sabato 12 gennaio 2008

Le sanzioni economiche come forma legalizzata di genocidio

Versione 1.1
Testo in progress

Abbozzo qui una ricerca che mi riservo di sviluppare nel tempo. Essa nasce dalla seguente riflessione. Ognuno di noi, leggendo la grande stampa, trova spesso, anzi sempre, l'impostazione concettuale per la quale le "sanzioni" verso un paese sarebbero una forma legittima, quasi innocente ed innocua, per ridurre un governo ed una popolazioni riottosa a più miti consigli. Dalle stessi fonti ricaviamo una retorica vomitevole sui rispetto ai diritti umani, che sarebbero magari violati proprio dai paesi destinatari delle sanzioni. Non si è neppure lontanamente sfiorati dal dubbio che l’uso di sanzioni contro un paese possa costituire esso stesso una grave violazione dei diritti umani. Mi è capitato di leggere che nel programma di sanzioni inflitto all’Iraq fra la prima e la seconda guerra del Golfo era inclusa anche la fornitura di vaccini per l’infanzia. Cosa ha ciò a che fare con i diritti umani? Morirono a quanto pare 350.000 iracheni sono in conseguenza delle sanzioni inflitte.

La sanzioni colpiscono un popolo in tutta la sua interezza: adulti in età militare, donne, vecchi, bambini, sani, malati, tutto un popolo, abbia o non abbia a che fare con il suo governo in carica pro tempore.
Le sanzioni sono una forma di genocidio di lunga durata. Alle anime candide, che si quagliano di indignazione perché qui o là sarebbe stato violato non si sa bene quale diritto umano, sfugge del tutto o quasi il contenuto altamente immorale delle sanzioni stesse.

Possiamo guarire dalla nostra ingenuità se cerchiamo una spiegazione all’evidente contraddizione morale dell’Occidente interrogandoci sulla natura e la funzione dei nostra media. Giornali, televisioni ed ogni forma di grande comunicazione verticale attraverso cui da un centro di potere vengono riversati nella nostra testa messaggi condizionanti e subliminali sono in mano ad una ristretta cerchia di potere, che governa anche e soprattutto con le "bubbole" che fa passare ed ahimé non trovano spesso quello spirito critico che potrebbe filtrarle. Non aiuta la scuola che è essa stessa il principale fattore di indottrinamento e di condizionamento. Non per nulla chiese, partiti, governi, lobbies varie pretendono di assumerne il controllo e di trasformare gli insegnanti – che dovrebbero essere educatori all’esercizio critico e libero della ragione – in agenti ideologici, subito repressi e licenziati appena osino uscire fuori dalle direttive impartite.

Si tratta qui di un abbozzo di ricerca e di riflessione che dovrà essere ulteriormente sviluppato. Via via che troverò elementi li raggrupperò in questo spazio virtuale, rielaborando ogni volta il testo. Così, ad esempio, mi si affaccia alla mente – dalla lettura del libro Zero, al saggio di Giulietto Chiesa – come il mantenimento del tenore di vita del cittadino statunitense il più alto dei diritti immaginabili, non la libertà, la giustizia, la salute, la solidarietà, la pace, no! Bensì il “tenore di vita”. Ma se è questo il valore sommo, ovvero ritenuto tale, ecco che si colpisce il proprio "potenziale” nemico sul suo “tenore di vita”, ma non ci si fa scrupolo di depredarlo in tutto il mondo delle sue risorse: dall’Africa, dall’Asia, da quello che si chiamava il Terzo Mondo verso gli Usa ed i suoi più fedeli alleati è un’emorragia continua di risorse materiali che riducono letteralmente alla morte per fame, per stenti, per assenze di medicine, i popoli che ne vengono derubati e vengono pure colpiti con “sanzioni” se non ubbidiscono docilmente alle direttive di chi da decenni e secoli li deruba del loro stesso sangue. Eccola, la Civiltà dell’Occidente!

Links:
- Sono qui raccolti casualmente collegamenti sul tema. Mi riservo un commento critico su ognuno di essi. Ad esempio, in non pochi casi, ci si dichiara contrari alle sanzioni contro un governo, non perché in sé stessi immorali, ma perché sarebbero inefficaci rispetto agli scopi politici dichiarati. In questi casi, andrebbero analizzate anche le teste dei paladini di giustizia. Se questi sono i cavalieri, figuriamoci quale possa essere la causa della giustizia, della pace, della carità.

1. Sanzioni contro Teheran. Basteranno?. – Ad esempio, e con riserva, di rivedere il giudizio, il blog qui linkato, sedicente Agenzia Iran Democratico, si chiede se le sanzioni a Teheran basteranno? – A cosa? Mi immagino quali possano essere le loro corde politiche, appunto corde “democratiche” ed “umanitarie”. Chiedo loro: ma quale causa credete di poter patrocinare se vi ponete la domanda “Basteranno?” Se a me stesse davvero a cuore democrazia, pace e giustizia, mi rivolgerei “contro” chi in nome dei “diritti umani” usa mezzi – le sanzioni – che confliggono palesemente contro quegli stessi valori. Chi vuol prendere chi in giro?
2. Embargo esteso alle cure mediche.

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