lunedì 18 febbraio 2008

Magdi Allam continua a farla da padrone

Versione 1.1

Tra le tante disgrazie di questo nostro disgraziato paese una si chiama Magdi Allam. Ha dell'incredibile la notizia pescata in quell’altra disgrazia che si chiama «Informazione Corretta», dove si legge l’incredibile notizia della pretesa tutta magdialliana di ingerirsi perfino nella formazione degli imam musulmani, quasi che lo Stato italiano dovesse fare un esame di stato ai sacerdoti cattolici per consentirne l'ammissione all'esercizio del culto cattolico. Naturalmente, nessuno pensa di avanzare una simile pretesa verso il culto cattolico, ma uno straniero inurbato nelle nostre città come Magdi Allam pensa di avere il diritto di ficcare il naso dove un italiano di buon senso non si sogna neppure lontanamente di intromettersi. Tra le assurdità che il nostro ineffabile egiziano piovuto fra di noi e venuto in “odio” ai suoi originari connazionali si trova la solita solfa del diritto sacrosanto di Israele alla sua esistenza, di cui non si capisce bene chi mai dovrebbe riconoscere un simile diritto. È un fatto che una buona parte del mondo arabo e musulmano con Israele non ha neppure relazioni diplomatiche, per ragioni che non sono difficili da immaginare ma che soprattutto non spetta a noi sindacare. Purtroppo, i nostri governi hanno deciso a suo tempo di riconoscere Israele e ne subiamo tutt’oggi le tristi conseguenze. Ma è compito dei nostri governi via via eletti più o meno democraticamente dipanare la matassa. Di certo non è intenzione dei cittadini italiani ed è contrario al dettato della costituzione italiana il muovere guerra per la bella faccia di Magdi a tutto il mondo arabo o ai suoi cittadini residenti presso di noi per ragioni di lavoro o sulla base di un diritto identico a quello che ci ha graziato con la presenza fra di noi dell’ineffabile Magdi. Di «odio» – espediente che non ha nulla a che fare con l’etica delle passioni, ma che è solo uno spregevole tentativo di produrre una incivile applicazione dell'infausta legge Mancino – , intolleranza e faziosità a ben vedere se ne trova molto in più in Magdi Allam che non nelle sue martoriate vittime.

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