giovedì 23 aprile 2009

Campagna di sottoscrizione per la digitalizzazione dell’opera dell’ebreo convertito Giulio Morosini: “La via della fede svelata agli ebrei”, 1683.

Versione 1.4
Status: 21.6.09
Sottoscrittori: 34

La Societas “Civium Libertas” si caratterizza anche come “Societas Studiorum” proponendo ai suoi iscritti una sottoscrizione per la digitalizzazione della corposa opera in tre volumi, per circa 1800 pagine complessiva, di Giulio Morosini. Dato il costo elevato della digitalizzazione è possibile dividerne il costo in modo che ogni sottoscrittore non debba spendere complessivamente più di 30 euro, in pratica il costo di un normale libro, ma trattandosi qui di una seicentina, mai più ristampata dall’anno 1683 e reperibile solo in poche Biblioteche. Le adesioni si raccolgono previa iscrizione alla Societas

Civium Libertas

che offre il servizio e all’interno della quale verranno comunicate tutte le informazioni necessarie, fino al completamento della campagna di sottoscrizione. Qui di seguito vengono forniti alcuni campioni di ciò che poi i sottoscrittori potrebbero trovare in un cd-rom che verrà spedito al loro recapito dietro un contributo di sottoscrizione non superiore ad euro trenta. Questo è al momento il solo dato impegnativo che può essere comunicato, pena l’abbandono della campagna di sottoscrizione che in questo momento ha raggiunto 25 adesioni. Di seguito ai fotogrammi di campione, per come qui possono venire visualizzati, verrano curate informazioni sull’opera la la figura di Giulio Morosini.


Le adesioni,
esterne alla Societas, possono venire inoltrate anche al seguente indirizzo:

progettomorosini@gmail.com


Campione n. 1
Pagine 636-37

Cliccando sull’immagine si ottiene il suo ingrandimento

Campione n. 2
Pagine 1406-1407


Campione n. 3
pagina 637
Nota bene: il cd-rom, per ragioni di costo,
verrà realizzato su pagina doppia!


Questo campione ha solo valore indicativo in quanto la digitalizzazione, per dimezzare i costi, verrà fatto su pagina doppia. Successivamente, grazie al concorso di una squadra di amanuensi, l’opera verrà pubblicata trascritta in questo blog, con tipi moderni, e corredata di illustrazioni. Le pagine dell’esemplare sono in buono stato di conservazione, tutte leggibili, ma presentano coloriture differenti dovute ai processi chimici subite dalle singole pagine dal 1683 ad oggi. Con il fotografo, che assicura la buona riuscita della digitalizzazione, è stata concordata la realizzazione di un formato pdf da poter scorrere come le immagini di un libro. Variazioni tecniche sono possibili fino ad accordo definitivo.

Citazione di Morosini
fatte da Ariel Toaff in “Pasque di sangue”
(edizione ritirata)



Nella prima età moderna i festeggiamenti carnevaleschi del Purim finivano col perdere quelle punte di aggressività e violenza che ne erano state le caratteristiche nell’antichità e nel primo Medioevo, pur non rinunciando alle valenze chiaramente anticristiane che per tradizione li caratterizzavano. Così scriveva Giulio Morosini, chiamato Shemuel Nahmias a Venezia quand'era ancora ebreo, in passato discepolo tutt'altro che sprovveduto di Leon da Modena.
Nel leggerla [la meghillah di Ester], quando si nomina Aman i ragazzi con un martello o bastone battono a tutta forza sopra i banchi della Sinagoga in segno di scomunica, dicendo ad alta voce Sia cancellato il nome suo e E’l nome degli empij si putrefaccia. E tutti gridano Sia maledetto Aman, Sia benedetto Mardocheo, Sia benedetta Ester, Sia maledetta Zeres. E ciò fanno così la sera, come la mattina di questo primo giorno, ma non lasciano, mentre esercitano il giusto sdegno contro Aman e gli avversari dell'Ebraismo in quel tempo, copertamente spargere il veleno contro i Christiani, sotto nome d'Idolatri […] gridano dunque ad alta voce Maledetti tutti gl’Idolatri (432).
Ma già in precedenza l’illustre giurista Marquardo Susanni, protetto di Paolo IV Carafa, il fervente e appassionato fondatore del ghetto di Roma, accennava alla sfacciata ostilità al cristianesimo come alla caratteristica peculiare del carnevale di Purim. A suo dire, «nella festa di Mardocheo» gli ebrei non si peritavano di rivolgersi l'un l'altro questo augurio dai toni offensivi: «Come è andato in malora Aman, vada in malora d'urgenza il regno dei cristiani» (433).

432 Cfr. Giulio Morosini, Derekh Emunah. Via della fede mostrata agli ebrei,Roma, Propaganda Fide, 1683, p. 836.

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