sabato 26 aprile 2008

Una svolta di radio radicale su Giano Accame

Versione 1.0

Questa mattina mentre mi svegliavo fra le forti risate di Massimo Bordin che fra un intercalare e l'altro conduce una rassegna stampa certamente più interessante di quella di Angelo Pezzana con «Informazione Corretta», quest’ultima una rassegna stampa “specialistica”, ho sentito il nome del mio amico Giano Accame, che è stato definito uno dei più acuti intellettuali della destra, in relazione ad un suo articolo su “Il Secolo” sul presidente Napolitano, il quale avrebbe fatto una “svolta” dichiarando rispetto per i caduti dell’altra parte. Questo il contesto se è stato da me afferrato bene in uno stato ancora di dormiveglia. Aggiungo che nel suo intercalare di commento alla Rassegna stampa Bordin lamentava che Accame le sue cose le scrivesse solo sul “Secolo” che ha evidentemente una scarsa tiratura. Piuttosto curiosa l’osservazione. Vi sono testate come il Foglio, l’Opinione di Diaconale, pure il Riformista, alle quale Bordin da un rilievo tale che quasi sembra siano quotidiani che escono con milioni di copie di tiratura. Ed invece come la stessa Radio radicale sono testate che vivono esclusivamente grazie alla loro fetta di torta di quel miliardo di euro che costa a tutti noi una simile stampa e contro cui io stesso ho firmato ieri un referendum abrogrativo ed ho pure raccolto un centinaio di altre firme in qualche ora di tempo.

Ma la notizia che intendo mandare subito per espresso a Massimo Bordin, che “non la riceverà” pur controllando io che l'indirizzo sia giusto, è un’altra: ricordo nitidamente un'altra occasione in cui su radio radicale si parlò dello stesso Giano Accame, allora più giovane di circa due decenni. Non posso ricordare il giorno e la data precisa, l'ora ed il contesto, ma ricordo con nitidezza quanto occorre per una ricerca sugli archivi sonori di radio radicale se si dovesse fare una ricerca di riscontro. La voce non era quella di Massimo Bordin, di cui non ricordo se all'epoca fosse già direttore di radio radicale, ma era quella di Angelo Pezzana che in radio radicale teneva un'apposita rubrica omosessuale. Non che io ascoltassi la rubrica di Pezzana perché fossi interessato al tema, ma mi doveva capitare di ascoltarla perché evidentemente in orari tali per cui l'ascolto era casuale, come ad esempio oggi le pontificali dissertazione di un De Marchi che tutto sapeva, tutto aveva previsto, avendo sempre gli altri il torto di non prenderlo mai sul serio. Stessa cosa potrei dire per la settimanale corrispondenza di amorosi sensi fra Massimo Bordin e Fiammetta Nirenstein, dove donna Fiammetta distilla il “corretto” pensiero su Israele. Su quest’ultima trasmissione sto meditando come ascoltare occasione di redigere anche io un’apposita rubrica: «L’estintore», che mi sono offerto di tenere presso la radio iraniana in lingua italiana.

Ricordo perfettamente dalla bocca dell'allo capo omosessuale (“Fuori”) Angelo Pezzana un torrente di insulti proprio nei confronti di Giano Accame, che non era allora meno acuto di oggi. I toni mi indignarono molto, ma allora non esisteva ancora internet ed io non avevo altro mezzo per reagire all'ignobile attacco che avvertendo l'amico Giano, il quale mi disse chi era Angelo Pezzana ed il conto che se ne poteva tenere. Non essendo uno specialista ignoro per quali passaggio l'omosessuale Pezzana sia passato da Radio radicale a «Informazione Corretta». Quello che era il Pezzana di Radio Radicale è rimasto pure con «Informazione Corretta»: nelle sue qualità morali e intellettuali non vi è stata nessuna “svolta” ed il gusto dell'attacco è rimasto perfettamente integro. Per un giorno è stato pure parlamentare dei radicali e secondo una notizia, a me smentita dallo lui stesso ma non dal giornale che ha dato la notizia, verrebbe pure a percepire un vitalizio parlamentare: aspetto ancora che mi risponda al riguardo il direttore del “Giornale”. Uno di questi giorni lo andrò a sollecitare di persona.

Insomma, fa piacere sentir riconoscere da Bordin le qualità intellettuali di Giano Accame, ma forse credo di sapere come mai un simile riconoscimento. Conosco dell’amico Giano le posizioni filoisraeliane con le quali non mi trovo non mi trovo d’accordo senza che ciò scalfisca minimamente l’amicizia e la stima che ho sempre avuto per lui, da quando lo conosco, a far data per lo meno dai primi anni Ottanta. Con eguale posta mando a lui ed a Bordin questa mia nota di prima mattina con la solita riserva di migliorare ed integrare il testo se ne ve sarà bisogno.

Nessun commento: