martedì 20 maggio 2008

Nota redazionale: articoli pregressi

Avviso i miei abituali lettori che la mia tecnica di scrittura fa sì che i miei articoli non siano nella forma raccomandata dai manuali informatici “testo breve ed una tantum”: ritengo di poter scrivere veri e propri saggi e libri in ognuno di questi articoli, sempre suscettibili di sviluppi ed approfondimenti. Così ad esempio, oggi ho voluto curare la voce Magdi Allam nella serie la “Israel lobby”. Ho scritto un paragrafo 3° consistente in una lettera che ho mandato al Corriere della Sera. Si trattava della pretesa tutta magdialliana secondo cui i contestatori torinesi avrebbero “minacciato” il presidente Napolitano. Insomma, chi ha interesse ai temi trattati in ogni singolo articolo dovrebbe considerare l’eventualità di un loro aggiornamento e rifacimento da parte mia. Non so come segnalare all’attenzione questa mia ulteriore attività. Sto studiando comunque il caso, per lo più facendo uso di links e di tutte le tecniche che consentano al Lettore di avere a colpo d’occhio tutta la materia svolta sull’argomento. Anche in quest’ultimo caso il lavoro non è lieve. Si tratta complessivamente di oltre un migliaio di testi che opportunamente collegati costituiscono una massa impressionante che non credo abbia eguale nel panorama dei blogs individuali. Ciò che mi spinge a scrivere non è la vanità di esser letto, anche se apprezzo l’esistenza di un piccolo gruppo di Lettori affezionati ed intelligenti. Si tratta soprattutto di un bisogno di rendere chiaro a me stesso ciò che penso, dando forma scritta ai miei pensieri ed alle riflessioni del giorno. Una volta si affidava ciò ai “diari”. Oggi esistono altre forme – come questa – che consentono di uscire dal solipsismo proprio delle forma diaristica. Mi scuso con l’occasione per i toni che spesso proprio per la estemporaneità della scrittura sfuggono dalla mano. Questi toni tuttavia vengono smorzati, nella forma, in successive redazioni. Mi sottrarrò anche a polemiche inutili e defatiganti. I commenti sono liberalmente aperti al dissenso critico, ma nessuno può rivendicare un diritto al gratuito insulto.

Ringrazio per l’attenzione ed inoltro un cordiale saluto

Antonio Caracciolo

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