martedì 4 maggio 2010

L’avevo immaginato: un finanziamento pubblico per servizi di parte!


Leggendo gli atti parlamentari (“Indagine conoscitiva sull’antisemitismo”: vedi post precedenti) mi era subito saltato agli occhi il dilettantismo e la superficialità di certi cosiddetti ricercatori, per un verso. Poi mi ha sconcertato il riconoscere senza ombra di dubbio gli stessi identici moduli della propaganda e del “pregiudizio” israeliano e sionista, da me monitorati. Avevo subito pensato ad un ente di comodo, che però non avevo mai sentito nominare prima o di cui non mi ero dato la pena di interessarmi. La notizia che allego è un’«ultimora» che ho ricevuto per posta, con preghiera di ulteriore diffusione. Cosa che faccio senz’altro. Non ho però il tempo per un’analisi critica delle “prestazioni” di servizio che il qui menzionato istituto ha dimostrato di svolgere nel caso di specie: una parzialità a tutto campo che potrò smascherare se verrà accolta la mia richiesta di essere audito in parlamento, fatta direttamente a Fiamma Nirenstein sul suo blog, che guarda caso non rischia nessuna censura da parte di nessuno. E ve ne sarebbero i motivi, se si applicassero gli stessi criteri che vengono usati verso altri che non hanno un seggio in parlamento o nei luoghi che contano. Il denaro pubblico è qui impiegato a fini di sfacciatamente di parte. Ma anche se non ho il tempo di dare ora un mio più articolato commento, sono certo che capiranno a vista quanti hanno seguito i post precedenti e la vicenda in corso dell’Indagine conoscitiva, dove in sostanza un tizio, con una sigla di un fantomatico istituto di ricerca, tratta con supponenza tanti onesti cittadini, che pagano le tasse e sono incensurati, senza neppure concedere loro il minimo diritto di replica e contradditorio! E questo succede in parlamento! Alla faccia!

CIVIUM LIBERTAS

(Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea)

Presentata da Alessandro Ruben, fornisce un contributo annuo di 300 mila euro

da Shalom.it - Aprile 2010

http://www.shalom.it/index.php?option=com_content&task=view&id=885&Itemid=9

Dopo un rapido esame e conseguente approvazione presso la commissione cultura della camera, lo scorso ottobre il senato ha approvato - convertendolo in legge con il nome di ‘legge ruben’ - il decreto legislativo 1733 "concessione di un contributo in favore della fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea, organizzazione non lucrativa di utilità sociale". con l’approvazione di questo decreto – presentato su iniziativa del deputato del Pdl alessandro ruben (primo firmatario) e dai deputati, fiano, bertolini, boniver, carlucci, di biagio, fallica, fontana, lainati, levi, nirenstein, Pagano, Picchi, rossomando, sbai e tocci – viene riconosciuto al cdec un finanziamento annuo di 300 mila euro al fine di sostenerne le attività. tale importante finanziamento è stato assegnato, in uno spirito bipartisan dall’intero Parlamento, riconoscendo al cdec un valore culturale, educativo e di ricerca storico-documetaristica di alta rilevanza sociale.

“Sono particolarmente soddisfatto – ha dichiarato a shalom ruben – per due ragioni: in primo luogo perché la mia proposta ha raccolto il consenso unanime di tutto il Parlamento che ha compreso che la lotta all’antisemitismo e al negazionismo passa attraverso un’opera quotidiana di documentazione e di formazione culturale, opera svolta meritoriamente dal Cdec. In secondo luogo perché, pur nella difficile situazione di finanza pubblica, è stato trovato nelle pieghe del bilancio statale questo rilevante finanziamento e di questo va dato pubblico riconoscimento e un ringraziamento al Governo nella sua interezza”.

Un successo tanto più significativo tenuto presente che la legge non è neanche stata discussa in aula, ma approvata in sede di commissione legislativa e di ciò ne ha sicuramente merito anche il presidente della camera fini che ha fortemente contribuito a creare un favorevole contesto per l'iter di approvazione della proposta di legge. il cdec è stato fondato nel 1955, in occasione del decimo anniversario della liberazione dalla federazione giovanile ebraica d'italia, ed ha per scopo «la ricerca e l'archiviazione di documenti di ogni tipo riguardanti le persecuzioni antisemite in italia e il contributo ebraico alla resistenza » e il contrasto ad ogni forma di razzismo e di antisemitismo. il cdec inoltre promuove la divulgazione delle conoscenze acquisite, collabora con enti similari in italia e all'estero, promuove e conduce programmi di formazione per insegnanti, studenti e cittadini. frutto del grande lavoro condotto negli anni sono alcuni prodotti di memorialistica, che sono ormai dei capisaldi della nostra cultura.

«Il libro della memoria» di liliana Picciotto che, tra l'altro nell'edizione del 2001, contiene anche la prefazione dell'allora ministro degli esteri Gianfranco fini. in questo testo è stata ricostruita, con un'opera straordinaria, la storia individuale degli oltre 8 mila ebrei italiani, oggetto della persecuzione. alcuni anni dopo, è uscito il volume, in qualche modo altra faccia della medaglia, «i Giusti d'italia», ossia coloro che in italia salvarono gli ebrei al rischio della propria vita. inoltre ricordo un altro volume importantissimo, edito proprio dalla camera dei deputati, sulle leggi antiebraiche di michele sarfatti, che tra l'altro c'è stato di valido aiuto, quando in questa legislatura, abbiamo apposto nella sala della regina la targa per ricordare l'anniversario della promulgazione delle leggi antiebraiche. sempre sotto l'egida del cdec, grazie all'opera del regista ruggero Gabbai, esperto cinematografico dell'istituto, ha visto la luce il film «memoria», raccolta visiva delle testimonianze dei perseguitati italiani, modello al quale steven spielberg si è ispirato per il suo analogo progetto su scala internazionale. sempre dal cdec è venuta la consulenza scientifica per il film di roberto benigni «la vita è bella». da ultimo, il cdec è stato incaricato della consulenza scientifica per i musei tematici che si stanno costruendo in italia, quello di ferrara, quello di roma e quello di milano, situato nei sotterranei della ferrovia al binario 21. il centro è da sempre consulente presso il ministero dell'interno, per l'applicazione della «legge mancino » contro la discriminazione razziale, etnica e religiosa. (Fonte)



Quanto a Shalom comunico, en passant, che ho ancora un conticino in sospeso. Li ho diffidati in base alla legge sulla stampa per una notizia che mi riguarda: ho detto loro chiaramente che io NON ho fatto alla Sapienza le lezioni che il giornalista Marco Pasqua mi ha attribuito. Hanno fatto lo gnorri… Vedremo!

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