lunedì 17 settembre 2007

=Le preoccupazioni che giungono da Varese: “neonazisti” arrestati.

Versione 1.1

Leggo con vivissimo allarme la notizia qui riportata, secondo cui un esercito di poliziotti anziché sgominare mafia camorra ndrangheta, che ammazzano e fanno affari, arrestano... fantomatici neonazisti. Non sono preoccupato perché mi sia mai professato tale o sia mai stato iscritto ad associazioni neonaziste, di cui fino a questo momento ignoravo perfino l’esistenza, ma perché considero l’episodio una fonte di pericolo per chiunque. Ho già detto numerose volte che per me nazismo e fascismo sono fenomeni storici del tutto conclusi e finiti nel 1945. Basta tuttavia che un funzionario di polizia o un delatore accusi qualcuno di “neonazismo” o di voler predicare la discriminazione razziale ed altre simili chimere perché venga accompagnato nelle patrie galere o divenga lui stesso oggetto di discriminazione. Non avendo tempo a disposizione mi spiego con un esempio di cui sono stato testimone e protagonista.

In un autobus assai affollato noi passeggeri stipati ad una estremità del mezzo di trasporto riusciamo a sventare un borseggio ai danni di una signora che neppure se ne era accorta. Un poco di trambusto. Una certa vivacità. I cittadini che diventano carabinieri di fatto ma non di diritto. Dall’altra parte dell’autobus un passeggero che aveva capito cosa era successo, pur stando lontano, si mette a gridare disperato: “Hitler!”, ma avrebbe anche potuto invocare la madonna di Loreto o Baffone. Semplice sfogo e disperazione. Niente di più. Eravamo davanti alle Botteghe Oscure con un esercito di poliziotti a far lì da piantoni. Scendiamo per chiedere ad uno dei poliziotti di prendere in consegna i due furfanti colti sul fatto. Occorreva andare al più vicino commissariato per redigere gli appositi verbali. Per questo contrattempo la signora vittima del borseggio era disperata. Mi offro di accompagnarla e di testimoniare insieme ad altri. A questo punto, quando le cose sembravano mettersi male per i due, un Tizio con la barba, forse il tipico intellettuale di sinistra o almeno di un certo permissivismo sociale, se ne esce: “E no! Se arrestate questi due, dovete arrestare anche quel passeggero laggiù perché ha gridato Hitler!” Al che io dal profondo del cuore e con tutta la forza dei miei polmoni gridai al barbuto: «Imbecille!» Il poliziotto se la prese con me mandandomi via e non volle che io accompagnassi la signora al Commissariato affinché testimoniassi sulla flagranza di reato. Eccolo il neonazismo!

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