venerdì 6 novembre 2015

Il “volto”, il sembiante, l’aspetto, la grinta, l’apparire e l’essere già apparso come caratteristica principale, decisiva, determinante per poter ricoprire la carica di Sindaco di una grande città come Roma...

Ignazio Marino
Come tutti, essendo cittadino romano, seguo per quanto possibile e per il tempo disponibile la cronaca delle cose romane. Dico subito che l’aspetto più deprimente è l’arroganza, la presunzione, la prepotenza dei media, cioè giornali e televisioni, che di fatto e senza neppure rendersene conto si attribuiscono il potere di creare (o distruggere) gli attori del dramma o della commedia. Questo anche spiega perché i “politici” facciano a gara, a gomitate, per apparire in qualsiasi programma televisivo, magari accanto alle ballerine, o mimando qualsiasi comportamento che possa in un qualsiasi modo attirare l’attenzione di un pubblico sempre più diseducato e alienato, non degno della dignità di “cittadino” ma inquadrabile in quel 90 % di “schiavi” o “servi” che per il padre di tutte le forme di democrazie, Rousseau (se non erro e ricordo male), non dovrebbe neppure avere il diritto di esercitare il voto, perché non è in grado di farlo in modo responsabile.

Gianni Alemanno
Caduto con infamia il Sindaco Ignazio Marino, che molto si è speso per costruire la sua immagine, mi chiedo quale fosse stato nella sua vita il mestiere che sapeva fare... Il chirurgo! Nel mio piccolo mi dico: ha studiato forse discipline come diritto amministrativo, diritto costituzionale, tutte le branche di diritto che sono necessarie o almeno utili per capire come funziona la macchina amministrativa di un grande Comune? Non è necessario? Si impara sul terreno e all’atto dell’esercizio di una carica pubblica? Come pure del resto tutte le cose che è necessario sapere quando si riveste una carica... D’accordo! Non è questa l’obiezione e il senso di questa riflessione odierna... Mi rammarico che fra i tanti motivi per i quali sento esprimere giudizi negativi sul Decaduto non ne trovo uno che coincida con il mio: l’aver negato la sepoltura a un morto... (omissis) per poi ritrovarsi con ben altro funerale celebrato in pompa magna e con una processione di cavalli che ha fatto il giro del mondo... Aggiungo una ostentata violazione della legalità con la trascrizione dei matrimoni omosessuali... “Si amano!...” Ed era andato a Filadelfia per dirglielo direttamente al Papa... Insomma, questo l’Uomo, a suo tempo costruito dai media, tanto da consentirgli di vincere le passate elezioni... Non con il mio voto!

Piazza pulita o sporca?
Un voto che ahimé in passati contesti aveva avuto un altro Personaggio costruito dai media, un personaggio di cui ricordo gli umili esordi e l’albagia che ostentava appena assurto all’Olimpo del potere. Ieri sera l’ho vista una una miserabile trasmissione televisiva (“Piazza Pulita”) dove pretendeva o si aspettava delle “scuse” per non si sa bene cosa... Non sono superstizioso né mi compiaccio mai - fatto in sé sacrilego - delle disgrazie altrui, meritate o immeritate che siano, ma non posso certo dimenticare i suoi attacchi totalmente ingiustificati alla mia persona - uscita limpida e immacolata da un procedimento amministrativo da lui sollecitato, senza che poi mi siano mai giunte le sue di “scuse” - e non posso fare a meno di pensare a una sorta di giustizia divina contro quasi tutti e certamente i più “colpevoli” di un’infame campagna di stampa che era stata orchestrata contro la mia privata e modesta persona. Davvero ieri sera mentre guardavo la faccia messa in primo piano di quell’Alemanno che si sentiva Dio disceso in terra non sapevo come descrivere le mie impressioni... Forse una frase adatta può essere la locuzione latina: “Sic transit gloria mundi!”

L’aria o la puzza che tira?
Ma non sono ancora giunto al punto, che è questo: possono i media avere loro il potere determinante di condizionare la selezione dei governanti? I miei Cinque Lettori riflettano su come nella formazione di liste di candidati, un potere che spettava, ad esempio, a un Verdini per il PdL, si tenga spesso conto della notorietà mediatica di un certo personaggio e di come molti giornalisti si alternino dalla redazione di un giornale allo scranno parlamentare... Uno di questi quel Marrazzo che “voleva guardarmi negli occhi”, salvo poi doversi lui nascondere la faccia pochi giorni dopo... la sua esternazione nei miei confronti... Adesso, dopo aver ricoperto la carica di Presidente della Regione Lazio, è ritornato a fare l’antico mestiere facendo servizi televisivi da Israele, da dove ringrazia il “direttore” Paolo Mieli, sempre onnipresente in televisione per distribuire voti sulla pagella di questo o di quest’altro.

È quanto torna a succedere in questi giorni. Come ragionano i giornalisti e le loro redazioni? Quali sono le facce a noi note? Un Marchini... una faccia e un aspetto che - dicono - piace alle donne... (forse anche a certi uomini)... e dunque, ecco un Candidato Sindaco bello e pronto da servire nei talk show.... Altra faccia? Quella della Meloni, che si è dichiarata disponibile... Tentano di corrompere anche quegli attivisti Cinque Stelle che con il nuovo corso e dopo aver fatto un corso di comunicazione appaiono sempre più spesso in televisione... Corteggiatissimo Alessandro Di Battista per Roma, il bravo e accattivante Di Maio è stato destinato a Napoli... Inutile rispondere che ci sono nel Movimento regole rigide alle quali non ci si può sottrarre...

Il male, la cancrena della nostra democrazia sono proprio i media, i giornali, la televisione... Può essere difficile argomentarlo e posso ora solo enunciarlo, ma i miei Cinque Lettori che mi abbiano seguito finora possono facilmente comprenderlo. Forse riesco a far capire immediamento il concetto se richiamo alla mente l’istituto del sorteggio che nella Grecia classica poteva chiamare all’esercizio di funzioni pubbliche qualsiasi cittadino, anche il più sconosciuto, che avesse titolo ad esercitare una pubblica funzione.

Nel caso di Roma, per concludere, è tale la difficoltà e la complessità del compito da affrontare e onorare, da spingere alla fuga piuttosto che attirare alla carica di Sindaco. Il fatto che in questi giorni nelle fila del Movimento Cinque Stelle romano tanto ci si affanni sul “programma” significa per lo meno una consapevolezza delle difficoltà di un’impresa dove ci si gioca il tutto per tutto. Sinceri simpatizzanti si augurano che il Movimento non vinca le prossime elezioni perché potrebbero soccombere in un’impresa impossibile. La sfida tuttavia non è eludibile: non sei tu che ti presenti, che ti offri, ma è la situazione, la Polis e i suoi déi (quelli antichi) che ti chiamano. E non ci si può sottrarre alla chiamata del Dio della Città. Il “programma” e la “squadra” sono le armi con cui il Movimento va alla battaglia: uno dei nemici sul campo sono stampa e televisione, con i suoi “analisti”, con i suoi “talkshowisti”, dai quali non sarà mai eccessivo stare in guardia.

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