi e non si sa mai che non debbano accorgersi di questo blog. Basta che i nostri Cinque Lettori sappiano che la rete della manipolazione è ben ramificata. Per sapere quali equilibri politici interni e geopolitici si andranno a costituire non vi è altro criterio che osservare, ascoltare, leggere e attendere il corso degli eventi. Ad esempio, nessuno ha rilevato che l’attentato di Parigi si è verificato proprio alla vigilia del viaggio in Europa del Presidente Iraniano e subito dopo un gravissimo attentato in Libano, i cui morti a giudicare dal clamore mediatico evidentemente non ci riguardano, non sono “nostri”, non richiedono la nostra solidarietà. E che dire dell’aereo russo precipitato? Si sono affrettati, al posto dei russi, che ne sarebbe per primi legittimati, a servici la versione della bomba, ma negli anfratti della rete le versioni accreditate come le più attendibili sono ben altre. Insomma, questi Signori si sono assuefatti all’idea che possono raccontarcela come vogliono, o meglio - scrive Giulietto Chiesa - non sanno che pesci prendere.

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A seguire, in questi giorni, anziché porre seriamente l’individuazione del nemico comune, che dovrebbe essere l’ISIS, si sta procedendo all’estrinsecazione senza freni di una sorta di razzismo* mediatico tutto orientato all’attacco dell’Islam come religione e dei musulmani come suoi fedeli: si veda più diffusamente Galoppini. Se una banda di uomini armati e ben organizzati - a quanto pare - si mette ad uccidere all’impazzata chiunque capiti loro a tiro, poco mi importa quale sia la loro religione, se ne hanno una, o quale sia la loro ideologia. Mi interessa mettermi in salvo e se ne sono in grado reagire in legittima difesa, anche uccidendo chi mi vuole uccidere. Quanto ai morti di questi giorni, a Parigi, da che mondo è mondo ognuno piange i suoi morti, intendo padri, madri, figli, che hanno avuto i loro congiunti uccisi. Ed è umano rispettare il loro dolore autentico. Per gli altri un morto non proprio congiunto è spesso solo l’occasione per una speculazione politica, per far passare una determinata operazione che covava da tempo, o come dicono è neocon è una magnifica “opportunità”. Per cosa? Bah! Con un poco di pazienza e lucidità lo si può osservare giorno dopo giorno. Meglio di prima risalta il ruolo infame e asservito dei media: rispondono ai loro padroni e latrano nel modo che da essi ci si aspetta. Non scendo in dettagli, per ovvi motivi, ma per chi vuole qui riflettere, si indica un compito da fare a casa: una seria riflessione su cosa è il “razzismo” e si vedono esempi lampanti di discriminazione, di intimidazione, di oltraggio verso chiunque sia musulmano: si sospetta di lui a prescindere. E lo si fa in non di non meglio precisati “nostri valori” che non si sa cosa siano e che nessuno saprebbe dire quali siano. Un ministro dell’interno, sbeffeggiato da Salvini, parla di “odio antisemita”, addebitandolo agli islamici, che sono appunto... semiti, un ministro che accorre al solo fischio, se chiamato da uno dei capi della comunità ebraica, che conta con gli immigrati libici non più di 35.000 persone, ma che non ha nessun rapporto con oltre un milione di islamici, divenuti spesso cittadini italiani... Insomma, i segni da me osservati, denotano che gli attentati di Parigi sono quella “opportunità” di cui parlano e teorizzano i neocon descritti da Naomi Klein in “Shock economy”... E giusto mi chiedo se non sarà questa l’occasione giusta - la grande opportunità - per far passare l’accordo commerciale delle multinazionali, approfittando dello stato di emergenza e del clima conformistico di questi giorni, non solo in Francia, ma in tutta Europa.

* Dalle trasmissioni seguito è apparso un dato interessante: due noti personaggi pare siano stati condannati a seguito di cause promosse dalle organizzazioni islamiche. Se così è, potrebbe darsi che la Legge Mancino si sia ritorcendo contro quegli stessi che l’hanno ideata e voluta. Poiché riteniamo che sia una legge illiberale da abrogare, giacché non si possono sanzionare i sentimenti, in questo caso l’«odio», può darsi che sarà questa la via per la sua abolizione.

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 Il Signore di Sopra continua a l’«Aria che tira» a far spirare i suoi “scismi”. Pretende di spiegare i conflitti di potere, la guerra secolare nel Medio Oriente, tacendo di Israele (non c’entra nulla!), con lo “scisma” fra sciiti e sunniti: e questa spiega assolutamente tutto. Nel cristianesimo, a tener la conta degli scismi che si sono avuti nei secoli e sono rimasti, ci vorrebbe una enciclopedia, ma non per questo è in atto una guerra fra le diverse confessioni cristiane!...  Poi, il Liberista,  ci mette di mezzo la “shairia” che non è quello che lui dice e pensa... È giurisprudenza che unisce fede religiosa e diritto: magari ne avessimo noi una nostra, forse non avremmo i problemi che abbiamo con la corruzione, dove chi ruba di meno è il più fesso di tutti... Glielo hanno spiegato in un seminario alla camera, presente il suo patron Cicchitto («assoluto amico di Israele»), ma evidentemente non lo ha capito e non ha interesse a capirlo...  È davvero incredibile come ci si stia allontanando dal problema: una milizia, l’ISIS, armata, addestrata, finanziata, curata, da USA, Israele, Turchia, Arabia Saudita è stata creata per fare il cambio di regime in Siria, dove però Assad resiste da cinque anni... L’Islam non c’entra un bel nulla! La “strategia del caos” e del “cambio di regime” non sono capitoli della teologia islamica!... Se vogliamo essere sicuri nelle nostre città, bisogna semplicemente smettere di finanziare l’ISIS e di fare la guerra a un governo legittimo, quello di Siria, dove sono i siriano possono decidere su chi abbia titolo per governarli... Già Machiavelli ci avvertiva che non vi è difesa di sorta che regga davanti al “matto” che per fare un attentato sia disposto a fare sacrificio della propria vita... La stessa cosa diceva Hobbes...  Poco serve coprire di insulti chi arriva a tanto... Ecco, è finita la pausa pubblicitaria... Torno a sentire quel che dicono... Eccoli, quali sono i “nostri valori”: la pubblicità commerciale, il consumismo, il lavaggio del cervello, lo spettacolo, l’apparire, il vuoto interiore... Se di questi “valori” gli islamici sono in grado di fottersene, hanno ragione da vendere e sono degni di ammirazione... Il problema è tutto nostro, la miseria esistenziale è tutta nostra, non loro...  Dobbiamo smetterla di voler balcanizzare il Medio Oriente per consentire a Israele di crescere a spese di 300 milioni di arabi, che possono o non possono essere religiosi... La religione non c’entra assolutamente nulla! Si tratta di politica allo stato pure, nel senso tutto schmittiano della contrapposizione di “amico” “nemico”... È incredibile come siano tutti di là riuniti, nel piccolo schermo, a cercare di prendere per i fondelli tutti quelli che stanno da quest’altra parte dello schermo senza poter loro replicare... Altro che Islam! Questa è la stupidità televisiva eretta a forma di governo!

Aggiornamenti

1) A Tagada, 17.11.2015 -  L’Ineffabile Panella Carlo, ospite di Panella Tiziana (sono parenti?), ha appena detto che il modello cui deve ispirarsi davanti alla proposta di Sarko (agente del Mossad, secondo Le Figaro?) di mettere in prigione ogni sospetto, è quello... israeliano! Poco vale obiettare che quella israeliana è una società fondata sulla pulizia etnica, sull’apartheid, sugli omicidi di stato arbitrario, sui massacri genocidari di Gaza e quanto altro. Accanto gli siede l’ambiguo La Torre, che sembrava sorridere davanti alle enormità di Carlo, ma recentemente sembra abbia recepito - forse dietro qualche suggerimento - la tesi dello “scisma” islamico. La trasmissione, che seguo a spezzoni, è stucchevole e irritante, ma sto piano piano imparando a contenermi.

2) Di Robert Fisk è assai istruttiva questa recente citazione: «Il rifiuto assoluto di considerare l’Arabia Saudita come  il principale sostenitore del wahhabismo, la frangia più estrema dell’Islam, di cui sono seguaci i combattenti dell’Isis, dimostra come i leader dei nostri governi ancora si rifiutino di riconoscere i legami tra il regno e  l’organizzazione responsabile degli attacchi a  Parigi. La nostra riluttanza nell’accettare che l’unico esercito  in continua guerra contro l’Isis sia quello siriano,  che combatte contro lo stesso regime che anche la Francia vuole abbattere, dimostra che non possiamo collaborare con gli spietati soldati che stanno combattendo l’Isis con più ferocia dei curdi» (Fonte).  Non mi atteggio a esperto di una materia sulla quale considero essenziale la conoscenza della lingua araba, che invece Fisk conosce, e con fondamento richiama all’attenzione il vero nodo del “terrorismo” dell’ISIS: il wahhabismo, le cui origini e natura sarà utile approfondire.

3) Thierry Meyssan sul Kurdistan. - Vi si leggono cose assai interessanti e illuminanti.

4) È utile ascoltare la registrazione, fatta da Radio Radicale, della presentazione dell’ultimo libro di Fiamma Nirenstein, dove le più aggiornate posizioni israeliane emergono anche dalla viva voce dei “presentatori”: Molinari, Bordin, Battista... Sarebbe possibile un’analisi e un commento, ma non ne abbiamo il tempo e la voglia.

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